BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


30/4/2015 ● Cultura

Adamo e Leo, figure storiche del monachesimo nelle fonti benedettine della "Chronica"


  Luigi Sorella ● 1827


[...] In quali contesti, storico e archivistico, si alimentano le tradizioni che spingeranno i guglionesani a possedere, nel 1102, le reliquie di un beato monaco di nome Adamo, secondo la memoria locale “abate”, e il popolo di San Martino in Pensilis ad accogliere, tra il 1154 e il 1182 le reliquie del beato Leo(ne) al fine di elevare entrambi i “fratelli” religiosi, nello stesso secolo, a santi Patroni delle rispettive comunità civiche?

[...] Il racconto della prima traslazione delle reliquie di Sant'Adamo, Patrono di Guglionesi, segnala quale “beato” il benedettino Adamo sepolto a Petacciato (1102), come del resto, nella tradizione di San Martino in Pensilis, “beato” è anche il monaco Leo per l’iscrizione sulla sua lapide di sepoltura (1154-1182) rinvenuta a Lichiano. Dunque, due monaci “beati”, cioè degni di tanta devozione popolare tra l’XI e il XII secolo, i quali furono elevati e solennemente celebrati come santi Patroni alla stessa maniera: con i pellegrinaggi della carrese, durante e lungo i tragitti delle prime traslazioni delle loro sacre reliquie. Così, a partire dal XII secolo, dalle sepolture monastiche alle periferie urbane entrambe le comunitas di Guglionesi e di San Martino in Pensilis, grazie alla presa di possesso delle reliquie di due “beati” del monachesimo benedettino, consolideranno giuridicamente le costituende Universitas nelle rispettive dignità civiche e religiose. Come per la circostanza della contiguità territoriale all’epoca dell’intendenza benedettina, nella stessa fonte storica della Chronica monasterii Casinensis – dove sono constatate la contemporaneità e la familiarità dei due monaci benedettini – un certo Leo, abate in Roma, fu il custode dell’esclusiva rivelazione sulle reliquie di San Benedetto, figura universale per la storia patria benedettina. Una visione mistica confidata all’abate Leo, per ragioni di intime frequentazioni, da un “fratello” religioso di nome “Adam” e autorizzata ad essere rivelata solo dopo la morte dello stesso visionario [...].

Nella pietà popolare, grazie alle carresi devozionali per i santi patroni, restano affetti e tracce della “grande familiarità”: la Laudata di San Leo della carrese di San Martino in Pensilis [“E Sant’Adame ch’è lu cumpagnone”] e un antico canto (putroppo non più evocato nella tradizione guglionesana!) della carrese di Guglionesi [“A San Leon di Sammartin mi appello”] reciprocamente intonano le fraterne sante protezioni “ad vocatione” dei monaci benedettini Adamo e Leo.
Una “grande familiarità” vissuta, forse, all’ombra della Chronica monasterii Casinensis (o Cronache Cassinesi) benedettina e che potrebbe sedimentare sul fondo – per certi versi ancora ignoto – delle tradizioni locali, su vari livelli di lettura, storica e agiografica.

Nella Chronica è testimoniata la “seconda rivelazione” attribuita al monaco di nome “Adam”, custode dell’antica basilica patriarcale e memorabile per aver confermato in Montecassino la presenza dei resti mortali di San Benedetto e della sorella Santa Scolastica, dei quali santi scomparvero le tracce delle reliquie anche a seguito delle distruzioni saracene e del lento declino monastico del cenobio benedettino a cavallo del primo millennio.
Nella “rivelazione” mistica della Chronica è attestato un legame affettivo, di monastica “familiarità” benedettina, tra un “domnus Leo” di “sanctae memoriae” (venerabile abate nel monastero di San Paolo in Roma) e un certo “Adam religiosissimo ac sanctissimo viro ecclesia suae custodi, idem beatissimus pater” [...].

[Breve estratto da: SORELLA Luigi, "Fonti benedettine nella Chronica monasterii Casinensis: il monaco Adamo e l'abate Leo, figure storiche del monachesimo" (pp. 195-220), in AA.VV. "Le traslazioni dei Santi. Le carresi. Riferimenti biblici, origini, riti e tradizioni", Città Nuova, Roma, 2014]





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