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EventiGuglionesi
Pubblicato in data 2/11/2010 ● Click 1573

2 Novembre, commemorazione di illustri guglionesani al cimitero


Comune di Guglionesi © FUORI PORTA WEB

Il 2 Novembre alle ore 11.00 presso il cimitero del Comune di Guglionesi verranno commemorati e deposte corone di alloro a ricordo di Giulio Rivera, Giorgio De Sanctis e Manfredi Caruso.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
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Giulio Rivera
Medaglia d'oro al valor civile. Nato a Guglionesi (Campobasso), nel 1954, si arruola nella Pubblica Sicurezza nel 1974. Muore a 24 anni crivellato da 8 proiettili mentre si trova alla guida dell'Alfetta che
precede la macchina del presidente durante l'agguato per il rapimento Moro nella strage di via Fani a Roma. E' il più giovane degli uomini della scorta di Moro.
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Giorgio De Sanctis
Nato a Guglionesi (Campobasso) il 17 dicembre 1921, deceduto a Roma il 21 gennaio 1982, funzionario ministeriale, Medaglia d'oro al valor militare. Orfano di guerra (il padre, ufficiale medico, morì durante il primo conflitto mondiale), è stato il più giovane decorato di Medaglia d'oro d'Italia. L'8 settembre 1943, De Sanctis si trovava, come sottotenente del Genio, a Trieste. Catturato con il suo reparto dai tedeschi e avviato a un campo di deportazione, il giovane ufficiale riuscì ad evadere nei pressi di Lubiana e a rientrare in Italia dove, passata la linea del fronte, raggiunse Bari. Qui si
arruolò volontario nell'870° Gruppo guastatori del Genio (alle dipendenze del Servizio Informazioni Militari) e ne assunse il comando col grado di tenente. La motivazione della Medaglia d'oro al valor
militare (consegnata a De Sanctis dopo che era già stato decorato di Medaglia di bronzo e di Medaglia d'argento), ne tratteggia così le imprese: "Giovane ufficiale del Genio, animato da alto senso del dovere e grande amor patrio, nell'ora difficile della lotta per la liberazione del Paese occupato dai tedeschi, al comando di un nucleo di guastatori, prima alle dipendenze dirette degli Alleati, poi inquadrato nei reparti del genio del Gruppo di combattimento «Friuli»,
si prodigava instancabilmente nel pericoloso lavoro della bonifica dei campi minati e disattivazione di ordigni esplosivi. Primo fra i suoi soldati, costante esempio di ardimento, trascinatore e esaltatore di eroismi. A Firenze, sotto il fuoco nemico, agendo personalmente, apriva agli Alleati la via dell'unico ponte rimasto intatto sull'Arno, guadagnando lode per sé e per il valore dei soldati italiani. Sul Senio, nella costituzione della testa di ponte che doveva aprire la via al Gruppo «Friuli» verso la vittoriosa avanzata su Bologna, mentre incurante della reazione di fuoco nemico, con pochi arditi disattivava mine, colpito e mutilato del braccio destro asportatogli da un colpo di mortaio, raccoglieva i suoi uomini feriti dallo stesso scoppio, li caricava sulla sua jeep che di persona guidava mescolando con essi dolore e sangue sino al più vicino posto di medicazione dove,
serenamente vincendo il dolore e la debolezza, imponeva, fra la stupita ammirazione degli astanti, fossero date le prime cure ai suoi soldati pur meno gravi di lui. Figura di combattente da leggenda,
ardito fra i più arditi, nobile e mirabile esempio di eroismo che ha saputo confermare e perpetuare nel tempo le tradizioni di valore del soldato italiano". Nel dopoguerra Giorgio De Sanctis, che sopravvisse mutilato, si laureò in Legge, nel 1947, all'Università di Roma. Nel 1949 fu collocato in congedo assoluto ed iscritto nel Ruolo d'onore col grado di capitano. Promosso maggiore nel 1960 e tenente colonnello nel 1962, ha lavorato, sino al pensionamento, al Ministero del Commercio con l'estero come funzionario. Nel 2000, ad Udine, nella sala storica della Caserma del Genio guastatori, è stato collocato un busto della Medaglia d'oro De Sanctis.
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Manfredi Caruso
Il Dott. Manfredi Caruso è nato a Guglionesi il 25 agosto 1895. Sì laureò in medicina e chirurgia con il massimo dei voti presso la Reale Università di Napoli il 17 luglio 1920. E' stato annoverato 'tra i
medici poeti e letterati' autore di oltre cento poesie la sua produzione è stata favorevolmente giudicata in un saggio critico del Prof. Giambattista Ughetti. Ordinario della Reale Università di
Catania. Fu autore anche di un opuscolo storico-turistico su Guglionesi. Fu giornalista e dalla fine della prima guerra mondiale fino alla sua morte avvenuta nel 1951, fu corrispondente e collaboratore delle seguenti testate: Il Paese, Il Mondo, Il Mattino, Il Giornale d'Italia, Forze Sanitarie, Il Progresso Sociale del Mezzogiorno, Luci Molisane e Momento Sera. Ha condotto per circa 20
anni la campagna antimalarica a Guglionesi con avveduti, appropriati criteri originali. Si è attivato moltissimo per la soluzione dell'approvvigionamento idrico e del risanamento del Comune di
Guglionesi. Vanno ricordate le sue battaglie per l'emancipazione e il progresso civile e sociale del suo paese Guglionesi.


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