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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 21/12/2011 ● Click 1296

Quale Futuro per L’Unione dei Comuni del Basso Biferno


Pasquale Marcantonio © FUORI PORTA WEB

Come consigliere comunale di Guglionesi, uno degli otto Comuni che fanno parte dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno” , dopo la lunga pausa primaverile/estiva, mi sarei aspettato una ripresa delle attivita e dei programmi dell’ente …come la nomina del nuovo Presidente, la nomina del revisore ecc… ed invece tutto tace e quello che è piu’ bello che nessuno dice nulla. ….
In un momento di forte crisi economica, questa tornata amministrativa è di importanza fondamentale non solo per il futuro dell’Unione, ma soprattutto per l’idea del futuro Comune Unico a cui l’Unione doveva e deve tendere.
Durante la passata legislatura, soprattutto per merito di sindaci ed amministrazioni diverse, si è iniziata una discussione sulla necessità ineludibile di giungere il più presto possibile al decollo delle attività gestite direttamente dall’unione sempre piu’ nell’ottica di una ottimizzazione dei costi nella gestione e miglioramento dei servizi resi al cittadino (vedasi raccolta differenziata).
Allora , tutti i politici locali sia della maggioranza che dell’opposizione si sono spesi a favore di una struttura sovracomunale che doveva decollare, molti sono stati i tentativi di provare una pianificazione del territorio (attraverso progetti comunie congiunti) che prospettasse una soluzione ai problemi di viabilità e molti ancora sono stati i tentativi, tendenti ad illustrare ai cittadini lo sviluppo futuro di questa nostra valle.
L’entusiasmo iniziale, però, è andato sempre più affievolendosi fino a mettere in evidenza con chiarezza le fratture esistenti tra i sindaci dei comuni che pur tuttavia appartengono oggi quasi tutti allo stesso schieramento politico.
Il trasferimento delle funzioni e dei servizi all’Unione, come era negli auspici di tutti (servizio vigilanza, le STU, consorzio dei servizi, servizio affissioni, verde pubblico, trasporto pubblico…), non si è verificato; anzi quel po che si era tentato di fare partire si è fermato.. oggi addirittura non si riesce a nominare il Presidente (fermo da aprile 2011) e perfino il Revisore dei Conti .
Dov’è l’unico ufficio che gestisca le questioni socio assistenziali o quello, ad esempio, delle affissioni o dei servizi di trasporto pubblico o quello dei tributi?
Dov’è l’unico ufficio di urbanistica, che pianifichi la gestione e lo sviluppo del territorio dell’ Unione nell’abito della valle del Biferno e del suo nucleo Industriale, che possa dire la sua anche nelle scelte che la Regione si appresta a prendere su questi grandi temi.

L’Unione dei Comuni ha o no su questo argomento una visione univoca e la capacità di incidere su questa scelta?
Secondo me, oggi piu’ che mai , dobbiamo renderci conto della necessità di ragionare in termini sovracomunali, cercando di avere una visione più ampia ed un progetto per il futuro sviluppo della zona in modo tale che vi sia più armonia fra i vari settori della vita comunitaria e che si possa realizzare una comunita veramente a misura d’uomo.
E’ chiaro,infatti, anche ai più profani che le problematiche legate all’industrializzazione, alla viabilità ed alla mobilità in genere, all’ambiente, alla cultura, all’istruzione ed allo sport, all’inserimento dei nuovi residenti sono identiche e quindi vanno risolte non più nel chiuso degli uffici del proprio Comune entrando, a volte, in collisione con le scelte e le decisioni del Comune vicino né tantomeno affidando il proprio futuro ad aree geografiche vicine, perché dobbiamo essere noi ad avere forza politica e a far valere le nostre ragioni in ambiti più ampi. Questo è possibile farlo solamente se saremo uniti, se riusciremo a creare delle strutture che governino il territorio in modo globale, perché il territorio si governa meglio quando si ha una visione complessiva e quando esiste un unico centro di governo.

I servizi offerti ai cittadini sarebbero meglio organizzati e a costi inferiori; le tariffe uniformate; lo sviluppo urbano potrebbe essere più ordinato e meglio distribuito sul territorio; la viabilità meglio gestita e anche negli altri settori si potrebbero avere miglioramenti. Un Comune di oltre 30.000 persone avrebbe molta più voce in capitolo nei confronti di altre istituzioni o di altri Enti. .
Si avrebbero economie di scala che potrebbero permettere un generale miglioramento della vita dei cittadini.

Ma allora, qualcuno potrebbe chiedersi, perché non si pensa a realizzarlo? Chi ostacola che cio avvenga rispetto ad un processo che era ben iniziato ??
In questo impasse ogni Amministrazione continua la sua politica, proponendo o approvando Varianti al Piano Regolatore o Piani Casa che permetteranno di realizzare sul territorio centinaia e centinaia di nuovi appartamenti con tutte le conseguenze immaginabili sui servizi.
Dunque, mentre negli incontri politici e pubblici si sostiene che è necessario lavorare con un’ottica unitaria, nella realtà dei fatti non sempre e non tutto viene pianificato o concordato a livello sovracomunale e quindi la stessa Unione dei Comuni rischia il fallimento se il nuovo Presidente (che speriamo venga nominato al piu’ presto) e la nuova Giunta non riusciranno a trovare un accordo e a dare una spinta ulteriore al raggiungimento dell’obbiettivo finale: Il futuro dell’Unione dei Comuni come Comune Unico.
Con questa appello come Consigliere comunale e come gruppo consiliare di opposizione di uno dei comuni dell’Unione, vogliamo sottolineare che l’dea di Unione non è assolutamente da rigettare, anzi è una gradissima opportunità nel concetto di risparmio dei costi della politica oltre che per una migliore funzionalità della macchina burocratica locale, e quindi facciamo appello a tutto il consiglio dell’unione affinchè si ritorni a parlare di futuro dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno e si dia nuova linfa e forza ad un progetto partito qualche anno fa.


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