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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 2/12/2017 ● Click 1071

7 dicembre “Andrea Chénier” (U. Giordano) inaugurerà stagione lirica della Scala


Pietro Di Tomaso © FUORI PORTA WEB

A introdurci all’ascolto il suo protagonista musicale, Riccardo Chailly. Egli sottolinea che lo Chénier, come la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, rappresenta un momento storico nell’evoluzione della musica. Anna Netrebko sarà Maddalena di Coigny dividendo il palcoscenico con il marito Yusif Eyvazov, Chénier. Nei panni di Carlo Gèrard, Luca Salsi, un eccellente Baritono. Regia di Mario Martone.

Alcune notizie sul compositore Umberto Giordano. Nato a Foggia il 28 agosto 1867. Nel 1881, appena quattordicenne, prese parte al concorso per un posto gratuito nel collegio di musica del conservatorio di S. Pietro a Mayella di Napoli, ma non superò la prova di basso armonizzato e fu respinto. Tuttavia, i saggi di composizione da lui presentati suscitarono l’interesse di Paolo Serrao, che gli impartì lezioni gratuite, consentendogli di superare il concorso dopo appena sei mesi. Nel 1889, ancora studente, compose l’operina di un atto “Marina” che inviò al concorso Sonzogno. Edoardo Sonzogno impegnò il giovane compositore con un contratto di 200 lire mensili e gli commissionò una nuova opera. Nacque così “Malavita” ispirata alle scene popolari napoletane. “Malavita” ottenne un lusinghiero successo. A Giordano venne affidato un libretto di Illica, Andrea Chénier. Per due anni Umberto Giordano, trasferitosi a Milano, si dedicò alla nuova opera. Finalmente il 28 marzo 1896 fu rappresentata al teatro alla Scala di Milano. Ci fu un giudizio negativo espresso dal consulente musicale di Sonzogno. In difesa di Giordano. si schierò Pietro Mascagni e Andrea Chénier potè essere rappresentata con esito trionfale. Successo poi rinnovatosi in tutti i teatri del mondo. Accanto all’Andrea Chénier, viene ancora rappresentata “Fedora” (1898). Fra le sue opere, da ricordare “La Cena delle Beffe” rappresentata alla Scala nel 1924 e “Il Re” rappresentata nel 1923. Morì a Milano il 12 Novembre 1948. Foggia lo ricorda con il Teatro Umberto Giordano e nel 2014 il teatro, completamente restaurato è tornato ad essere il centro ufficiale della cultura a Foggia. Il Maestro Riccardo Muti con la sua Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” vi ha diretto un concerto. Da ricordare inoltre ulteriori successi del maestro Giordano con l’opera “Madame Sans-Gene” che fu rappresentata al Metropolitan di New York con la direzione di Arturo Toscanini nel 1224.

Propongo, dunque, l’ascolto di Andrea Chènier con Franco Corelli che canta “Un dì all’azzurro spazio” (con l’ausilio di YouTube). Il maestro di Corelli è stato il tenore Lauri-Volpi. Personalmente li ricordo entrambi, in particolare il giorno in cui, con amici di Milano andammo al teatro di Busseto (Parma) per sentire Lauri-Volpi accompagnato da Corelli. Il Teatro di Busseto pur essendo di dimensioni ridotte, trasmette tutto il fascino e la sacralità legate all’opera lirica. Mi piace citare Rodolfo Celletti (1917 – 2004), critico musicale, musicologo, maestro di canto e scrittore: <<Franco Corelli in questo è stato un autentico fenomeno vocale, un do e un re bemolle 4 meno adamantini e solari di quelli di Lauri-Volpi ma enormi, straripanti, che sembravano addentarsi sulla platea come una cupola sonora >> (da voce di tenore, dal Rinascimento a oggi, storia e tecnica, ruoli e protagonisti di un mito della lirica, Edizioni idea Libri, 1989, p. 244).

 


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