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“Nemmeno un capello del vostro capo perirà” |
Ileana Mortari Pubblicato in data 10/11/2016 ● FUORI PORTA WEB © 2000
Siamo in prossimità della Pasqua e Gesù, come ogni pio giudeo, si reca a
Gerusalemme e al Tempio per il pellegrinaggio pasquale. Alcuni parlano con
ammirazione della straordinaria bellezza del tempio (quello ricostruito dopo
l’esilio babilonese nel 515 circa a. Cr. e ampliato negli anni 20 a. Cr. - 64 d.
Cr. a partire da Erode il Grande), il quale fin dal tempo di Geremia era
ritenuto indistruttibile, in quanto segno della fedeltà di Dio verso il suo
popolo. Ma Gesù osserva che, come tutte le cose umane, anch’esso cadrà, anzi
“non resterà pietra su pietra che non venga distrutta” (v.6) ed ecco allora
subito la domanda: “Quando accadrà questo?” Chiaramente il venir meno del tempio
indica inevitabilmente per gli ebrei e l’evangelista Luca la fine del mondo e
l’avvento del Regno di Dio in grande potenza e gloria e proprio all’epoca di
Gesù c’era un gran discutere, specie in certe correnti apocalittiche, circa il
tempo in cui sarebbe accaduto tutto ciò.
Ma Gesù, come è nel suo metodo, non risponde a questa domanda, segno che non sta
a Lui dare una risposta di tal genere; infatti nei passi paralleli di Matteo 24
e Marco 13 leggiamo: ”Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce,
neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre”.
Di che cosa si preoccupa piuttosto Gesù? di dare indicazioni chiare su come
comportarsi e come discernere i veri e falsi profeti.
Anzitutto esorta a non lasciarsi ingannare da falsi messia e questa Parola è
forte e inequivocabile a proposito di tutte le indicazioni cronologiche
annunciate come le date della fine, a partire dal millenarismo medievale su su
fino agli ultimi due secoli, quando gli Avventisti del 7° giorno prima e i
Testimoni di Geova poi invano annunciarono almeno quattro date (ogni volta
regolarmente smentite!) della catastrofe finale.
In ogni tempo poi sorgono sedicenti messia o profeti o persone che a loro dire
avrebbero il privilegio di conoscere cose normalmente ignote. “Non li seguite!”
dice Gesù (v.8). Luca intende ricordare che la fede tradizionale deve sempre
avere la precedenza sulle cosiddette “rivelazioni private”.
In secondo luogo il Maestro dice: “Quando sentirete parlare di guerre e di
rivoluzioni, non vi terrorizzate” (v.9). Assodato che non è assolutamente
possibile, oggi come allora, sapere quando sarà il tempo della fine, è evidente
che tutto il discorso di Gesù verte sul tempo della storia in quanto tale,
quella immediatamente seguita alla sua ascensione e quella successiva fino a
noi; e il tempo storico è purtroppo sempre, in ogni epoca, percorso da conflitti
e rivolte di vario genere e a questo proposito l’indicazione di Gesù è ancora
molto chiara: “Non vi terrorizzate!”, cioè non cadete nel panico, nell’ansia,
nella precipitazione che è sempre cattiva consigliera.
Seguono da parte di Gesù altre predizioni, sia di fatti che storicamente
sarebbero accaduti subito dopo il suo ritorno al Padre (come le persecuzioni
degli apostoli), sia di sventure e flagelli di ogni tipo (terremoti, carestie e
pestilenze), sia di “fatti terrificanti e segni grandi dal cielo” (v.11): il
linguaggio di quest’ultimo versetto è chiaramente apocalittico ed allude alle
prove del “cattivo
ultimo tempo” (Volz), nonché a quei fenomeni celesti quali oscurità, tempeste,
comete, etc. che già nei libri apocrifi intertestamentari erano stati
preannunciati come premonitori della fine.
Qual è allora l’atteggiamento giusto da tenere? Purtroppo non mancheranno
persecuzioni dei cristiani in ogni tempo: “sarete odiati da tutti per causa del
mio nome” (v.17); ma ogni fatto anche negativo sarà “un’occasione di dare
testimonianza” (v.13). E in tutto questo non mancherà mai la presenza,
l’assistenza e l’aiuto del Signore Gesù: “Io vi darò lingua e sapienza, a cui
tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere” (v.15) e
soprattutto “nemmeno un capello del vostro capo perirà” (v.19). Qui sta la fede
del discepolo, la ragione della sua vittoria sulla paura e sull’ansia:
l’assoluta certezza che l’amore e la protezione di Dio sono più forti di
qualsiasi male. |
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