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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 17/3/2009 ● Click 5426

L'Assunzione di Guglionesi opera di Marco Pino da Siena? [II parte]


Luigi Sorella © FUORI PORTA WEB

Dopo aver letto l’interessante libro “Marco Pino – L’opera completa”, pubblicato dal prof. Andrea Zezza ed edito nel 2003 da Electa (Napoli), ho cercato immediatamente un contatto con l’autore per alcune osservazioni comparative. Tutto questo accadeva circa un paio d’anni fa. Il prof. Zezza insegna “Storia dell’arte moderna” alla Seconda Università di Napoli e credo che oggi Andrea Zezza sia, senza alcuna esagerazione intellettuale, tra i massimi studiosi in Italia delle opere di Marco Pino da Siena. I suoi studi sono mirati all’arte del Rinascimento e alla pittura in Italia meridionale, tra Quattrocento e Seicento.
Perché questo grande desiderio di incontro e di confronto con il prof. Zezza qui a Guglionesi, programmati con la "lectio" di Sabato, scorso, 14 Marzo?
Luisa Mortari, nota studiosa e profonda conoscitrice del patrimonio artistico del Molise, aveva considerato, diverso tempo fa, alcune tavole dipinte di Santi conservate nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Guglionesi come “modeste” opere di Marco Pino da Siena. Nel 2002 pubblicai l’articolo “Riflessi del tardo manierismo – Una bottega d’arte per il trittico scomposto nel presbiterio della chiesa di Santa Maria Maggiore a Guglionesi” per la rivista “Made in Molise”, edita nel 2002 da Palladino Editore di Campobasso. Nell’articolo elencavo alcune opere della bottega di Marco Pino, noto pittore senese che fu a contatto culturalmente con Michelangelo, Raffaello e Perin del Vaga, e in particolare focalizzavo l’attenzione dei lettori sul polittico conservato nella chiesa di San Giovanni Battista ad Acquaformosa (Cosenza), dal tema “L’Assunzione della Vergine tra i Santi Benedetto da Norcia e Bernardo da Chiaravalle". La stessa opera di Acquaformosa fu ampiamente riportata dal prof. Zezza nella monografia dedicata all’artista senese.
Il polittico di Acquaformosa, nell’interpretazione dell’Assunzione, sembra avere determinate caratteristiche di composizione artistica molto simili al polittico dell'Assunzione della Vergine di Guglionesi tra i Santi Paolo, Pietro, Gerolamo e Giovanni Battista: entrambi i polittici sono realizzati con la tecnica dell'olio su tavola. Ma… attenzione! Il "tranello" (e il prof. Zezza nel suo magistrale intervento di Sabato 14 Marzo a Guglionesi ha simpaticamente sostenuto di un “...agguato tesomi da Luigi Sorella”), in tale contesto, proviene proprio dalla definizione stessa del Manierismo (alla maniera di…) e dunque dalla riproduzione di modelli di autori importanti, tra i quali Marco Pino da Siena.
Cerchiamo di sintetizzare la preparazione, le osservazioni e le conclusioni dell'incontro culturale "L'Assunzione di Guglionesi è un'opera di Marco Pino da Siena?"
Come prologo culturale all’incontro di Sabato 14 Marzo, qualche giorno prima ho presentato ad un gruppo di appassionati di cultura locale il materiale che avevo inviato, nel frattempo e tramite e-mail, al prof. Andrea Zezza.



Ad una prima comparazione “faccia a faccia” delle due scene sacre di Acquaformosa e di Guglionesi - utilizzando immagini in bianco e nero, come consigliava Federico Zeri, per evitare distrazioni dovute a maldestri restauri avvenuti nel tempo, in particolare sulla superficie pittorica - emerse una certa coerenza stilistica nella ricostruzione spaziale delle due "Assunzioni", con un "schema a triangolo" - in parole povere - formato dalle due figure di apostoli in primo piano nella parte bassa della scena - nella identica posa -, la mediana occupata dalla maestosità delle due Vergini - entrambe adagiate sulla nuvola che taglia in due la scena e che presenta una curvatura centrale - il vertice dell'opera a chiudere la curvatura del cerchio degli angeli avvolgenti la figura della Madonna assunta in cielo e che, dunque, rappresenta l'Incoronazione divina.


Inoltre, molti dettagli fra le due scene a confronto (Acquaformosa-Guglionesi) presentano delle sovrapponibilità, segni che i “patroni”, le sagome, le profondità spaziali, i raggruppamenti figurativi ed anche i colori e le sfumature appaiono interpretati dalla stessa bottega. Va aggiunto che l’opera di Acquaformosa è firmata (attraverso un documento d'archivio) da Marco Pino da Siena, ma non è datata. La stima della data viene indicata dal prof. Andrea Zezza al 1570 circa. Quella di Guglionesi non è firmata, nemmeno nelle varie fonti documentarie conservate, ma è datata (nel calendario romano, 20 marzo 1572) dal suo committente, il Vescovo di Termoli-Larino Cesare Ferranzio Sessuano nel cartiglio in basso al centro dell'opera. "Interessante - ha sostenuto il prof. Zezza nell'incontro di Guglionesi - verificarne con un righello le misure di alcune figure, perché in presenza di una certa coincidenza di tali dati dimensionali avremmo la conferma che le sagome di preparazione delle due opere [di Acquaformosa e di Guglionesi] furono realizzate, evidentemenete, dalla stessa bottega". Operazione comparativa, che per quanto possibile attraverso le fotografie e le misure totali delle due opere, abbiamo simulato nell'incontro di preparazione, e i dati dimensionali sembrerebbero, grossomodo, "coincidere". Ma ricordiamoci che siamo nel Manierismo.


[Fine parte seconda - Continua prossimamente - Diapositive digitali a cura di Luigi Sorella]


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