BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


16/9/2017 ● Libro

"Un’idea di teologia fondamentale", la 12a monografia di mons. Antonio Sabetta


  Redazione FPW ● 1704


[A. SABETTA, Un’idea di teologia fondamentale tra storia e modelli, prefazione di G. Lorizio, Studium, Roma 2017, 458pp]

La peculiarità della fede cristiana da sempre si è espressa nell’esigenza avvertita e presente già nel Nuovo Testamento di “rendere ragione della speranza”; accanto al credere, i cristiani hanno sempre tentato di dire sia a loro stessi sia soprattutto a quanti non credevano, i motivi per cui invece loro avevano aderito a quella fede. Questo dare ragione ha attraversato i secoli, dai tempi delle persecuzioni fino ad oggi, articolandosi in categorie, sottolineature ed accenti diversi a seconda dei contesti e degli interlocutori a cui si cercava di mostrare la ragionevolezza e la plausibilità della fede cristiana.
Il cristianesimo ha sempre rifiutato l’idea di un “credo quia absurdum” sostenendo invece che la fede cerca l’intelligenza, cioè può essere compresa ed è intellegibile. Accanto al tentativo dei singoli cristiani, è nata anche una disciplina teologica che nel cuore del suo riflettere a messo a tema le ragioni della fede rispondendo alla domanda circa il perché un uomo dovrebbe credere e perché la rivelazione cristiana si autocomprende come l’esperienza che incontra il bisogno d’infinito e il desiderio di Dio che gli uomini hanno permanentemente manifestato nella storia. Allo stesso tempo, la teologia fondamentale – questo il nome della disciplina un tempo meglio nota come “apologetica” – si è impegnata a rispondere alle obiezioni di chi ha visto o la religione in generale o il cristianesimo in particolare se non una menzogna quanto meno qualcosa senza pretesa veritativa e senza utilità per l’uomo.

Il volume di Antonio Sabetta – che taglia il traguardo delle dodici monografie pubblicate – ricostruisce come i teologi hanno dato forma scientifica ed accademica alle ragioni della fede. La prospettiva è prettamente storica: si comincia con l’età patristica e con autori quali Tertulliano, Giustino, Clemente, Origene, Eusebio, Agostino per poi proseguire con il medioevo dove campeggiano le figure di Bonaventura e Tommaso d’Aquino. Segue la sezione più ampia dedicata alla modernità, dove prende forma un’apologetica duratura profondamente condizionata dalla critica della rivelazione di stampo deista e illuminista, da Spinoza e Locke fino a Lessing; ci si sposta quindi sul Novecento teologico dove sono analizzate le prospettive di alcuni modelli ed autori significativi per la disciplina (da Blondel a Rousselot, Rahner, Balthasar, Alfaro, Verweyen, Waldenfels). Infine l’autore propone una sua idea di teologia fondamentale che raccoglie il cammino della storia e che in definitiva si può riassumere attribuendo alla disciplina il compito di mettersi in ascolto del proprio tempo per comunicare nei contesti della contemporaneità perché, ancora oggi, può aver senso credere. Il volume in questione formula solo l’istanza, ne seguirà un altro che declinerà l’idea articolata.

Il testo è in distribuzione presso tutte le librerie e gli store on line.





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