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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 25/11/2016 ● Click 1278

27 novembre, Referendum costituzionale: incontro con il Comitato per il SI Guglionesi


PD Guglionesi © FUORI PORTA WEB

Con l’avvicinarsi della scadenza referendaria si alzano i toni dello scontro utilizzando argomenti (vedi i Killer seriali, scrofa ferita, menomato morale) che poco hanno a che fare con la Riforma stessa e che alimentano pericolose tensioni sociali nel Paese. Sforzandoci di restare nel merito della Riforma riteniamo doveroso precisare alcuni aspetti di merito ad iniziare dal rilievo, spesso ripetuto dal “Fronte del no”, riguardante la “dettatura” della Riforma da parte “dei poteri forti, della finanza, degli speculatori industriali e, per dare un tocco nostrano, della P2”.
Giova ricordare a riguardo che il primo forte impulso alla Riforma (ultimo in ordine di tempo) fu dato dal presidente Giorgio Napolitano, all’atto della sua re-investitura. Tale impulso fu pienamente condiviso dall’ampio schieramento politico che sostenne la sua elezione e che tributò, allo stesso Napolitano, un applauso “prolungato”, come riporta il verbale. Sulla base di questo impegno assunto, il Governo Letta costituì una Commissione di Saggi (composta dai più autorevoli costituzionalisti italiani – non certo legati ai poteri forti) che nella sua relazione finale si pronunciò, con “opinione unanime” (come scritto nella relazione), in favore del superamento del Bicameralismo paritario.
Evidenziò inoltre che la partecipazione di rappresentanti delle autonomie territoriali al Senato fosse funzionale all’obiettivo sopra richiamato ( con un’impostazione simile quindi alla Camera delle Regioni, che proponeva l’Ulivo, al Senato Federale che proponeva il centro-destra o, in ultimo, alla mozione congressuale approvata dalla CGIL circa l’istituzione di una Camera -il Senato- rappresentativa delle Regioni e delle Autonomie Locali).
In continuità con questa impostazione, la Riforma non abolisce il Senato ma, con il superamento del bicameralismo paritario (come scritto nel quesito), lo trasforma in un Senato delle Autonomie locali composto da 74 consiglieri regionali, 21 Sindaci e 5 di nomina presidenziale tutti senza indennità.
Le funzioni del nuovo Senato, indicate nell’art.70, riguarderanno quattro materie: leggi elettorali, leggi costituzionali, leggi europee e ordinamento degli Enti Locali. Su tutte le altre leggi (che rappresentano il 90% circa del totale) il Senato potrà proporre modifiche – entro tempi certi – ma sarà la Camera che avrà l’ultima parola. Ciò favorirà da una parte la riduzione dei tempi di approvazione delle leggi e dall’altra la trasparenze delle decisioni. Per quanto concerne la composizione del Senato, sostenere che lo stesso sarà formato da “nominati” (definiti dal fronte del no “ciurmaglia di consiglieri regionali e Sindaci inquisiti coperti da immunità”, o come “la più corrotta che esiste” senza che ciò desti reazione) non corrisponde al vero in quanto l’art.57 prevede che i Senatori saranno eletti direttamente dall’elettorato, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei Consigli Regionali (come scritto nell’art.57).
Questo continuo richiamo ai “poteri forti”, alla “lesione della democrazia” rischia di avvelenare il clima politico e di oscurare i contenuti della Riforma che, come evidenziato dalla ricerca CISE-Sole 24ore, piace alla maggioranza dei cittadini. Il 57% infatti è d’accordo sul fatto che la maggior parte delle leggi, in virtù del superamento del Bicameralismo paritario, possa essere approvata solo dalla Camera e l’83% ritiene positivo che il Governo possa chiedere alla Camera di deliberare su alcuni provvedimenti in tempi certi. Definire “killer seriali” chi vota “SI” significa alimentare tensioni nel Paese che possono sfociare, come già accaduto, in forme di intolleranza, di intimidazione e di violenza (vedi i gravi fatti di Firenze e Napoli). E’ quindi importante attenersi ai contenuti della Riforma Costituzionale.

Per questo motivo Domenica 27 novembre alle ore 16,30, presso il Circolo del PD di Guglionesi, il Comitato per il “SI” organizzerà un incontro con i cittadini per parlare della Riforma, in generale, e per approfondire, in particolare, le modifiche previste dalla stessa sul tema della “Parità di genere” (un aspetto poco valorizzato ma che riguarda la maggioranza del Paese “le donne”) con le quali si punta a favorire la concreta partecipazione delle donne alla vita istituzionale e politica del Paese.
Partecipano all’incontro: l’on. Laura Venittelli, Francesca Scarpato (segretaria dei Giovani Democratici della Campania), Pasquale Marcantonio (segretario PD Basso Molise), Giorgio Gagliardi (Comitato per il Si Guglionesi).
La partecipazione di Francesca Scarpato riveste una particolare importanza per la sua importante esperienza politica vissuta – come donna - in stretto contatto con il mondo giovanile (attraversato da un profondo disagio) e per la sua testimonianza in merito alle forti intimidazioni subite nel corso della sua attività politica e della sua partecipazione alla campagna referendaria. Proviamo tutti insieme a recuperare “ragionevolezza” nelle nostre azioni isolando le minoranze violente che, con il loro agire, mortificano e scoraggiano la partecipazione dei cittadini.


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