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		20/10/2016 ● Cultura
Benvenuti nel ("d" o "r")istretto delle nostre "cianfrusaglie vecchie"
 Luigi Sorella ● 1638
  Luigi Sorella ● 1638 
        
        Ormai è un rito al quale... partecipiamo ogni anno. A pochi giorni ormai 
dalla "incoronazione" del 4 novembre, ricordiamoci di quel mazzolin di fiori - 
eppur da tempo "sfiorito" come il fiore della gioventù decantata in quella 
lapide di eroica virtù! - il quale (mazzolin), nonostante eroica "missione", tra 
i cittadini indifferenti e i turisti transitanti il borgo, versa in condizioni 
ormai di disagio in quello strano e perverso luogo di "cianfrusaglie vecchie" 
che, culturalmente, in realtà si chiama - o che si definiva nel "Genius Loci" - 
ancora "centro storico". 
Pare, nonostante ingenti e frequenti investimenti altrove (dissuasori, catenelle, 
alberelli, piantarelle, 
cestini, fioriere, panche e pancarelle...), che i turisti continuino nel "vizietto" di passeggiare e di 
frequentare il "Genius Loci", cioè il camminare tra "cianfrusaglie vecchie" 
dell'identità altrui.
Il mazzolin di fiori (cfr. foto di poco fa) è lì dal 29 maggio 2016, giorno del 
Corpus Domini. La prossima corona, come da recenti tradizioni, probabilmente 
(cfr. archivio FPW) non verrà rimossa prima della prossima Pasqua (come 
augurio!).
Benvenuti nel ("d" o "r")istretto del nostro "centro storico", dentro ciascuna 
sensibilità collettiva.
PS. Non trattasi di critica, ma del coraggio dell'autocritica.

