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		27/9/2017 ● Cultura
"Vacanze settembrine" sulla spiaggia di Termoli: un’aria irrespirabile e puzzolente
 Adele Terzano ● 1570
  Adele Terzano ● 1570 
        
        Un sabato di Settembre, il giorno 23 che promette bene, esce il sole, l’aria 
del mattino è fresca e gradevole, il mare è calmo e di un bell’azzurro è 
invitante a prendere il sole settembrino e a respirare quell’aria fresca in una 
spiaggia ormai semideserta e frequentata solo da amatori. Ad una certa ora si 
leva il vento, arriva dalla zona del porto sul litorale una puzza di merda 
invade la spiaggia, irrespirabile, vomitevole. Ma come? Da dove viene? E’ il 
depuratore che ormai da anni non funziona a Termoli, che spande acqua inquinata 
in certe ore del giorno e insozza il mare e che infesta la spiaggia col suo 
puzzo maleodorante.
Una riflessione: c’è una università del turismo a Termoli ma, autorità, sindaco, 
politici chi volete che venga a Termoli e se qualche turista arriva per godere 
delle sue vacanze settembrine è costretto a fare fagotto immediatamente a causa 
di un’aria irrespirabile e puzzolente che poi entra nelle narici, nello stomaco 
e in petto e ti fa vomitare.
Mi balza in mente un quadro che dipinge la situazione attuale di Termoli e 
dell’Italia tutta: una ferita purulenta, infetta e tutti i vermi che sono 
spuntati e sguazzano e si nutrono di quei succhi letali. Sono i nostri politici 
che sono tornati a galla e si nutrono del sangue infetto della popolazione 
italiana.
Il bello è che i quaquaraqua che siamo noi alimentiamo questa verminosità in 
maniera spudorata.
Popolo diventa avvoltoio e ripulisci l’Italia da questo putridume e da queste 
carogne.
