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		6/4/2017 ● Guglionesani
Aniceto Pollice, il Generale e il pilota gentiluomo: 46 scatti fotografici dal cielo
  Antonio Sisto ● 7460 
        
        Pollice Aniceto Antonino, per i guglionesani “Ninuccio”, nacque a Guglionesi 
(CB) il 13 giugno 1920. I suoi genitori, Pollice Carmine e Di Cesare Maria 
abitavano in Largo Portanova due. E’ stato il capostipite di una famiglia di 
militari. Assieme al fratello Aldo, Generale nei Paracadutisti e suo figlio 
Carmine, pilota anch’egli e Comandante della Squadra Aerea, ha rappresentato il 
vanto, l’orgoglio di Guglionesi e dell’intera regione Molise. Gran parte della 
sua giovinezza la trascorse a Guglionesi.
Terminate le scuole elementari e medie a Guglionesi, il padre Carmine lo manda 
in collegio a Chieti, ove consegue la maturitĂ  scientifica nel 1939.
Nell’estate dello stesso anno, vince il concorso per Allievo Ufficiale Pilota 
della Regia Aeronautica e ne frequenta l’Accademia, all’epoca a Caserta, con il 
Corso Urano 1°.
Esegue i primi voli sull’aeroporto di Capua e diviene Pilota Militare nel giugno 
1942.
Partecipa alla 2^ Guerra Mondiale compiendo numerose missioni su velivoli CANT. 
Zeta 501 e 506. Ferito in combattimento è insignito del distintivo d’onore di 
“Ferito in Guerra”.
Il 5 giugno 1943 si sposa a Chieti con Miniero Bianca. Dalla loro unione nascono 
tre figli, nel 1944 Anna Maria, nel 1948 Carmine e nel 1954 Patrizia.
Nel dopoguerra, precisamente nel 1952, è Capitano istruttore alla scuola di Volo 
a Elmas e Comandante della 204° squadriglia.
Alla fine del 1956 è trasferito a Villafranca di Verona sede della 3^ 
Aerobrigata. Il 28 marzo del 1958, con il grado di Maggiore, è nominato 
Comandante del 28° gruppo, il cui motto era:… Melius esse quam videri…
Nel 1960 è Ten. Colonnello Comandante del Reparto Volo e Istruttore.
Nominato Colonnello nel 1965, ha comandato la 5^ Aerobrigata Caccia Bombardieri 
e l'aeroporto di Rimini negli anni 1966-1967, ottenendo per il proprio Reparto 
risultati operativi Nazionali e Nato, mai raggiunti prima.
Non appena poteva, tornava a Guglionesi, il suo paese che non aveva mai 
dimenticato. Le persone anziane, ancora oggi, ricordano i suoi continui sorvoli 
sull’amato Colle di Dioniso. Il caratteristico rombo dell’aereo che volava a 
bassa quota annunciava il suo arrivo e, i guglionesani, festanti, esclamavano: 
”E’ arrivato Ninuccio”. A chi avesse qualche dubbio che fosse lui, con uno 
smisurato orgoglio e uno sviscerato campanilismo, dicevano: “Uno di un altro 
paese che interesse ha di venire a volare sopra Guglionesi?” E inoltre, “Chi 
altro è capace di guidare l’aereo se non lui?” Quando “stava in cielo”, scattava 
delle stupende foto. Ancora oggi questi preziosi scatti sono nella Casa 
comunale, nei bar e in collezioni private di famiglie guglionesane. A fare 
chiarezza sulla questione è il signor Ionata Giuseppe di Guglionesi, oggi 
settantanovenne, che negli anni 1960/1961 ha prestato servizio di leva nel corpo 
dell’Aeronautica. 
“Dopo il CAR (Centro Addestramento Reclute) mi trasferirono all’aeroporto di 
Villafranca di Verona, comandato dal Colonnello Pollice Aniceto, guglionesano 
doc. Dopo qualche mese tornai in licenza. Il comandante mi diede una busta 
contenente 46 fotografie. Mi chiese di consegnarla al signor Serafino Vittorio, 
suo grande amico, che, con il fratello Giovanni, faceva il barbiere in una 
bottega sotto i portici della chiesa di Santa Maria Maggiore. Le foto erano 
state scattate nell’arco degli anni cinquanta, come da data riportata sul retro. 
Ricordo chiaramente la dinamica di quando l’aereo, un RF84F da ricognizione mono 
posto, arrivava su Guglionesi: faceva tre giri a bassa quota e poi scompariva 
nel cielo. Nelle campagne i contadini fermavano il lavoro e a modo loro lo 
salutavano calorosamente sventagliando fazzoletti e pagliette. Mi fa piacere 
ricordare il nostro incontro a Guglionesi dopo qualche anno dal mio congedo. Era 
il 7 giugno del 1964, a Castellara si doveva inaugurare il Monumento ai caduti. 
Lui fu accompagnato dalla signora Bianca. Salutare una persona davvero speciale 
che è stato sempre innamorato del suo paese e delle sue tradizioni è stato 
veramente bello e commovente ”. 
Nominato Generale di Brigata Aerea nel 1970, nell’agosto dello stesso anno è 
trasferito a Padova quale Comandante della 1^ Aerobrigata “Intercettori 
Teleguidati”. Rimane in carica fino al 31 ottobre 1971. Anche in questo 
importante incarico gli sono giunti numerosi attestati di stima.
Sotto il suo comando, l'Aerobrigata era composta di 243 Ufficiali, 1624 
sottufficiali, 1955 militari di truppa. 
Nel 1973 a Guidonia è Comandante della Scuola di Aerocooperazione, in seguito è 
Presidente della Sicurezza Volo dell’Aero Club d’Italia. Durante questi 
incarichi ha girato tanto per l’Italia partecipando a varie conferenze. Erano in 
molti ad avere per la sua persona una profonda ammirazione e rispetto. La 
grandissima professionalitĂ  e la sua immensa passione per il volo erano prese da 
tutti come esempio da imitare e da seguire. Non da meno erano la grande umanitĂ  
e signorilitĂ  con cui trattava argomenti di ogni genere.
Promosso Generale di Divisione, Il 27/12/1978, su proposta della Presidenza del 
Consiglio dei Ministri, al Gen. Pollice Aniceto è conferito l’altissimo titolo 
di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nel 1979 è promosso al grado apicale di Generale di Squadra Aerea e posto in 
congedo nel 1980.
Negli anni 1980 e 1981 è stato Presidente del Rotary Club di Guidonia. E’ stato 
insignito anche del diploma”Paul Tissandier” della FAI. (Fondo Ambiente 
Italiano)
E’ stato Presidente dell’Associazione Nazionale Ufficiali Aeronautica dal 27 
aprile 1992 al 28 aprile 2000.
Dopo aver vissuto una vita intensa, avventurosa, felice familiarmente, piena di 
riconoscimenti, realizzando il grande sogno della sua vita “il volo”, mai 
dimentico delle sue origini e del paese natio, muore serenamente a Roma il 23 
luglio 2010 e le sue spoglie dimorano nel cimitero di Trigoria (RM), insieme 
alla sua adorata moglie Bianca.
Tantissimi i messaggi di cordoglio per la sua scomparsa, per tutti, è doveroso 
riportare come si è espresso il Corriere dell’Aviatore organo dell’Ass. Naz. 
Uff. Aeronautica:
“Lo scorso 23 luglio è venuto a mancare il Generale S.A. Aniceto Pollice. Come i 
nostri Soci ricorderanno, l’alto Ufficiale, dopo una lunga e prestigiosa 
carriera in Aeronautica Militare, in cui aveva ricoperto numerosi importanti 
incarichi, è stato anche Presidente Nazionale della nostra Associazione dal 27 
aprile 1992 al 28 aprile 2000. Il Generale S.A. Mario Majorani, attuale 
Presidente Nazionale dell’ANUA, che insieme con altri Associati ha presenziato 
al rito funebre dello scomparso, in nome di tutto il Sodalizio ha espresso ai 
familiari e, in particolare, al figlio, Gen. Comandante della Squadra Aerea 
Carmine Pollice i sentimenti di sentita e dolorosa partecipazione”.
“Aniceto Pollice ha fatto parte del primo gruppo di piloti abilitati sull’aereo 
F 104 ed ha guidato tutti gli aerei dell’epoca. Il velivolo F104 è' stato 
l'aereo a reazione piĂą longevo utilizzato in Italia, in diverse versioni. 
Aniceto aveva un istinto incredibile e una passione divorante per il volo, che 
si è portato appresso per tutta la vita. Sicuramente, non esiste, un militare 
dell'AM "di una certa etĂ " che non lo abbia conosciuto e apprezzato come 
ufficiale esemplare, grande appassionato di volo e, soprattutto, vero 
gentiluomo. Aveva un istinto incredibile e una passione divorante per il suo 
mestiere, che si è portato appresso per tutta la vita e ha trasmesso al figlio 
Carmine. 
Aniceto Pollice faceva parte di una generazione di piloti di grandissimo "skill" 
che ha dato tanto al paese e ha tracciato la strada cimentandosi su velivoli 
privi di un’infinità di ausili elettronici al controllo dell'inviluppo di volo, 
mezzi esigenti, prestazionali e che oggi sarebbero duri da domare anche per i 
migliori piloti attuali”.
Un immenso grazie a Carmine Pollice, alle sorelle Anna Maria e Patrizia che, 
aprendo i cassetti della memoria, anche attraverso le preziosissime foto 
dell’archivio di famiglia, mi hanno aiutato a ricostruire alcuni eventi e date 
espressive della vita del nostro illustre concittadino Aniceto. A loro va tutta 
la mia gratitudine per l’incondizionata fiducia che hanno riposto verso la mia 
persona, dandomi la possibilitĂ  di far rivivere nelle persone anziane ricordi 
ormai sbiaditi nel tempo e alle nuove generazioni far conoscere una persona 
straordinaria che, con il suo continuo impegno, esempio e coraggio, ha tenuto 
sempre in alto il vessillo del nostro paese Guglionesi. 
Sequenza fotografica:
1 - 1958, aeroporto di Villafranca, seduto sull'aereo RF84F con il figlio 
Carmine
2 e 3 - 1941, in Accademia durante il corso di volo sull'aeroporto di Capua
4 - 1967, comandante del 5° Stormo, con la moglie Bianca nel circolo Ufficiali 
aeroporto di Rimini
5 - 1965, comandante del 5° Stormo, nel suo ufficio
6 - 1971, cerimonia presso lo Stormo missili dipendenti, Comandante della prima 
Aerobrigata
7 - 1974, pranzo di corpo alla Scuola Aerocooperazione di Guidonia
8, 9, 10 e 11 - Anni 1956-1961, scatti fotografici dal cielo di Guglionesi

Dall'archivio fotografico della famiglia Pollice (e di gentilissimi guglionesani)
