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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 28/10/2005 ● Click 1806

ICI, il Regolamento è “rock”, l’adozione è “lenta”


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

“Altro giro, altra corsa”. Ma non siamo al “Luna park” o a “Disney Land” o su “Scherzi a parte” e nemmeno su “Rockpolitik”. Siamo a Guglionesi. E per i guglionesani tornano le notifiche sugli accertamenti ICI per la campagna natalizia del 2005 (fino a Natale sono previsti i tempi tecnici per le discussioni delle autotutele e gli eventuali rinvii alle Commissioni tributarie). Siamo ormai al settimo-ottavo anno – nel frattempo abbiamo perso il conto – ma il “Regolamento ICI” non riesce a fare la sua comparsa all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Guglionesi. Continuano così, con una certa normalità burocratica, gli accertamenti sui “casi particolari” (cfr. gli articoli di Fuoriportaweb n. 120 del 14/05/2005 e n. 130 del 31/05/2005), procedure firmate dal dipendente comunale di turno (purtroppo non esistono i regolamenti ma non esistono nemmeno le commissioni locali per tali discussioni), “casi particolari” (riduzioni, condoni, inagibilità, inabitabilità, prime case, ecc.) in cui il singolo cittadino si trova a discutere non sulla base di uno strumento comunale (già la trasparenza delle norme di un regolamento) ma sulla discrezionalità impugnata dal dipendente comunale che "accerta" prima il "caso" (provate ad inoltrare un’azione di autotutela sul provvedimento notificato e poi leggetene le “interpretazioni”, testualmente dichiarate e che saranno scritte su tanto di carta intestata: potrebbero far parte di un “regolamento comunale” ufficioso!) e poi discute e valuta anche le autotutela eventualmente prodotte dal cittadino (ovviamente respingendole nella quasi totalità dei "casi particolari", perché non vi è “tranquillità” di “giudizio” nel "riconoscere" come eventualmente "errata" l’azione promossa e firmata a spese del Comune di Guglionesi, azioni di accertamento che comunque pagano tutti, e sottolineiamo tutti, i cittadini guglionesani, siano esse giuste o errate). A scanso di equivoci, ribadiamo che in questa sede (Fuoriportaweb) non vogliamo entrare sulla valutazione del caso singolo (chi abbia ragione, il Comune o il cittadino? ...dovrebbe stabilirlo anche il Regolamento ICI, …o no?), ma proviamo quantomeno ad entrare in merito al metodo di procedura attuato in tutti questi anni, un metodo che intende accertare il "caso particolare" senza un regolamento che sia garante della trasparenza tributaria ai fini della valutazione in prima istanza (cioè a livello comunale) e che per serietà amministrativa non può essere riservato (nella trattazione) univocamente al dipendente comunale incaricato, lo stesso dipendente (si tratta di una banale osservazione di garanzia). Già “incaricato”, …e arriviamo alla seconda questione, che diventa inevitabilmente amministrativa e politica. La mancanza del Regolamento ICI, aggiungiamo pure di un serio Regolamento ICI (visto gli anni trascorsi, la Commissione incaricata, composta anche da dipendenti comunali, avrebbe dovuto redigerne uno altamente dignitoso), deve aver trovato nell’Amministrazione comunale una esplicita “diffidenza” in termini di priorità. A nostro modo di vedere - distanti dagli equilibri politici – l'atteggiamento è ingiustificabile (quanto tempo è passato?). Perché intanto la bozza del Regolamento ICI non viene discussa operativamente (in senso collegiale) con tutto il Consiglio comunale (cautele politiche in corso?) e perché molti protagonisti dell’Amministrazione comunale (Sindaco, vice Sindaco e molti Consiglieri) sono ormai al secondo mandato amministrativo consecutivo, cioè da oltre sei anni sono governatori comunali, è perciò in grado di espletare una maggiore azione consiliare (siamo o non siamo in un sistema maggioritario?). In questi anni, invece, la questione ICI ha subito un incremento del 20% delle aliquote (cfr. il trattamento tributario della seconda casa, anche di quelle “terremotate” o del centro storico in generale) e nel frattempo sono state inviate una serie di accertamenti, quantomeno discutibili, in virtù dell’assenza dello strumento normativo di base, appunto il Regolamento. Perciò riteniamo che l’attuale metodo di accertamento non prescinda da responsabilità, amministrative e politiche (dove sono quelle forze politiche, quelle attente ai diritti e alle denunce civili attraverso i manifesti – sensibili anche al buco della rete del campo da tennis, e intanto oggi il buco non c’è perché non esiste proprio la rete! - come succedeva qualche anno fa!). Eppure il libero cittadino di Guglionesi non è insensibile e non dimentica (noi non ci arrendiamo e continueremo a “recuperare”, nel nostro piccolo, i sacrosanti diritti, per esempio sollecitando, fino all’adozione, l’esistenza di un Regolamento ICI). Spesso, sulla questione, la risposta data, confidenzialmente, anche dagli amici Amministratori è del tipo: “anche io ho ricevuto l’accertamento…”. Beh, questo non giustifica il metodo e i ritardi, anzi… Non esprimiamo opinioni in merito, perché in Italia l’opinione è un reato penale, purtroppo anche (e forse esclusivamente) per le “rivendicazioni” di civiltà. Nelle Giunte comunali, di destra e di sinistra, (a volte) gli amministratori agiscono “riscaldando il corpo e gelando l’anima dei cittadini” (Adriano Celentano, Rockpolitik 27.10.05). Aggiungiamo che (a volte) lo fanno inconsciamente. Già, a volte: “Altro giro, altra corsa”.


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