BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


12/9/2017 ● Politica

Verso Alleanza Civica Molise: "Il Molise ha bisogno di un nuovo corso politico"


  Redazione FPW ● 1026


[Comunicato stampa del COMITATO PROMOTORE “Verso L’ALLEANZA CIVICA MOLISE”]

Il Molise ha bisogno di un nuovo corso politico. La crisi del 2008 e le ricette poste in essere dai governi regionali che si sono succeduti, alla luce dei risultati concreti, hanno alimentato una ‘morte della speranza’. Determinata da un declino che ha colpito i due pilastri del nostro vivere relazionale: la famiglia e l’impresa.
Aumento della disoccupazione e ‘precarizzazione’ del lavoro si sono abbattuti, senza ostacoli, sul territorio regionale. Da cui si è generato un impoverimento che ha coinvolto ampi strati della popolazione, ivi compreso il ceto medio. Alimentando un diffuso disagio sociale, smarrimento e paure. Le quali, nel corso degli anni, si sono trasformate in rabbia e rancore verso i governanti determinando: un distacco profondo tra politica ed opinione pubblica, l’avanzare dell’anti-politica e la fine del bipolarismo anche nel Molise.
Sulla base di queste premesse e guardando alle dinamiche politiche con cui il Molise si prepara al rinnovo del governo regionale è nata una preoccupazione ed una riflessione tra persone, di diversa provenienza ed esperienza, gelosi delle proprie appartenenze.
Accomunate, da un lato, dalla critica al ‘politicismo’ ed alle strategie incentrate sulla prospettiva della ‘conquista del centro’ (che socialmente non esiste più o si è molto ridotto), dall’altro dalla convinzione sulla necessità di segnare una discontinuità politico-culturale rispetto le politiche ‘tradizionali’ di aggregazione di persone e forze mosse da visioni profondamente diverse (persino opposte!!) in cartelli elettorali. Utili per vincere ma fallimentari rispetto le sfide del nostro tempo.
Mosse dallo scopo di riaprire una prospettiva costruendo un progetto coerente, inaugurando nuove strade politico-organizzative che rimettano al centro il bene comune e la costruzione del ben- vivere sociale.
Quindi, rovesciare la logica distruttiva di una politica che definisce se stessa nel suo essere contro qualcuno e ripartire dalla condivisione dei problemi e delle soluzioni ‘possibili’. Ricostruendo un Noi utilizzando il metodo della fiducia reciproca, della cooperazione e della condivisione. Assegnando il primato ai contenuti.
La idea-proposta è quella di operare per una ‘rigenerazione’ del Molise per il Molise. Che si rivolge alle forze della società civile, del mondo del volontariato, dell’associazionismo, del sindacato. Alle persone di buona volontà. Questo nella convinzione che, per uscire dalla crisi, occorre battere l’attesismo e la passività ed promuovere un ‘nuovo civismo’ che trasforma i cittadini da ‘spettatori’ in protagonisti. Mobilitati dalla comune ispirazione ad un cittadinanza attiva che realizza se stessa nella costruzione di una società del ben-vivere orientata al bene comune.
Questa idea-progetto muove dalla presa d’atto che siamo dentro una nuova fase della politica. Segnata dalla fine del sistema bipolare e delle vecchie appartenenze destrutturate dalla crisi dei ‘tradizionali insediamenti sociali’ che sorreggevano le varie coalizioni di sinistra o di destra. Ed individua come imperativo principale quello di ricostruire una rappresentanza che dia voce alle vittime della crisi rimettendo la politica al servizio di una società che riscopre e reinventa il valore della inclusività e della solidarietà, come risorse per lo sviluppo. Convinti che solo così sarà possibile battere la delusione, lo sconforto e le derive populiste.
Dunque, nessuna terza via, né una proposta contro qualcuno (secondo gli amanti delle dietrologie). Posizioni queste da miseria della politica. Utili al massimo a ‘conquistare qualche strapuntino’ nei tavoli delle redivive coalizioni e ad accentuare la conflittualità che attraversa il ceto politico.
Invece, per contro, si tratta, della messa in campo di una prospettiva aperta e lunga che si rivolge ai molisani che non hanno potere. Per dargli il potere di decidere sul proprio destino. Una nuova costruzione basata sulla condivisione dei contenuti (che fare? Per chi e per che cosa? ) su cui aggregare un blocco sociale e politico per la innovazione e lo sviluppo sostenibile del Molise. Partendo da ciò che il Molise è e da ciò che sa fare e potrebbe fare. Utilizzando i suoi saperi. Le sue competenze migliori. Lasciando ai margini i furbi, le persone senza-scrupoli e pezzi del professionismo politico in cerca di un posto al sole.
La bussola che ci guida: il rinato interesse per il territorio e la individuazione di soluzioni da attuarsi attraverso un nuovo rapporto tra cittadinanza attiva ed poteri locali, tra governement e governance. Basata sulla reciproca fiducia e sulla cooperazione. Unici elementi per uscire dall’inverno dell’individualismo mercatista e tornare alla cittadinanza-comunità. Dunque, l’obiettivo è promuovere Un’alleanza civico, quale strumento di un riformismo umile mettendo assieme le persone che vogliono coltivare le virtù civili ed il bene comune. La speranza che attorno a questo progetto ed a questi valori si possono superare le attuali divisioni e dialettiche divisive e coinvolgere la parte migliore della società e della politica. Nessuno escluso.





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