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		2/12/2017 ● Cultura
7 dicembre “Andrea Chénier” (U. Giordano) inaugurerà stagione lirica della Scala
 Pietro Di Tomaso ● 1347
  Pietro Di Tomaso ● 1347 
        
        A introdurci all’ascolto il suo protagonista musicale, Riccardo Chailly. Egli 
sottolinea che lo Chénier, come la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, 
rappresenta un momento storico nell’evoluzione della musica. Anna Netrebko sarà 
Maddalena di Coigny dividendo il palcoscenico con il marito Yusif Eyvazov, 
Chénier. Nei panni di Carlo Gèrard, Luca Salsi, un eccellente Baritono. Regia di 
Mario Martone.
Alcune notizie sul compositore Umberto Giordano. Nato a Foggia il 28 agosto 
1867. Nel 1881, appena quattordicenne, prese parte al concorso per un posto 
gratuito nel collegio di musica del conservatorio di S. Pietro a Mayella di 
Napoli, ma non superò la prova di basso armonizzato e fu respinto. Tuttavia, i 
saggi di composizione da lui presentati suscitarono l’interesse di Paolo Serrao, 
che gli impartì lezioni gratuite, consentendogli di superare il concorso dopo 
appena sei mesi. Nel 1889, ancora studente, compose l’operina di un atto 
“Marina” che inviò al concorso Sonzogno. Edoardo Sonzogno impegnò il giovane 
compositore con un contratto di 200 lire mensili e gli commissionò una nuova 
opera. Nacque così “Malavita” ispirata alle scene popolari napoletane. 
“Malavita” ottenne un lusinghiero successo. A Giordano venne affidato un 
libretto di Illica, Andrea Chénier. Per due anni Umberto Giordano, trasferitosi 
a Milano, si dedicò alla nuova opera. Finalmente il 28 marzo 1896 fu 
rappresentata al teatro alla Scala di Milano. Ci fu un giudizio negativo 
espresso dal consulente musicale di Sonzogno. In difesa di Giordano. si schierò 
Pietro Mascagni e Andrea Chénier potè essere rappresentata con esito trionfale. 
Successo poi rinnovatosi in tutti i teatri del mondo. Accanto all’Andrea Chénier, 
viene ancora rappresentata “Fedora” (1898). Fra le sue opere, da ricordare “La 
Cena delle Beffe” rappresentata alla Scala nel 1924 e “Il Re” rappresentata nel 
1923. Morì a Milano il 12 Novembre 1948. Foggia lo ricorda con il Teatro Umberto 
Giordano e nel 2014 il teatro, completamente restaurato è tornato ad essere il 
centro ufficiale della cultura a Foggia. Il Maestro Riccardo Muti con la sua 
Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” vi ha diretto un concerto. Da ricordare 
inoltre ulteriori successi del maestro Giordano con l’opera “Madame Sans-Gene” 
che fu rappresentata al Metropolitan di New York con la direzione di Arturo 
Toscanini nel 1224.
Propongo, dunque, l’ascolto di Andrea Chènier con Franco Corelli che canta “Un 
dì all’azzurro spazio” (con l’ausilio di YouTube). Il maestro di Corelli è stato 
il tenore Lauri-Volpi. Personalmente li ricordo entrambi, in particolare il 
giorno in cui, con amici di Milano andammo al teatro di Busseto (Parma) per 
sentire Lauri-Volpi accompagnato da Corelli. Il Teatro di Busseto pur essendo di 
dimensioni ridotte, trasmette tutto il fascino e la sacralità legate all’opera 
lirica. Mi piace citare Rodolfo Celletti (1917 – 2004), critico musicale, 
musicologo, maestro di canto e scrittore: <<Franco Corelli in questo è stato un 
autentico fenomeno vocale, un do e un re bemolle 4 meno adamantini e solari di 
quelli di Lauri-Volpi ma enormi, straripanti, che sembravano addentarsi sulla 
platea come una cupola sonora >> (da voce di tenore, dal Rinascimento a oggi, 
storia e tecnica, ruoli e protagonisti di un mito della lirica, Edizioni idea 
Libri, 1989, p. 244). 
