Parla un'altra lingua il mio amore
di Filippo Salvatore
Il fiume, il mare, la piana,
ogni colle vestito di un paese,
le rondini a migliaia
le Tremiti, la Majella, il Gargano
e la recente ritrovata
antica necropoli, frentana.
Stordito, carico di vita,
m'illudo dalla veranda
di vivere di nuovo
in armonia.

Ricordo è l'irreale realtà americana,
realtà i ricordi nutriti di nascosto
tra la neve,
morituri
per il distacco e per l'usura.

Pace
che assaporo di primo mattino
con la brezza che mi accarezza
e danza labile
un valzer inebriante
con i vigneti e gli uliveti.

Ma la cornice, come la vita,
ha come minimo due dimensioni.

Uomo mi scopro
dolce condanna,
frutto delle mie azioni.
I cromosomi si sono innestati,
lontano,
oltre il mare e
parla un'altra lingua il mio amore.


Da The dynamics of cultural exchange, a cura di Licia Canton, Montreal, Cusmano editore, 2002, pag. 101.