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Caro DirettoreGuglionesi
Pubblicato in data 25/2/2018 ● Click 4606

Governare il paese con un campo civico largo: chi si candida lo fa per realizzare cosa?


Gianfranco Del Peschio © FUORI PORTA WEB

Caro direttore,
a proposito di  nessi “ tra copio.. e bene comune”  credo sia opportuno fare alcune precisazioni. Il mio proposito, nel pubblicare il manifesto-programma su come ritrovare la strada del bene comune dopo lo ‘smarrimento’ imposto negli ultimi anni, era quello di rompere  il silenzio su una domanda fondamentale alla vigilia del rinnovo degli organi politico-amministrativi del Comune di Guglionesi: chi si candida lo fa per realizzare cosa?

Innanzitutto, sono abbastanza soddisfatto del fatto che moltissime persone lo hanno letto e sanno a cosa sarà finalizzato il mio impegno nei prossimi anni. La sortita della lista del ‘cuore’ (ma esiste ancora?) paradossalmente, finirà per produrre un effetto moltiplicatore sul numero dei lettori che così potranno venire a conoscenza dei proponimenti della lista che mi accingo a formare. Dunque, oggi una proposta c’è e su di essa cercherò di promuovere un campo civico largo.

E veniamo al “ copio e bene comune”.  Tra i due termini è evidente che non c’è nessun legame. Al di là delle apparenze, il manifesto–programma pubblicato, in realtà è stato il frutto di una elaborazione concepita a più mani la quale ha coinvolto numerose persone come è normale avvenga in un contesto democratico. Alla base c’è un dialogo iniziato già da qualche anno nell’ambito della esperienza della pianificazione strategica territoriale che anche nel nostro territorio si sta sviluppando. Un’attività che per definizione mette in relazione i diversi attori locali pubblici e privati che agiscono nel territorio allo scopo di definire dei percorsi di sviluppo locale, individuando obiettivi, strumenti e modalità operative di medio-lungo periodo.

Le argomentazioni tratte dall’intervista oltre ad essere espresse in maniera efficace erano largamente condivisibili. Quindi, sono state usate dopo aver ottenuto l’autorizzazione dell’autore (oltretutto trattasi di punti venuti fuori anche da un confronto avuto con l’Università degli Studi del Molise in occasione dello studio di fattibilità per la realizzazione di progetti per il nostro territorio). Anche così si crea una trama civica basata sul programma che non sfugge di fronte alla responsabilità della politica di proporsi dicendo cosa vuole fare, con quali risorse e con quali modalità.

Le reazioni ‘muscolari’, oltre ad evidenziare un repertorio informato a certo nervosismo, come al solito, invece di aprire un dibattito civile che manca di proposte serie, sceglie la politica squallida degli attacchi personali come unica risorsa per chi ‘vive di politica’ (… miserabilmente) in maniera diretta ed indiretta per delegittimare l’avversario. 

Le mie dimissioni ( le cui motivazioni sono state già ampiamente esposte nella Lettera alla cittadinanza) sono scaturite dal clima non più tollerabile e di una prassi e azioni che tutto avevano tranne la trasparenza. Proprio per non tradire il mandato mi sono visto costretto a tirarmi da parte. Mettendoci la faccia. A differenza di altri che invece continuano a nascondersi dietro il silenzio ... e la “mesata”.

Pertanto dico ho fatto bene, assieme ad altri amici ( … e negli anni sono stati più di qualcuno), a rompere con certi personaggi della politica locale. L’unica cosa che mi rimprovero è quello di averlo fatto solo dopo anni di sopportazione.  E con serenità rimetto al popolo il giudizio unico depositario legittimo.

Ma io sono sereno e dico loro che è finito il tempo delle furbate di chi è abituato a lucrare sulle divisioni create ad arte nella comunità. Ed aggiungiamo nella Guglionesi che verrà sarà bandita la facile goliardia dei presunti ‘colti’ che vivono all’insegna della “ con la franza o con la spagna, purché se magna’ e quindi si sottopongono al servizio permanente del signore di turno.

E’ tempo di uscire allo scoperto con proposte alternative se non si è d’accordo. Il sottoscritto lo ha fatto nella maniera più cristallina. Utilizzando concetti e linguaggi condivisi, su cui non c’era copyright.

Sapendo, tra l’altro, che stava per annunciare cose condivise da numerose persone che lo avevano discusso, ulteriormente, in una serenissima serata tra amici.

Dunque, allo scopritore dell’acqua calda, che si eccita nell’evidenziare ciò che era già chiaro, persino nelle intenzioni di chi lo ha pubblicato, diciamo che la drammatica situazione sociale ed economica cui è stata sprofondata la nostra piccola comunità richiede uno sforzo reale di ricomposizione civica per il bene comune e, soprattutto, alla riscoperta del valore del rispetto per le persone a prescindere dalle loro posizioni.  

La politica del fare, tanto declamata, di fronte alla disoccupazione giovanile e ad un territorio sfasciato ci pone di fronte alla domanda: fare per chi? La risposta è già nota, abitando in un piccolo paese speriamo non ci costringeranno a dirlo.

In una democrazia normale le proposte possono essere accettate o respinte. Sulle proposte si possono costruire liste per governare un paese. Sono in attesa di conoscere i propositi dei tanti contendenti che invece preferiscono ‘parlare’ di convenienze personali o partecipare ad alleanze pensando ad altre utilità.

Nessuno è più povero di colui/coloro che non ha/hanno gratitudine (... chissà se è difficile scoprire la ........... della frase).

Gianfranco Del Peschio

N.B. Da questo momento risponderò solo se si parla del futuro del paese. I pettegolezzi politici li lascio fare volentieri ai ‘perdigiorno’.


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