ATTUALITA' - ECONOMIA

Il lavoro da queste parti se lo sono sempre inventato. Una volta i giovani artigiani imparavano nelle botteghe paterne a costruire gli strumenti della vita quotidiana (piccole macchine per la casa, accessori in legno o ferro, utensili che erano di grande aiuto alle casalinghe nelle loro faccende). Poi, dopo gli anni del boom economico, con l'avvento della tecnologia a servizio della famiglia e della colonizzazione industriale del sud, hanno iniziato a "riparare": televisori, frigoriferi, lavatrici, automobili, elettrodomestici. Hanno imparato a conoscere i particolari e le tecniche costruttive, i materiali, le case produttrici, i fornitori e il mercato di riferimento, fino a concepire idee imprenditoriali in cui mettere a frutto l'inventiva personale e l'esperienza professionale acquisita. Così nel 1980 a Guglionesi, centro molisano a 10 minuti dal mare, in una delle tante officine, con un piccolo magazzino, una pressa, un compressore, tanto entusiasmo e nient'altro, nasce il primo nucleo di quella che oggi è la S.G.M. Stampaggio Gomma Molise. Questa realtà che, come ama dire Maria Pia D'Onofrio, attuale amministratrice, è già alla sua seconda generazione, sta crescendo attraverso la tenacia e l'operosità che per osmosi i padri hanno trasmesso nei figli. "L’idea è di mio zio Alberto. E' uno che ha sempre lo sguardo fisso a qualcosa che sta oltre le tante cose che gli passano sotto il naso. Il suo entusiasmo non è venuto meno neppure quando, dopo le prime produzioni, si è accorto di non tollerare assolutamente l’odore della gomma a cui era ed è stranamente ..allergico! A lui, anonimo rivenditore di pezzi di ricambio e tecnico riparatore di elettrodomestici, sembrava un sogno arrivare a produrre un giorno ciò che sapeva si sarebbe venduto ovunque".

L’idea iniziale, quella del cantinaro, assunse una forma differente nel 1986, quando con la legge De Vito, la famosa Legge’44 per l’imprenditorialità giovanile, si intravide la possibilità di realizzare un vero e proprio complesso industriale con una linea produttiva all’avanguardia, una struttura ampia e confacente, in vista di un mercato che non si limitasse a quello degli elettrodomestici, ma che potesse estendersi a quello più pregiato della componentistica automobilistica. "Il progetto piacque tanto che, pur attraverso molteplici peripezie burocratiche, è stato ammesso alle agevolazioni nel 1994. In quell'anno ho iniziato ad occuparmi della S.G.M. partendo da uno studio di fattibilità così ben fatto da convincere il Presidente Borgomeo a concederci 5 miliardi di finanziamento. L’idea imprenditoriale di fondo, in effetti, era ed è rimasta, anche a distanza di anni, molto concreta, e basata su una reale possibilità di immettersi sul mercato rispondendo ad un effettivo e ben definito bisogno".

Maria Pia D’Onofrio, classe 1970, laurea in Economia e Commercio nel 1995, Master in Contabilità Bilancio e Controllo Finanziario nel 1996, Corsi di marketing, Corsi di formazione imprenditoriale, Corsi sulle ISO 9000 e nessuna esperienza lavorativa. "Devo confessare che in quegli anni non ho mai riflettuto abbastanza sul passaggio che occorreva per far sì che una bella idea diventasse anche una bella realtà. All’indomani della Laurea, ho chiesto ad un amico più grande come orientarmi fra tutte le indefinite strade professionali perseguibili: ho visto il suo volto illuminarsi quando gli ho prospettato anche quella della nuova attività imprenditoriale che stava nascendo. ...Vai: c'è bisogno di persone che il lavoro lo creano, e che non lo cercano soltanto... Ed io sono tornata. Dal 1995 sono Presidente del CdA. In modo quasi del tutto casuale e con una vocazione imprenditoriale non così spiccata, mi sono incamminata per una strada avventurosa". La SGM produce articoli tecnici in gomma essenzialmente per il settore automobilistico e degli elettrodomestici. Realizza guarnizioni, passacavi, manicotti, tappi. E' una tipica produzione su commessa: i clienti richiedono particolari di complemento al loro prodotto che, spesso, è a sua volta destinato ad essere parte di un bene principale: è il caso, ad esempio, dei componenti per l'industria automobilistica.

"Avevo misurato il mondo dell’impresa con l’unico criterio che conoscevo, e ho scoperto ben presto che non era adeguato. Mi sono ritrovata di fatto sola: giovane, inesperta e unica donna in un mondo di "vecchi lupi", e per di più tutti maschi! Ma la sfida era iniziata e tornare indietro significava perdere in stile e non solo. Oggi, a distanza di 5 anni posso dire di avere raggiunto un risultato di cui sono fiera".

Dal 1996 al 1998 è stata realizzare la struttura nel nucleo industriale di Termoli e si è deciso sui macchinari, sull’impiantistica. Ma il nodo fondamentale era quello del personale. Due soci, Massimo D'Onofrio per la parte produttiva, e Massimo Di Vittorio per il sistema qualità, hanno trascorso un lungo periodo di formazione on the job presso un’azienda del Nord. Sono state acquisite in tal modo le competenze necessarie, competenze che a seguito della prima ristrutturazione societaria erano venute meno. I primi clienti chiedevano collaborazioni in subappalto. Convinti che tale approccio potesse inizialmente funzionare da volano, e anche per il timore di non riuscire a reggere il confronto con aziende sul mercato già da tempo, gli énfants tèrribles della SGM hanno temporeggiato, prima di rischiare il grande salto: intanto incameravano indispensabili contatti con fornitori qualificati e selezionati, e acquisivano importanti competenze tecniche. Nel '98 non senza difficoltà, i tre soci hanno iniziato la ricerca dei primi clienti. "In quei primi mesi tutti abbiamo fatto tutto e nessuno ha mai abbassato il tiro. Questo periodo di lavoro evidentemente ci ha temprati, perché i risultati hanno superato le nostre aspettative. I clienti sono aumentati, subito dopo le prime forniture hanno iniziato a diversificare la richiesta e ad aumentare i quantitativi degli ordini". Da settembre ‘99, data ufficiale di avvio della produzione, a dicembre '99 la SGM ha fatturato 40 milioni! Oggi, dopo pochi mesi, ha 7 addetti e commesse previste nel 2000 per 1 miliardo. Nell’arco di tre anni conta di arrivare ad un organico di 25 persone e ad un fatturato di 8 miliardi.

Senza dubbio una scelta vincente è stata quella del Sistema Qualità ISO 9000. Per la SGM si è trattato non tanto di un fatto di immagine e di visibilità esterna, quanto di una precisa opzione per un approccio metodologico di gestione di tutte le fasi aziendali. Con il prezioso sostegno di alcuni consulenti tutor nell’ambito delle agevolazioni ‘44 nonché di uno dei soci, che si è dedicato esclusivamente alla stesura del Manuale della Qualità e delle Procedure Gestionali e alla loro implementazione, è stato abbastanza semplice giungere a marzo 2000 al riconoscimento di Det NorsKe Veritas del Sistema Qualità che ora è certificato ISO9002. "Siamo sempre stati convinti, io e i miei collaboratori, che il nostro obiettivo prioritario deve essere la soddisfazione dei clienti. Ognuno di essi deve essere certo che in SGM tutto concorre, dalla produzione alla logistica, dagli approvvigionamenti al controllo dei prodotti, esclusivamente alla sua totale garanzia e tutela e al conseguimento della più completa soddisfazione dei suoi bisogni". Alla SGM sanno, perché è stato così per tutti i loro attuali clienti, che chi gli ha concesso fiducia è rimasto conquistato dalla loro serietà ed efficienza, oltre che dai numerosi vantaggi competitivi. Il cliente più lontano è a un’ora dallo stabilimento: può tranquillamente chiamare alle 8.00 del mattino, come spesso accade, e ricevere quanto richiesto puntualmente dopo un'ora: "Il just in time è un concetto per noi già superato. Ed è possibile perché il nostro personale è altamente qualificato e motivato (4 dei 7 addetti sono anche soci), perché abbiamo una grande capacità produttiva (impegnata per ora solo al 10%), perché la nostra struttura è altamente flessibile". Le presse a iniezione a controllo numerico cambiano stampo per i diversi articoli in produzione: tutto semplice, in apparenza. Invece la lavorazione della gomma è molto delicata: la materia prima, acquistata come semilavorato in bande, è molto sensibile al calore e dev'essere utilizzata entro scadenze precise. Dopo lo stampaggio e il finissaggio poi è necessario controllare e selezionare i particolari uno ad uno prima di prepararli per la spedizione. "I nostri prodotti vanno in abruzzo e in basilicata, dove molte sono le realtà industriali a far largo uso di componentistica in gomma. Ma è pur vero che i centri direzionali di queste realtà sono al nord e non è semplice raggiungerli, non geograficamente si intende! Occorre un lavoro paziente, si tratta di ritagliarsi spazi laddove altri lavorano già da tempo. E la variabile prezzo, che noi riusciamo a contenere, non sempre è l'aspetto decisivo". La frontiera del 2000? Alla SGM guardano all'estero: "Attraverso i nostri attuali clienti, i nostri prodotti arrivano già in Danimarca, Argentina, Brasile, Turchia e Paesi dell’Est. Questi mercati vorremmo un giorno frequentarli più direttamente". Anche se le difficoltà non mancano: manca nella zona un indotto idoneo per il settore, i fornitori di mescole sono a 700 km di distanza, il rapporto con la Pubblica Amministrazione e le Banche è sempre molto difficile, i vincoli burocratici assurdi, la cultura d’impresa è solo agli inizi, mancano le professionalità, e la carenza di figure imprenditoriali locali trainanti, di riferimenti esemplificativi significativi rischia di lasciare in un limbo di mediocrità le tante iniziative che pure nascono. E allora cosa fare contro questo "muro di gomma"? "Non si può imparare se non da chi è più grande di noi. Certamente la Cdo aiuta, contribuendo a eliminare le distanze e a tessere, almeno tentativamente, legami di collaborazione nel mondo imprenditoriale. Attraverso i tanti e differenziati servizi riesce a dare giuste e celeri risposte ai bisogni, addirittura anticipandoli qualche volta grazie alla genialità che caratterizza chi nutre in sé una passione vera per la realtà".

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