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PoliticaRoma
Pubblicato in data 18/4/2012 ● Click 1339

Di Pietro interroga Balduzzi sulla sanità in Molise chiedendo lumi sulla "verifica"


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

Antonio Di Pietro torna ad interrogare il ministro Balduzzi sulla questione della Sanità in Molise. Nel question time alla Camera dei deputati il leader Di Pietro ha presentato l'ennesima denuncia sullo stato economico precario della Sanità in Regione.

"DI PIETRO, DI GIUSEPPE e PALAGIANO — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
- in merito alla possibilità di revocare gli incarichi commissariali conferiti dal precedente Governo al presidente della regione Molise, Michele Iorio, in conseguenza della sua evidente gestione fallimentare circa il rientro dal disavanzo sanitario della medesima regione, gli interroganti avevano presentato il 31 gennaio 2012 un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea (3-02063);
- in quella occasione il Ministro interrogato ebbe a dichiarare: «Si dà un'altra possibilità alla regione Molise, attraverso la nomina di un altro sub-commissario, con caratteristiche idonee ad attuare il piano sanitario e, dunque, riuscire a realizzare finalmente gli obiettivi che tutti auspichiamo, dando un'ulteriore – starei per dire un'ultima – possibilità, prima di attivare una procedura diversa, che è prevista pure dall'ordinamento – comma 84 dell'articolo 2 della legge n. 191 del 2009 (il famoso comma 84) – e che prevede la sostituzione del presidente della regione, con poteri ulteriori del Governo, che non soltanto dicano al presidente della regione: «fai il commissario», ma impongano: «stabiliamo noi quali siano i provvedimenti da adottare per assicurare l'efficacia del piano di riqualificazione e di rientro»;
- si ricorda che il presidente Iorio è al suo al terzo mandato, nonché commissario per il risanamento dei debiti della sanità molisana, commissario per la ricostruzione post sisma e commissario per l'emergenza alluvione;
- a completare il quadro e ad aggravare la situazione e rendere imbarazzante e insostenibile il ruolo di commissario svolto dal presidente della regione Molise, oltre alla suddetta gestione fallimentare in ambito sanitario, va ricordata la condanna del 22 febbraio 2012 in primo grado – con pena sospesa – dal tribunale di Campobasso ad un anno e sei mesi di reclusione per abuso d'ufficio e all'interdizione dai pubblici uffici per il medesimo periodo, nell'ambito dell'inchiesta «Bain and Co», società dove lavora Davide Iorio, figlio di Michele, cui sono state illegittimamente affidate due consulenze, una in materia di sanità e l'altra di autostrade – definite «fantasma», in quanto nessuno dell'amministrazione molisana ha saputo indicarne motivi, contenuti o risultati;
- non va inoltre trascurata, inoltre, la questione relativa al progetto Mef della regione Molise sul controllo della spesa farmaceutica, costato 4 milioni di euro e rimasto fermo a metà dell'opera, rispetto alla quale urge una verifica su ogni passaggio di questa complicata vicenda, al fine di accertare quali siano, e di chi, le responsabilità per l'ulteriore, evidente spreco di denaro pubblico;
- peraltro, la procura di Campobasso ha chiuso l'inchiesta sulla ricostruzione dopo il terremoto del 2002 e ha inviato un avviso di garanzia al presidente della regione Molise Michele Iorio. Il presidente, nella sua qualità di commissario per la gestione dell'emergenza sisma, è indagato per abuso d'ufficio e indebita percezione di soldi ai danni dello Stato, in merito ai fatti avvenuti tra il 2003 e il 2011. Complessivamente il presidente Iorio risulta indagato in oltre otto inchieste da parte della procura di Campobasso;
- circa i fatti sopra esposti gli interroganti avevano presentato, il 27 marzo 2012, un'ulteriore interrogazione a risposta immediata in Assemblea (3-02173), chiedendo di revocare gli incarichi commissariali conferiti al presidente della regione Molise;
- in risposta a detta ulteriore interrogazione, il Ministro interrogato, in relazione alle procedure che il Governo poteva mettere in atto, dichiarava che la procedura «prevede che vi sia la verifica annuale, nel caso della regione Molise il prossimo 3 aprile 2012. Alla luce di questa verifica si stabilirà la possibilità di applicare o meno il comma 84, che ho già citato. Dunque, le misure che il Ministero dell'economia e delle finanze e il Ministero della salute prenderanno sono successive all'esito della verifica», sottolineando inoltre che «c’è anche da verificare la possibilità di applicare nel caso di specie l'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo n. 149 del 2011 in materia di meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni»;
- si ricorda che il suddetto riferimento fatto dal Ministro interrogato, all'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo n. 149 del 2011, concerne la possibilità da parte del Governo di nominare un commissario che sostituisce il presidente della giunta regionale nominato commissario ad acta, qualora si verificano una o entrambi le seguenti condizioni:
a) il presidente della giunta regionale, nominato commissario ad acta, non abbia adempiuto, in tutto o in parte, all'obbligo di redazione del piano di rientro o agli obblighi operativi, anche temporali, derivanti dal piano stesso;
b) si riscontri, in sede di verifica annuale, il mancato raggiungimento degli obiettivi del piano di rientro, con conseguente perdurare del disavanzo sanitario oltre la misura consentita dal piano medesimo o suo aggravamento –:
- quali siano stati i risultati della verifica annuale sul disavanzo sanitario prevista il 3 aprile 2012 per la regione Molise e se non ricorrano i presupposti di cui all'articolo 2 del decreto legislativo n. 149 del 2011, al fine della rimozione del presidente della regione Molise quale commissario ad acta. (3-02209)".

Il ministro Balduzzi ha sostenuto che la situazione amministrativa della sanità nel Molise è monitorata e si è in attesa di future decisioni in merito, visto lo scenario nuovo che vede dimissionario il commissario Morlacco. Nella sua replica Di Pietro ha interpretato le dimissioni di Morlacco (mostrando il gesto delle braccia incrociate in segno di operazioni giudiziarie) come "dovute" per le indagini della magistratura sulla sanità pugliese, dove è coinvolto in prima persona lo stesso commissario.


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