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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 8/3/2024 ● Click 261

Al voto nella primavera 2025


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

Dall’elezione diretta del Sindaco, per la prima volta il Primo cittadino rassegna le dimissioni.
Un’Amministrazione comunale eletta solo pochi mesi fa, il 15 maggio 2023, con la prima volta di una popolazione convocata al voto sotto la soglia dei 5000 abitanti, pur nella condizione degli iscritti al voto (5289 elettori) sopra la "soglia-limite" degli abitanti.
Quale platea effettiva (abitanti o elettori) è rappresentata dagli eletti?

Per la cronaca politica, invece, lo scorso mese di maggio la collettività di Guglionesi si è recata al seggio elettorale per votare, con il 53.1% delle preferenze, la seconda più ampia maggioranza assoluta nell’epoca politica dell’elezione diretta del Sindaco.
Espresso tra le righe della lettera di congedo del Sindaco, nonché con l’aggiunta nota di una parte del gruppo costitutivo nell’aggregazione civico-elettorale a sostegno del candidato sindaco, lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Guglionesi ha messo in evidenza incongruenze e opzioni praticabili nel futuro.

Svanita la foga di tornare presto al voto, la valutazione della breve esperienza amministrativa conclusa il 4 marzo del 2024 pone tre prospettive al dibattito pubblico.

La consapevolezza amministrativa.
Con le dimissioni irrevocabili, il Sindaco si è assunto la (principale) responsabilità dinanzi alla collettività e alle autorità, ravvisando all’opinione pubblica le problematiche gestionali di una struttura carente di figure essenziali oltre la deriva di una maggioranza poco compatta, sin dopo le elezioni, con la quale il percorso intrapreso è apparso incerto nell’affrontare la condivisione del mandato elettorale in rapporto alla capacità di tenuta.
In passato l’instabilità politica di una maggioranza ha condotto il Primo cittadino (e una parte della maggioranza disgregata) a riparazioni alternative nell’ambito del Consiglio comunale, consentendo al mandato elettorale di raggiungere la scadenza spesso a discapito di una parte del programma elettorale.
Nell’ultima turnazione amministrativa è emerso l’impegno di una consiliatura senza “stampella” (per entrare e per uscire) dentro e fuori dal consenso elettorale. Dunque, nessuna alternativa consiliare alla maggioranza costituita alle urne, come "promesso" dagli schieramenti nelle varie campagne elettorali: svanita la compattezza, si rimette il mandato elettorale al cospetto dei Cittadini. Quale eredità del principio democratico – a maggior ragione, è bene osservare – nel caso di una rappresentanza espressione di una maggioranza assoluta.
Tra Consiglieri comunali, Presidenti del Consiglio comunale, Assessori, vice-Sindaco e (ora anche) Sindaco, negli ultimi quindici anni si è assistito ad una lunga sequenza di dimissioni generate da maggioranze labili (seppure determinate su congregazioni civiche compartecipate dai partiti e dai movimenti politici) e per ragioni sepolte dentro ogni crisi amministrativa, mai del tutto chiare all'opinione pubblica.

Il potenziamento nell’orientamento organizzativo della struttura gestionale.
Non si scopre nulla di nuovo insediandosi nel palazzo comunale già sede storica del convento francescano: (messaggio alle candidate e ai candidati di ieri e di domani) si eleggeranno ancora le amministrazioni comunali dalle buone intenzioni, ma la praticità esecutiva nel settore pubblico in generale non è svincolabile dalla complessità del potenziamento nella programmazione del progressivo accumulo di (in)adempienze. La sinergia indispensabile tra l’Amministrazione comunale e la struttura gestionale resta un alone indefinito tra cause ed effetti di ogni precaria stabilità amministrativa della componente eletta.

L’approccio responsabile alle elezioni.
Per le Elezioni comunali si tornerà al voto nella primavera del 2025, ma Guglionesi percorre ancora a fari spenti il lungo tunnel della provvisorietà nell’aggregazione civica della politica locale e nella selezione di una classe dirigente solida dinanzi alle problematiche, con le criticità spesso a prevalere sulle potenzialità di una collettività che meriterebbe sensibilità.
È la quarta Amministrazione consecutiva in crisi di compattezza rispetto all’assetto costitutivo della maggioranza insediata al governo della comunità.
Tuttavia la notizia è un’altra.
Salvo sorprese, si tornerà al voto per le Comunali senza la concomitanza temporale delle Elezioni regionali, circostanza che da qualche turno di convocazione (dall'anno 2013) ha generato non poche incoerenze anche nelle composizioni delle liste civiche, ambiguità condizionante per gli schieramenti e matrigna delle maggioranze a duplice effetto: senza l'elezione del consigliere regionale tra i troppi candidati di “comunità” – dal 2006 al 2023 nemmeno del Primo cittadino di turno, in carica o uscente – si scivola nelle crisi istituzionali anche a medio e lungo termine.


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