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		3/6/2017 ● Cultura
Discorso del Sindaco di Guglionesi, Leo Antonacci, alla Cittadinanza (2 giugno 2017)
 Bartolomeo Antonacci ● 2450
  Bartolomeo Antonacci ● 2450 
        
        Caro don Gianfranco, colleghi amministratori, carissimi concittadini!
Vi ringrazio per aver ascoltato ancora una volta il richiamo delle nostre 
tradizioni e delle nostre radici essendo qui oggi, a rinnovare l’omaggio di 
tutti i guglionesani al loro Santo Patrono.
Un pensiero accorato va a tutti coloro che non possono esser qui con noi nella 
gioia della fede e nel clamore della festa. Penso ai tanti concittadini 
emigrati, a coloro che sono lontani per lavoro o che non possono festeggiare con 
noi perché impediti dalla malattia. Sono loro che in questi giorni avvertono con 
più acuto dolore la nostalgia per il nostro paese. Ecco, bisognerebbe guardare 
alla nostra città col cuore di questi nostri concittadini per apprezzarne 
appieno il valore. 
E’ sempre con piacere che ricordo e saluto i nostri concittadini emigrati 
oltreoceano, che pur di non perdere il contatto con la propria terra e le 
proprie radici, hanno avuto la forza e la volontà di costituiirsi in 
Associazione in terre straniere, come L’Associazione dei Guglionesani di 
Montreal…. Se in questi anni non mi sono recato personalmente a salutarli ed a 
manifestare loro la vicinanza della collettività tutta, è solo perché il momento 
molto particolare da noi vissuto, mi ha imposto di utilizzare le risorse a 
disposizione, per atti, volti ad allievare i vari problemi sociali che 
quotidianamente impegnano la vita di un amministratore pubblico, ma mai sono 
stati lontani dai nostri pensieri, tali da sentire e considerare anche le 2° e 
3° generazioni come nostri fratelli e concittadini… A loro va il nostro saluto e 
la nostra affettuosa gratitudine.
Spesso, presi dagli impegni della vita o dai problemi, pensiamo che questa festa 
sia una semplice ricorrenza, banale nel suo essere ripetitiva. Pensiamo che si 
potrebbe fare a meno delle luminarie, della cassa armonica, dei fuochi 
d’artificio, dei cantanti, e che ci sono cose più importanti… E invece è proprio 
in quel ripetersi della tradizione, in quella magica fusione di cultura laica e 
sentimento religioso che il popolo si riconosce e che la storia continua a 
scorrere fino alle prossime generazioni, salvaguardando la propria origine.
Questa festa contraddistingue Guglionesi e segna profondamente la sua vita, 
perciò per noi vale davvero tantissimo, perché sappiamo che a Sant’Adamo è 
affidato il nostro popolo. Per questo siamo disposti ad impegnarci perché sia 
sempre più bella.
Per questo un ringraziamento particolare va a don Gianfranco e al Comitato Festa 
che, con incrollabile tenacia, continua ad adoperarsi perché questi giorni di 
celebrazione si realizzino nel rispetto della fede e della tradizione. Non 
lasciamoli soli per ingenerosità o indifferenza perché in questa festa sono 
piantate le radici della nostra storia.
La foga dell’antipolitica, il disprezzo per i partiti e le istituzioni 
pubbliche, le spinte antisociali che crescono ovunque hanno spazzato via ogni 
slancio ideale. Gli stati e i governi ascoltano solo la pancia del popolo, così 
la paura, l’odio razziale, i nazionalismi e l’individualismo rischiano di 
prendere il sopravvento sugli ideali di pace e di concordia. Alcuni 
irresponsabili soffiano sul fuoco della rabbia, godono delle divisioni e 
disegnano i confini col filo spinato, si ricostruiscono i muri dell’odio 
riportando indietro pericolosamente l’orologio della storia verso i fantasmi del 
Novecento. L’onda lunga dell’odio e dell’indifferenza passa anche dalle nostre 
parti, anche se qui da noi la solidarietà, l’integrazione e l’accoglienza non 
sono soltanto belle parole, ma vengono ancora messe efficacemente in pratica.
Noi vogliamo scegliere ancora una volta la linea della responsabilità. In questa 
situazione globale in cui per i comuni è evidentemente difficile garantire anche 
solo l’ordinaria amministrazione e rispondere alle tante, legittime, richieste 
dei cittadini, pur fra mille problemi e tanti sacrifici andiamo avanti e teniamo 
tutto ad un livello per lo meno dignitoso, ed è già un piccolo miracolo. E’ una 
sfida difficile quella che abbiamo davanti, tutta in salita. Ma più dura è la 
salita più caparbia e determinata sarà la volontà di arrivare in cima. Deve 
consolarci ed ispirarci la certezza che tanti concittadini si adoperano insieme 
a noi e con altrettanto impegno per fare del bene alla nostra Guglionesi. 
Nonostante le difficoltà Guglionesi è bella (ce lo dicono spesso i turisti che 
ci raggiungono soprattutto d’estate) e i guglionesani sanno esserlo ancor di 
più.
In questo che dovrebbe essere il mio ultimo discorso da Sindaco nella 
celebrazione del nostro Santo Patrono, lasciatemi esprimere allo stesso un 
ringraziamento particolare. E’ un legame davvero particolare quello che si 
instaura tra il Sindaco ed il Santo… a LUI ho affidato il mio mandato nel 
lontano 2008…. A LUI sono ricorso nei momenti di sconforto….. a LUI ho chiesto 
di guidarmi e starmi al fianco nelle scelte più importanti…. Mai potrò 
dimenticare la tensione e l’emozione che regala una giornata come quella 
odierna, che trova il proprio culmine quando LUI esce dalla cripta, ACCLAMATO 
DALLA FOLLA…. Momenti di fede e devozione vera che ho avuto l’Onore di vivere da 
Sindaco…. E che sicuramente vivrò da semplice cittadino, …. Devoto per sempre.
W Guglionesi, W Sant’Adamo….. GRAZIE SAN ADAMO
Buona festa a tutti!
Fotografia di Luigi Sorella: 
1 - il Sindaco di Guglionesi, Bartolomeo Antonacci, il Parroco di Guglionesi, 
don Gianfranco Lalli (Guglionesi, 2 giugno 2017)
2 - il Sindaco di Guglionesi, Bartolomeo Antonacci, e la consorte, Patrizia 
Giordano (Guglionesi, 2 giugno 2017)


