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Centrale a biomassa: il rispetto delle regole tutela l’ambiente |
Paolo Di Laura Frattura Pubblicato in data 3/10/2014 ● FUORI PORTA WEB © 2000
“Per chiarezza, “il silenzio, la latitanza”, tutto quanto rinfacciato al
sottoscritto in questi giorni, sono dovuti soltanto a qualche motivo di salute
che mi auguro di superare al più presto.
I sindaci dei comuni matesini mi chiedono di bloccare le autorizzazioni per la
realizzazione di una centrale a biomassa di 0.999 MWe rilasciate a seguito del
parere favorevole espresso in Conferenza dei servizi dalla Provincia di
Campobasso, dall’Arpa Molise e dai Servizi regionali di valutazione ambientale,
biodiversità e sviluppo sostenibile e tutela ambientale. Questi soggetti, tutti,
hanno espresso parere favorevole all’impianto. Malgrado questo, ora si prova ad
ignorare che un minuto dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale
della mozione che mi impegnava a provvedere per l’annullamento delle
autorizzazioni ho interpellato il dirigente del Servizio energia della Regione
Molise affinché si attivasse sulla vicenda. Dando atto al dirigente della
tempestività e della professionalità dimostrate, la risposta è arrivata in tempi
altrettanto, anzi, straordinariamente celeri. Noi per primi, anche e forse
soprattutto come padri di figli che si vorrebbe veder crescere e diventare
adulti a casa propria, perseguiamo l’idea di uno sviluppo compatibile con il
nostro ambiente, patrimonio che intendiamo tutelare e valorizzare con i fatti
non con i divieti a prescindere.
Prima di tutto per noi viene il rispetto della legge, la sola che tutela i
cittadini e la loro salute, e nel rispetto della legge ci stiamo muovendo,
tutti, per trovare una soluzione che però non metta la Regione nelle condizioni
di caricarsi di decisioni che spettano anche ad altri.
Non mi sono candidato né sono stato eletto per lasciare a chicchessia la
possibilità di mettere sotto scacco l’ente che mi onoro di guidare. Questo sia
chiaro a tutti. Chi governa ha il dovere di assumersi la responsabilità di
governare: qualora l’ufficio competente mi indicherà anche un solo motivo, un
solo cavillo, per bloccare le autorizzazioni in questione non avrò la benché
minima remora a farlo. Lo farò, ancorché – e lo preciso agli amministratori che
mi hanno diffidato – la facoltà sia in capo, come indicato anche dal dirigente
regionale, ai soggetti che hanno autorizzato.
Ci fa specie vedere il centrodestra, oggi minoranza in Consiglio regionale, che
per anni ha amministrato, e tutti sappiamo come, la nostra Regione, sbracciarsi
al fianco dei manifestanti. Ci fa specie ancora di più vedere l’ex governatore
Michele Iorio vestire i panni dell’ambientalista dell’ultim’ora. Tanto per
esercitare la memoria prima mia e poi degli altri, con delibera n.60 il 4
febbraio 2011 Michele Iorio approvava, con i suoi assessori, compresa la
consigliera Angiolina Fusco Perrella, altra estemporanea paladina della difesa
dell’aria matesina, l’incremento di dotazione finanziaria con contestuale
approvazione di graduatoria per progetti di impresa innovativa, tra questi la
società Di Zio Costruzioni Meccaniche spa per la realizzazione di una centrale
di produzione di energia elettrica da biomassa a ciclo ibrido combinato da 10MWe
alimentata a pollina ed etanolo. Il megaimpianto che, misteri di una
informazione che ricerca in ogni dove presunti conflitti di interessi, oggi fa
molto meno notizia del ben più piccolo impianto da 0,999.
Dunque, sebbene sia forte e convinta la tentazione di ignorare certe virate
lontane dalla correttezza e dall’etica che pure gli amministratori dovrebbero
porre a fondamento dell’alto incarico ricevuto dai cittadini, il momento della
chiarezza, di una valutazione di principio, se preferiamo, sulla centrale a
biomassa in costruzione nel nucleo industriale di Campochiaro è arrivato.
Nulla di più comodo che fermarsi e arrestare ogni possibile processo di sviluppo
e lavoro nel nostro Molise, parando la propria inadeguatezza in termini di
programmazione e gestione dietro le nobili bandiere della tutela ambientale.
Nulla di più semplice che assecondare l’onda di un’indignazione legata a slogan
di ambientalismo spicciolo privi di qualsiasi sostanza, studio e
approfondimento, senza ingegnarsi, preoccuparsi, muoversi per dare un futuro di
competitività e crescita al nostro territorio. Nulla di più facile che mettersi
a capo di una protesta popolare, che, per quanto lecita e legittima e per questo
da rispettare e considerare, non si sofferma su dati oggettivi ma si concentra
su inesistenti spettri futuri. Potremmo farlo anche noi, accusati di
indifferenza e assenza. Potremmo anche noi seguire l’esempio di certi presidenti
di Provincia, l’ente, lo ricordiamo, che ha espresso parere favorevole alla
centrale oggi rinnegata. Potremmo fare come Rosario De Matteis, che, scevro di
qualsiasi forma di coraggio nella difesa di vecchie scelte e decisioni, recupera
adesso un insolito coraggio di facciata per smentire se stesso. Parafrasando Don
Abbondio, se uno il coraggio della coerenza e della lealtà non ce l’ha non se lo
può dare. “Non so se il riso o la pietà prevale”, direbbe Leopardi.
Tutto questo a chi abbia ancora un po’ di buon senso e desiderio di arricchire
di opportunità il nostro Molise è già abbastanza per capire, tutti insieme, se e
in che modo vogliamo creare le condizioni di crescita per il nostro territorio e
per i nostri figli oppure arrenderci, tirando i remi in barca. In quell’area,
dove da sempre gravitano imponenti impianti produttivi, per le cui difficoltà
siamo tacciati, spesso crocifissi, di inerzia, possiamo fermarci e non andare
avanti, ma non lamentiamoci poi che in Molise non c’è lavoro.
Il lavoro lo si crea seguendo la norma non gli slogan che qualche
amministratore, il cui tempo è bell’e scaduto, cavalca sapendo di nuocere
soltanto al domani del Molise e dei molisani. È con il rispetto delle regole che
si tutela l’ambiente”. |
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