Aggiornato:
12/11/2016 ● Cultura
Film: "Fai bei sogni" di Marco Bellocchio, abbracci e carezze di una madre
Maria Antonietta Cacchione ● 1407
L'ultima opera di Bellocchio, basato sul romanzo autobiografico di Massimo
Gramellini, presentato alla Quinzaines des realisateurs al festival di Cannes
2016 racconta la storia di un giornalista che non è mai riuscito a rimuovere il
forte dolore per la prematura scomparsa della madre, avvenuta quando lui aveva 9
anni.
Nel film, linearmente narrato è vivo e presente il rimpianto e la nostalgia per
la madre, a volte dolcissima e comunicativa, a volte assente e lontana immersa
nei suoi pensieri.
La grande casa vuota , che riemerge nella memoria del protagonista , ricorda la
solitudine e tristezza dell'infanzia, il difficile rapporto con la famiglia, la
figura autoritaria e poco comprensiva del padre.
I temi che ricorrono nel film sono la fede e il forte desiderio di infinito che
alberga nell'animo umano.
A volte le risposte legate al problema religioso sono pietismo e superficialitĂ
di alcuni rappresentanti della Chiesa.
Nel film i sentimenti assumono un ruolo centrale, anche se non sono chiaramente
espressi rimangono abbracci sospesi e baci non dati.
L'amore e la tenerezza di una madre sono essenziali per lo sviluppo armonico
della personalità di un bambino. Mamma è la prima parola balbettata e
successivamente invocata in caso di sofferenza, dolore, solitudine, difficoltĂ .
Eccellente prova di recitazione degli attori e commovente film del grande
regista, che non finisce mai di stupire.
