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Pubblicato in data 1/12/2022 ● Click 656

"L’inquietudine e la grazia. L’insistenza del mistero, il miracolo della fede", il libro di Antonio Sabetta


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

Da fine novembre è in distribuzione un nuovo volume di Antonio Sabetta. In esso sono raccolte le meditazioni tenute durante i ritiri di avvento e quaresima a gruppi di adulti che cercano di vivere la vita secondo la forma della fede. I testi non sono altro che un tentativo di riverberare il vissuto animato dall’esperienza dell’incontro con il Signore che drammaticamente ci fa vivere il rapporto con il reale secondo una misura nuova e impegnativa la quale, senza renderci moralisticamente migliori, ci mostra invece come seguendo Cristo si diventa più umani.
Come recita il titolo alcune parole sono sullo sfondo: mistero, fede, soprattutto quel senso di inquietudine in un’accezione simile al cor inquietum di Sant’Agostino, ovvero il fare i conti con le domande che attraversano la vita. In un tempo in cui è forte la tentazione della distrazione e della trascuratezza verso l’io e dell’io, in cui cerchiamo risposte dagli altri e rischiamo di non vivere l’impegno con quello che siamo, diventa fondamentale per vivere la fede il rimanere nell’orizzonte delle domande, poiché è lo stare dentro la realtà con la domanda di senso che ci definisce che ci permette di fare realmente esperienza, quando ogni cosa viene paragonata con il cuore, ovvero con quel groviglio di esigenze e attese, domanda di felicità, di eternità, di verità, di bene.

Solo un io impegnato rispetto al suo cuore riesce a percepire esistenzialmente la venuta o meglio l’irruzione del mistero nella nostra vita. Non perché vogliamo ridurre Dio alla risposta alle nostre domande (diventerebbe prima o poi un idolo) ma perché il fascino che proviene dall’incontro con Cristo fa sì che questo avvenimento sia confessato come l’essenziale, più che un aspetto essenziale della vita, quell’essenziale che è possibile abbracciare solo se dinanzi al Signore che viene, che si incarna nella nostra storia come una presenza viva, tangibile, abbracciabile, noi siamo desti, desiderosi di dare un senso alla domanda che ci definisce. Perché ciò accada abbiamo bisogno di un luogo e di gesti che educhino la domanda per riconoscere Cristo nella carne del suo corpo che è la Chiesa e seguire l’attrattiva della sua presenza che vince la paura, che non ci fa ri-trarre dal reale ma at-trarre dalla vita.

Antonio Sabetta, dottore in teologia e filosofia, ha insegnato per quasi un ventennio Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Lateranense. Studioso di G. Vico, del pensiero teologico-fondamentale moderno, delle questioni di confine tra filosofia e teologia tra le sue numerose monografie ricordiamo Giambattista Vico (2011), La cristologia filosofica nell’orizzonte della modernità (2015), Rivelazione (2016), Un’idea di teologia fondamentale tra storia e modelli (2017). Ha curato la prima edizione italiana della Confessione sulla cena di Cristo di Martin Lutero (2019), al cui pensiero ha dedicato diversi saggi.

A. SABETTA, L’inquietudine e la grazia. L’insistenza del mistero, il miracolo della fede, Tau Editrice, Todi. 2022, 176pp


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