Aggiornato:
16/2/2018 ● Caro Direttore
Non sono candidato...
CARO DIRETTORE,
da notizie giornalistiche di qualche giorno fa ho appreso che il sottoscritto,
secondo i ben informati, sarebbe il “regista di una lista trasversale per le
amministrative di maggio, quando saranno rinnovati gli organismi comunali â€.
Al solo scopo di evitare ulteriore confusione ad un dibattito sorprendentemente
opaco, affermo categoricamente che non sono candidato. Né è mia intenzione
candidarmi. Perché faccio fatica, in questa fase, a riconoscermi nelle attuali
offerte politiche della sinistra di governo. La parte dove ho sempre militato.
Ma questo non mi impedisce, ovviamente, di ‘partecipare’ da semplice
cittadino-elettore alla politica locale. I cui esiti comunque, influenzeranno la
qualità della vita a Guglionesi.
Tornando al tema sono decisamente contro il trasversalismo. Il trasversalismo
richiama il trasformismo ed il clientelismo politico. Fenomeni che, lì dove si
manifestano, sono da impedimento allo sviluppo democratico e civile, nonché a
quello economico-sociale di una comunità .
È mia convinzione che l’ideologia del
superamento della distinzione destra-sinistra in nome del ‘nuovo’ e
l’emergere di partiti piglia-tutto hanno finito per favorire certa
ripresa del trasformismo ad ogni livello. A cui si è accompagnato l’emergere
dell’indistinto e lo scadimento del dibattito e dell’azione politica ai ‘patti
trasversali tra ‘capibastone’.
La storia reale di questi anni (nazionale, regionale e locale) cosa ci racconta?
Ci racconta di una vicenda politica complicata. Intorpidita da connubi ed
esperienze consociative basate su convenienze (per lo più personali) trascurando
il dato drammatico di un paese reale afflitto dalla disoccupazione giovanile,
dalla crisi del sistema impresa, dalla precarizzazione del lavoro e
dall’impoverimento del ceto medio.
Le ricette anticrisi, partorite dai cartelli elettorali trasversali e
trasformisti, alla luce di risultati (al di là delle buone intenzioni) non hanno
scalfito significativamente questo dato di realtà . E la politica ridotta a
propaganda che in queste settimane la sta facendo da padrona, a parte qualche
eccezione, purtroppo conferma la deriva cinica di chi si propone come
rappresentante.
Dunque, sarebbe necessaria una svolta politico-culturale. Un raddrizzamento di
rotta. Invece, si preferisce la narrazione realista ed i patetici tentativi di
affabulazione sulle sorti magnifiche e progressive del made in Italy. Anche in
salsa locale. Con stuoli di militanti plaudenti sempre più somiglianti a
‘tifosi’ vogliosi di vincere. Cosa questa che non può non produrre, rispetto
alla durezza del tempi, una divaricazione della distanza tra politica e societÃ
e l’emergere del populismo.
In fondo, la deriva populista e sovranista sembrerebbe confermare del fallimento
di quelle ricette e del riformismo vecchio stampo che abbiamo conosciuto degli
ultimi decenni. Partiti che hanno subìto la ‘dispersione della propria base
sociale’, con significative eccezioni solo tra i pensionati.
Per queste ragioni è tempo che la sinistra torni a fare la sinistra.
Mettendo in campo una proposta politica capace di rappresentare le ‘vittime
della crisi’ e la ‘sofferenza sociale’. Che rappresenta un blocco sociale
maggioritario, cui occorrerebbe dare una rappresentanza con un programma più
rispondente al bisogno di equità e giustizia sociale. Selezionando
rappresentanti ‘disinteressati e competenti’ cui affidare il compito di
attuarlo. Indicando, cosi, uno sbocco che riapra la speranza per il futuro.
Dunque: l’esatto contrario della logica dell’arca di Noè. Del trasversalismo
come abbrivio per la conquista della stanza dei bottoni. Per questo insieme
di ragioni non sono, né potrei essere il regista di una presunta lista
trasversale.
Cosi come sembra, invece, voglia fare più di qualcuno. Anche a Guglionesi.
Utilizzando‘ i vuoti di memoria’ (anche della storia più recente) e la apparente
indistinzione tra posizioni politiche. Sostituite dai dirty tricks, giochi
sporchi, la slealtà , i trucchi. Dalle manovre oscure, dai ricatti, dalle
menzogne come tecnica per la eliminazione dell’avversario. Impegnati a rimuovere
le ‘fratture culturali’ ed antiche ed attuali divisioni politiche, senza
affrontare le cause materiali e culturali all’origine di quelle diverse visioni.
Si tratta di una vecchia idea accarezzata da certi ambienti del moderatismo
destrorso locale. Che preferisce investire su un generico ed incomprensibile
richiamo (solo a tre mesi dalle elezioni?) alla ‘guglionesanità ’. Un mito che,
evidentemente, non è valso come richiamo in altre occasioni. Dove si è preferito
votare qualche capobastone o padrone politico che poteva tornare utile al sempre
verde ‘tengo famiglia’.
A mio avviso, circa il futuro politico-amministrativo del comune di Guglionesi
sarebbe necessario produrre una netta discontinuità con la prassi dell’ultimo
decennio.
Partendo dalla presa d’atto della deriva di decadenza e dalle responsabilità di
chi lo ha prodotto e procedere alla fatica di proporre un progetto credibile di
rinascita. Dunque, tutto si può fare tranne il trasversalismo (da tre soldi!!)
che tanto danno ha già fatto alla comunità .
Vedrei come soluzione percorribile una lista civica incentrata sui valori e non
sulle appartenenze partitiche che appaiono sempre più sterili. Una lista che
aspira a riempire i vuoti lasciati dalla cattiva politica.
La buona politica, si divide o si unisce sulla base di idee condivise sul
presente e futuro di una comunità . Mossa dal desiderio e dall’impegno a tradurre
in fatti concreti le promesse dei programmi. Dunque, partendo dall’analisi
condivisa delle urgenze da affrontare e dai modi coma affrontarli. Evitando
rimozioni che tornerebbero ad emergere come ostacolo al momento delle decisioni.
Dentro questo scenario, tenendo conto del sistema elettorale maggioritario,
occorre procedere a comporre le giuste e forti alleanze per Guglionesi e non per
le ambizioni narcisistiche o di pura convenienza dei candidati e dei loro
sostenitori interessati.
Essendo, ormai, fuori dalla politica attiva, io rimango un semplice elettore e
cittadino voglioso di battersi per l’avanzamento della democrazia e del
benessere interno lordo. Chiaramente ed orgogliosamente schierato con chi
propone ed intende attuare una politica che si ispira ai grandi ideali della
sinistra. In un mondo dove nel 2016: 8 persone possedevano la stessa ricchezza
netta (426 miliardi di dollari) dei 3,6 miliardi di persone più povere del
mondo. Io sto dalla parte di chi si batte per l’eguaglianza. Senza sé e senza
ma.
CLORIDANO BELLOCCHIO
Post scriputm
Avviso per i naviganti. Uno dei vizi capitali dell’essere umano, come dimostrano
le scienze umane, è la incapacità di liberarsi dal vizio ‘egocentrico’. Un vizio
che rende del tutto incapaci di leggere il mondo e gli altri con occhi diversi
dai propri. Una deriva narcisistica che sembra essere diventato uno sport,
purtroppo, praticato da molti in un paese piccolissimo come Guglionesi e spiega,
forse, perché da noi la politica è stata sostituita, da diversi anni, dalla
psico-politica e dalla dietrologia. Sarebbe il caso di riscoprire davvero il noi
perché non è possibile vivere la libertà senza una pienezza di legami sociali.