BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


16/2/2018 ● Caro Direttore

Non sono candidato...


  Cloridano Bellocchio ● 1450


CARO DIRETTORE,
da notizie giornalistiche di qualche giorno fa ho appreso che il sottoscritto, secondo i ben informati, sarebbe il “regista di una lista trasversale per le amministrative di maggio, quando saranno rinnovati gli organismi comunali â€. Al solo scopo di evitare ulteriore confusione ad un dibattito sorprendentemente opaco, affermo categoricamente che non sono candidato. Né è mia intenzione candidarmi. Perché faccio fatica, in questa fase, a riconoscermi nelle attuali offerte politiche della sinistra di governo. La parte dove ho sempre militato. Ma questo non mi impedisce, ovviamente, di ‘partecipare’ da semplice cittadino-elettore alla politica locale. I cui esiti comunque, influenzeranno la qualità della vita a Guglionesi.

Tornando al tema sono decisamente contro il trasversalismo. Il trasversalismo richiama il trasformismo ed il clientelismo politico. Fenomeni che, lì dove si manifestano, sono da impedimento allo sviluppo democratico e civile, nonché a quello economico-sociale di una comunità.

È mia convinzione che l’ideologia del superamento della distinzione destra-sinistra in nome del ‘nuovo’ e l’emergere di partiti piglia-tutto hanno finito per favorire certa ripresa del trasformismo ad ogni livello. A cui si è accompagnato l’emergere dell’indistinto e lo scadimento del dibattito e dell’azione politica ai ‘patti trasversali tra ‘capibastone’.
La storia reale di questi anni (nazionale, regionale e locale) cosa ci racconta? Ci racconta di una vicenda politica complicata. Intorpidita da connubi ed esperienze consociative basate su convenienze (per lo più personali) trascurando il dato drammatico di un paese reale afflitto dalla disoccupazione giovanile, dalla crisi del sistema impresa, dalla precarizzazione del lavoro e dall’impoverimento del ceto medio.
Le ricette anticrisi, partorite dai cartelli elettorali trasversali e trasformisti, alla luce di risultati (al di là delle buone intenzioni) non hanno scalfito significativamente questo dato di realtà. E la politica ridotta a propaganda che in queste settimane la sta facendo da padrona, a parte qualche eccezione, purtroppo conferma la deriva cinica di chi si propone come rappresentante.
Dunque, sarebbe necessaria una svolta politico-culturale. Un raddrizzamento di rotta. Invece, si preferisce la narrazione realista ed i patetici tentativi di affabulazione sulle sorti magnifiche e progressive del made in Italy. Anche in salsa locale. Con stuoli di militanti plaudenti sempre più somiglianti a ‘tifosi’ vogliosi di vincere. Cosa questa che non può non produrre, rispetto alla durezza del tempi, una divaricazione della distanza tra politica e società e l’emergere del populismo.

In fondo, la deriva populista e sovranista sembrerebbe confermare del fallimento di quelle ricette e del riformismo vecchio stampo che abbiamo conosciuto degli ultimi decenni. Partiti che hanno subìto la ‘dispersione della propria base sociale’, con significative eccezioni solo tra i pensionati.
Per queste ragioni è tempo che la sinistra torni a fare la sinistra. Mettendo in campo una proposta politica capace di rappresentare le ‘vittime della crisi’ e la ‘sofferenza sociale’. Che rappresenta un blocco sociale maggioritario, cui occorrerebbe dare una rappresentanza con un programma più rispondente al bisogno di equità e giustizia sociale. Selezionando rappresentanti ‘disinteressati e competenti’ cui affidare il compito di attuarlo. Indicando, cosi, uno sbocco che riapra la speranza per il futuro.

Dunque: l’esatto contrario della logica dell’arca di Noè. Del trasversalismo come abbrivio per la conquista della stanza dei bottoni. Per questo insieme di ragioni non sono, né potrei essere il regista di una presunta lista trasversale.
Cosi come sembra, invece, voglia fare più di qualcuno. Anche a Guglionesi. Utilizzando‘ i vuoti di memoria’ (anche della storia più recente) e la apparente indistinzione tra posizioni politiche. Sostituite dai dirty tricks, giochi sporchi, la slealtà, i trucchi. Dalle manovre oscure, dai ricatti, dalle menzogne come tecnica per la eliminazione dell’avversario. Impegnati a rimuovere le ‘fratture culturali’ ed antiche ed attuali divisioni politiche, senza affrontare le cause materiali e culturali all’origine di quelle diverse visioni.
Si tratta di una vecchia idea accarezzata da certi ambienti del moderatismo destrorso locale. Che preferisce investire su un generico ed incomprensibile richiamo (solo a tre mesi dalle elezioni?) alla ‘guglionesanità’. Un mito che, evidentemente, non è valso come richiamo in altre occasioni. Dove si è preferito votare qualche capobastone o padrone politico che poteva tornare utile al sempre verde ‘tengo famiglia’.

A mio avviso, circa il futuro politico-amministrativo del comune di Guglionesi sarebbe necessario produrre una netta discontinuità con la prassi dell’ultimo decennio.
Partendo dalla presa d’atto della deriva di decadenza e dalle responsabilità di chi lo ha prodotto e procedere alla fatica di proporre un progetto credibile di rinascita. Dunque, tutto si può fare tranne il trasversalismo (da tre soldi!!) che tanto danno ha già fatto alla comunità.
Vedrei come soluzione percorribile una lista civica incentrata sui valori e non sulle appartenenze partitiche che appaiono sempre più sterili. Una lista che aspira a riempire i vuoti lasciati dalla cattiva politica.
La buona politica, si divide o si unisce sulla base di idee condivise sul presente e futuro di una comunità. Mossa dal desiderio e dall’impegno a tradurre in fatti concreti le promesse dei programmi. Dunque, partendo dall’analisi condivisa delle urgenze da affrontare e dai modi coma affrontarli. Evitando rimozioni che tornerebbero ad emergere come ostacolo al momento delle decisioni.
Dentro questo scenario, tenendo conto del sistema elettorale maggioritario, occorre procedere a comporre le giuste e forti alleanze per Guglionesi e non per le ambizioni narcisistiche o di pura convenienza dei candidati e dei loro sostenitori interessati.
Essendo, ormai, fuori dalla politica attiva, io rimango un semplice elettore e cittadino voglioso di battersi per l’avanzamento della democrazia e del benessere interno lordo. Chiaramente ed orgogliosamente schierato con chi propone ed intende attuare una politica che si ispira ai grandi ideali della sinistra. In un mondo dove nel 2016: 8 persone possedevano la stessa ricchezza netta (426 miliardi di dollari) dei 3,6 miliardi di persone più povere del mondo. Io sto dalla parte di chi si batte per l’eguaglianza. Senza sé e senza ma.

CLORIDANO BELLOCCHIO

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Avviso per i naviganti. Uno dei vizi capitali dell’essere umano, come dimostrano le scienze umane, è la incapacità di liberarsi dal vizio ‘egocentrico’. Un vizio che rende del tutto incapaci di leggere il mondo e gli altri con occhi diversi dai propri. Una deriva narcisistica che sembra essere diventato uno sport, purtroppo, praticato da molti in un paese piccolissimo come Guglionesi e spiega, forse, perché da noi la politica è stata sostituita, da diversi anni, dalla psico-politica e dalla dietrologia. Sarebbe il caso di riscoprire davvero il noi perché non è possibile vivere la libertà senza una pienezza di legami sociali.


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