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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 15/8/2013 ● Click 1449

La Repubblica (15 agosto): "troppe sagre..."


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

Con l'articolo in prima pagina, "la Repubblica" (15 agosto 2013) pubblica l'articolo "Negozianti contro le sagre: "Troppe. Ci rubano i clienti"".

"MILANO - Troppe sagre in Italia mettono in ginocchio i ristoranti che sono già colpiti dalla crisi. La denuncia arriva da FipeConfcommercio, che sta raccogliendo i dati sul fenomeno in un libro bianco. I primi risultati dell' indagine sono inquietanti: il dilagare delle sagre di piazza, specialmente d' estate, che sono migliaia in tutta Italia, e presentano «una ricca offerta eno-gastronomica a pochi euro», sta penalizzando l' attività dei ristoratori che, secondo Confcommercio, «vedono dimagrire i loro incassi fino all' 80%». Polemiche, proteste, e «guerre della salamella» tra ristoratori e associazioni che organizzano le sagre, stanno scoppiando un po' in tutta Italia, da Firenze a Cremona a Brescia, dove solo nel 2008 si sono contate ben 1.600 sagre, fra storiche, religiose, politiche, enogastronomiche. «Confcommercio in generale ha ragione, noi ristoratori dovremmo essere aiutati anziché penalizzati - commenta il celebre chef Gianfranco Vissani - però non me la sento di dare addosso alle sagre. Solitamente hanno un pubblico diverso da quello dei ristoranti, si svolgono prevalentemente d' estate, e nelle zone dell' interno con un intento di valorizzazione del territorio. Penso perciò che non sia giusto contrapporre sagre a ristoranti in una guerra». Anche per le sagre, tra l' altro, sono in arrivo tempi bui. Da domani, in seguito all' applicazione di una direttiva europea tendente a limitare il consumo di alcol, che il Parlamento italiano ha recepito a fine giugno, sarà vietato vendere e somministrare alcolici «su spazi pubblici non di pertinenza di bar, ristoranti e negozi». Significa che alle feste di piazza e alle sagre di paese non si potrà più bere alcol. Per i trasgressori sono previste multe che vanno dai 4 ai 30mila euro, oltre alla confisca delle merci e delle attrezzature, con le sanzioni più gravi nei casi di vendita di alcolici dopo la mezzanotte. È un divieto, accusa Confesercenti, che rischia di far saltare le innumerevoli manifestazioni estive, molte delle quali sono organizzate da associazioni culturali, enti locali, partiti politici. In molti casi, come a Udine, dove rischia di saltare la kermesse vinicola «Friuli Doc», si stanno già mobilitando per aggirare il divieto. La Regione sostiene che prevarrà la normativa locale e quindi non cambierà nulla. La Camera, già il mese scorso, con un ordine del giorno aveva impegnato il governo a chiarire che le disposizioni comunitarie «non si applicano» in occasione di manifestazioni, fiere o feste paesane «previamente autorizzate». Ma non sembra che se ne discuta prima dell' autunno, con il rischio quest' estate di «un danno incalcolabile e di un effetto devastante per l' attività di tante associazioni- accusa il segretario nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo - perché cancellerebbe in un solo colpo la passione di tanti e le tradizioni che in molti casi sono vecchie di secoli». L' Italia infatti, da Nord a Sud, è il paese delle sagre, dove si festeggia di tutto, dal Santo patrono alla zucchina gigante. E ci sono sagre per tutti i gusti. Quelle della cozza e quelle del baccalà, della fragola e dell' asparago, della porchetta e della patata, del panzerotto e della melanzana, del caciocavallo e del torrone. Ma sono proprio quelle che, secondo il direttore di FipeConfcommercio Edi Sommariva, «penalizzano gli incassi dei ristoratori in media del 25% e fino a punte dell' 80%». «Le feste in piazza ci stanno facendo chiudere, siamo disperati - accusa Diego Franceschini, ristoratore di Travagliate, nel bresciano - gli organizzatori di queste feste fanno un sacco di soldi, non pagano le tasse,e non rispettano alcuna norma igienico-sanitaria».
 


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