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Pubblicato in data 5/3/2022 ● Click 443

ISPI, daily focus (19 ottobre 2021): "la Russia rompe con la Nato"


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

[Articolo del 19 ottobre 2021 pubblicato da ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale)]

Il Cremlino annuncia lo stop dei rapporti diplomatici con l’organizzazione del Patto Atlantico: “Non ci sono più le condizioni di base per un lavoro congiunto”.


È gelo tra Russia e Nato. Il governo di Mosca ha annunciato che interromperà i rapporti diplomatici con l’organizzazione del Patto Atlantico a partire dal prossimo 1 novembre. La decisione – confermata dal ministro degli Esteri Sergej Lavrov – rappresenta una contromisura contro la decisione dell’Alleanza Atlantica di espellere dal proprio quartier generale otto funzionari di Mosca, accusati di essere agenti segreti non dichiarati. Lo scorso 6 ottobre la Nato annunciava di aver tagliato da 20 a 10 i membri del personale della missione russa presso l’Alleanza, revocando contestualmente l’accreditamento di otto diplomatici e abolendo due posizioni vacanti; ai diplomatici russi è stato chiesto di lasciare Bruxelles entro la fine di ottobre. Mosca aveva promesso una risposta “a tempo debito”. Eccola: “Non ci sono più le condizioni di base per lavorare insieme: la Russia sospenderà la sua missione presso l’Alleanza Atlantica”, ha detto Lavrov all’agenzia di stampa nazionale Tass. Aggiungendo che sarà sospeso a tempo indeterminato anche l’ufficio informazioni della Nato a Mosca. Il capo della diplomazia russa ha accusato l'alleanza militare di non essere “interessata a un dialogo equo”. Se i membri della Nato hanno “questioni urgenti da sottoporci”, ha dichiarato inoltre Lavrov, “possono contattare il nostro ambasciatore in Belgio”. Una decisione “che rammarica” ha fatto sapere la portavoce dell’organizzazione Oana Lungescu, secondo cui “la politica della Nato nei confronti della Russia rimane coerente. Abbiamo rafforzato la nostra deterrenza e difesa in risposta alle azioni aggressive della Russia, mentre allo stesso tempo rimaniamo aperti al dialogo, anche attraverso il consiglio Nato-Russia”. 

UN DETERIORAMENTO GRADUALE?
L’episodio segna solo l’ultima tappa di un percorso di progressivo inasprimento dei rapporti: il Cremlino accusa la Nato di espandere la sua infrastruttura militare in modo provocatorio verso i suoi confini, mentre l’Alleanza Atlantica lamenta i tentativi di Mosca di ripristinare la sua influenza su paesi un tempo parte del blocco sovietico. Di conseguenza, la Nato valuta le proprie scelte con la necessità di rafforzare la sicurezza degli stati membri vicini alla Federazione russa. Una spirale segnata nel 2014 dal rischio del ritorno ad una vera e propria guerra quando, dopo la rivoluzione di Maidan in Ucraina, Mosca ha illegalmente annesso la penisola di Crimea alla federazione. E nell’aprile scorso, un assembramento senza precedenti di soldati e mezzi russi al confine ucraino aveva fatto temere un’escalation armata alle porte dell’Europa. Una volta rientrata la crisi, Mosca ha ordinato che le armi pesanti fossero tenute sul posto, circa 160 chilometri a est del confine, per tenersi pronta a rispondere rapidamente in caso di uno “sviluppo sfavorevole” della situazione durante le esercitazioni della NATO Defender Europe. 
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