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Pubblicato in data 12/12/2014 ● Click 1101

L’Immigrazione a Guglionesi stabilizza un paese altrimenti in declino


Arcangelo Pretore © FUORI PORTA WEB

Facciamo registrare nel nostro paese una popolazione più o meno costante , pur in presenza di un saldo negativo dei decessi rispetto alle nascite . La compensazione evidentemente è dovuta alla nuova immigrazione che in modo transitorio o stabile ( lo si vedrà in futuro) ha interessato, specie nell’ultimo decennio il nostro paese. Ufficialmente la presenza di immigrati si è attestata sul 6% nel 2012 ; una percentuale che sommando il sommerso degli immigrati non residenti verosimilmente salirebbe al 10% ( dati ufficiosi). Poiché a morire in tanti ed a nascere in pochi sono soprattutto i guglionesani , giocoforza la popolazione autoctona guglionesana è in evidente declino. Due sono i principali fattori che sono alla base della struttura di una popolazione : la crescita demografica della stessa o quantomeno la sua invarianza , ed il Pil pro-capite . E’ evidente che entrambi i fattori sono tra loro correlati e strettamente interdipendenti poiché le persone producono il reddito e, la disponibilità di reddito, meglio se garantito almeno a medio termine, consente ( se non si vuole vivere alla giornata) una consapevole programmazione familiare delle nascite , a garanzia di una serena discendenza. Ho già accennato in un mio precedente articolo , come oggi a sostenere numericamente la scuola primaria guglionesana sia la vertiginosa crescita della popolazione infantile straniera rispetto alla altrettanto preoccupante decrescita della popolazione infantile autoctona . Con una similare proporzione ,anche se meno sostenuta si è avuto un sostanziale rinforzo delle altre classi d’età ,soprattutto nella fasce della popolazione adulta . Un mascheramento del calo reale della popolazione adulta nativa del luogo dovuto all’apporto di manodopera straniera , perlopiù extracomunitaria, impegnata in : agricoltura , nell’edilizia gli uomini ; le donne nel sociale assistenziale : badanti , colf… Evidentemente , il mantenimento dell’apparente stabilità della popolazione residente ha fatto passare in second’ordine il progressivo mutamento della sua struttura e composizione interna. Un mutamento reale che inevitabilmente ha avuto significativi riflessi anche sull’economia reddituale annua del nostro paese e non ultimo anche su quella patrimoniale detenuta dai guglionesani . Oggi il reddito pro capite viene spalmato su tutti i residenti, ma la stessa cosa non accade invece per i patrimoni immobiliari : terreni e case, interessi sui capitali…, che inversamente, restringendosi la base ereditaria degli autoctoni tendono a concentrarsi , per cui gradatamente sta aumentando la ricchezza patrimoniale pro-capite dei guglionesani , anche perché gli stranieri che risiedono nel nostro paese non aggiungono alla nostra comunità né patrimoni terrieri , né case, né credo, rendite d’altro tipo, bensì braccia che sostituiscono i compaesani nei lavori che in tanti , anche nel bisogno, non ritengono di voler più svolgere ( è la classica sostituzione dei lavoratori locali nei lavori ingrati e pesanti da parte degli appartenenti alla nuova immigrazione ). A ciò , tuttavia, si deve aggiungere una particolarità , ad oggi marginale,che, qualora dovesse radicarsi nei comportamenti individuali è destinata a modificare alcuni assetti patrimoniali consolidati da generazioni . Nello specifico mi riferisco all’aumento significativo di matrimoni misti . 16 contratti ultimamente, dal 2002 al 2014 da guglionesani, con donne immigrate , in gran parte extracomunitarie, la qual cosa, alla lunga, andrà a incidere e mutare anche la struttura patrimoniale complessiva del paese per effetto dell’ereditabilità dei patrimoni piccoli o grandi che ricadono all’interno del nucleo familiare ( e ciò è giusto e legittimo) . Una blanda ridistribuzione dei redditi e dei patrimoni , questa volta non già dettata da un altruismo di tipo socialista, quanto da cause fortuite ,che attengono molto, se non solo , alle affettività individuali . Che l’apporto del lavoro di manodopera immigrata extracomunitaria e non , sia del tipo sostitutivo e non aggiuntivo è anche parzialmente dimostrato dal mancato incremento dei redditi da lavoro , fermi a ai valori del 2012 . In questo andamento tendenziale di alcune dinamiche interne della popolazione guglionesana ancora una volta c’è da cogliere una limitata ridistribuzione dei redditi d’impresa operata dagli autoctoni e, spalmati sul lavoro degli immigrati , che indirettamente , proprio perché non incide sulla crescita del redditi pro capite rappresenta una stima indiretta del lavoro nero che si nasconde in gran parte nel lavoro extracomunitario . Ciò che sta avvenendo nella nostra comunità, qualora la tendenza strutturale dell’integrazione di quote crescenti di immigrazione dovesse confermare l’attuale incremento comporterebbe di fatto un mutamento in profondità della struttura sociale ,specie quando il cambiamento , attraverso il matrimonio coinvolge la geneticità locale . E’ un segno dei tempi ; è la globalizzazione dell’economia del lavoro, delle affinità individuali e, questo è un bene, soprattutto se frena la decrescita , certa, del nostro paese.

Arcangelo Pretore 12-12 2014


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