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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 29/4/2016 ● Click 1344

Il profugo Enea e i flussi migratori di oggi


Pietro Di Tomaso © FUORI PORTA WEB

In un discorso pronunciato di fronte al Parlamento austriaco, il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki–moon ha espresso preoccupazione per la scelta in Europa di politiche “sempre più restrittive” nei confronti dei migranti. “Sono preoccupato per il fatto che i Paesi europei stiano adottando politiche sempre più restrittive riguardo ai migranti e ai rifugiati”. Proprio in Austria si sta pensando ad una barriera anti-profughi che dovrebbe essere installata al confine con l’Italia. La notizia più recente è la seguente: L’Austria ha confermato che rafforzerà i controlli alla frontiera con l’Italia ma “solo se necessario”. L’Italia si è impegnata a realizzare nuovi centri dove accogliere i migranti irregolari. Dunque, l’ipotesi di chiudere il Brennero equivale ad una resa dell’Europa. E’ mancata la politica – sottolinea Guido Crainz su Repubblica del 28 aprile – e più ancora la cultura a cui spettava principalmente costruire ponti, delineare orizzonti, ragioni di fratellanza e di comunità. <<Non è responsabilità solo della politica se, lontana ormai la stagione delle speranze, i cittadini europei vivono oggi in una Unione priva di strumenti istituzionali efficaci e in un continente quasi sconosciuto. Ignari più di prima dei processi in corso al suo interno, esposti alle pulsioni nazionaliste e al tempo stesso incapaci di comprenderne le radici. E incapaci di dare risposte civili ai “dannati della terra” che cercano rifugio in Europa e in Italia. Quell’Italia che in fondo, ci ha ricordato un bel libro di Fabio Finotti, ha il suo mito fondativo nel profugo Enea>>.

A tal riguardo l’Eneide di Virgilio ci aiuta a leggere le vicende di oggi. <<Fa impressione pensare che il viaggio del profugo Enea stia alla base della fondazione mitica della civiltà italiana, ne riassuma la radice meticcia, ne descriva la genesi drammatica>> (così Massimo Tedeschi su Corsera, 12 ottobre 2015). Scrive Virgilio (Eneide, I : 1 – 7 ) : <<L’armi canto e l’eroe che primo da terra Troiana venne, fuggiasco per fato, sugl’itali lidi lavini. Spinto da forze divine, per terre e per mari a lungo fu tormentato : per l’ira testarda dell’aspra Giunone; molto soffrì pure in guerra purché la città elevasse, pur d’introdurre gli déi nel Lazio : da ciò la latina stirpe, i padri albani, le mura di Roma gloriosa>>.
Rileggere oggi le peripezie di Enea colpisce la fantasia di noi tutti. <<Enea è, dunque, un profugo, un fuggiasco che abbandona la città natale martoriata dalle fiamme e dalla violenza degli Achei per salvare la propria vita e quella della sua famiglia… (Virginia Lima su Dialoghi Mediterranei). Tornando all’oggi, gli immigrati che approdano sulle nostre coste, sono tanti Enea venuti da noi in cerca di un lavoro e di una casa. L’anno scorso, in particolare, è stato l’anno dei profughi, di quelli in fuga dalla guerra civile e dall’avanzata di Is in Siria o Iraq, insomma un esodo biblico dal Medio oriente.

E veniamo al problema del lavoro per i rifugiati limitandoci ad un flash, una breve notizia sull’argomento. La Regione Toscana, ad esempio, ha approvato un protocollo che consente a Comuni, prefetture e associazioni di regolare le attività dei profughi. Sono i gestori dei centri di accoglienza e le associazioni (Anpas, Misericordie, Caritas) a dover stringere Convenzioni. Per la copertura assicurativa dei migranti la Regione ha stanziato 100mila euro (nel 2015). I profughi possono essere impegnati ad esempio nella pulizia di giardini, strade, spiagge. Ciò detto, l’auspicio è il seguente: No alle speculazioni e al mercato dei rifugiati, sì ad organizzazione e umanità.


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