Affiorano
dalle profondità marine le origini del Molise. Le più remote
testimonianze di forme di vita provengono dall’area del Matese: si
tratta di banchi di rudiste, lamellibranchi che proliferavano
nelle acque del mare, nel Cretacico (era Mesozoica), circa cento milioni
di anni fa. Tra le località che vantano il rinvenimento di questi
fossili, di forma conica, è l’agro di San Polo Matese che conserva i
maggiori giacimenti. Tra Monte Lacosta, Colle Moratti e Monte
San Polo, i reperti emergono dalle rocce quasi integri, oppure
mostrando parti della conchiglia. Identico scenario presso le gole del
Quirino, a Guardiaregia.
Le
rudiste si estinsero intorno ai cinquanta milioni di anni fa. Quando il
mare si sarebbe ridimensionato, altri fossili avrebbero raccontato alle
generazioni future cosa accadeva nell’attuale Molise prima della
presenza umana: le nummuliti del Matese, le conchiglie del
lago di Occhito, le forme vegetali dell'agro di Campobasso
e di altri comuni della regione.
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