BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


24/4/2018 ● Politica

Tra "piccoli" e "grandi" numeri del voto regionale, ossia la "rappresentatività latente"


  Redazione FPW ● 997


La consueta non elezione dei candidati locali al Consiglio regionale del Molise (im)pone nel dibattito pubblico a livello locale la questione della "effettiva rappresentatività" in merito alle liste (partitiche e civiche) e ai relativi candidati selezionati per la proposta non solo della classe dirigente locale.

Scegliendo due letture numeriche appare evidente una questione ridondante, ossia la "rappresentatività latente": cioè, "più preferenze" del candidato di turno dentro una balena (partitica o civica) o "meno preferenze" dentro una balenottera?

Riepilogando i risultati ottenuti dai candidati locali nelle elezioni regionali in ordine decrescente di preferenze, per il solo criterio della quantità, emerge la seguente "graduatoria":
1° - Terzano (M5S) con 1.481 preferenze
2° - Antonacci (PPI) con 1.183 preferenze
3° - Marcantonio (PD) con 684 preferenze
4° - Fiocco (MN) con 171 preferenze
5° - Di Cienzo (PDF) con 83 preferenze

Elaborando i risultati ottenuti dai candidati locali nelle elezioni regionali, in ordine decrescente di percentuale di consenso in rapporto alla propria lista (partitica o civica):
1° - Di Cienzo con 13,76% del PDF (0,41%) - 3° nella lista PDF
2° - Antonacci con 11,42% del PPI (7,42%) - 4° nella lista PPI
3° - Marcantonio con 5,21% del PD (9,03%) - 6° nella lista PD
4° - Fiocco con 4,35% del MS (2,70%) - 12° nella lista MS
5° - Terzano con 3,22% del M5S (31,57%) - 14° nella lista M5S

Confrontando il gradimento di consenso, dentro la lista (partitica o civica), si "restituiscono" di conseguenza le classifiche di preferenze e le residue opportunità di eleggibilità.

Spingere, con onestà intellettuale, le candidature locali dentro la eleggibilità dovrebbe porre il dibattito pubblico della politica locale fuori dal conteggio dei "numeri passivi" per attivare un virtuoso dialogo di "rappresentatività effettiva" a portata elettiva di Guglionesi.

C'è un equivoco grossolano frequentemente commesso dalla nostra collettività nella "logica" dei dati. Equivoco poi praticato da chi si sente "barone" del fare politica, nel "nuovismo" come nel "perennismo", sui tavoli dell'aggregazione politica e della selezione della classe dirigente per il "bene comune".
In politica è consigliabile non attenersi eccessivamente a un risultato che può avere poche facce e troppe sfumature, benché oggettivamente deludente (per le liste e per i candidati), e dunque valutare consapevolmente la concretezza delle dinamiche, del "trend" o, se si preferisce, della tendenza elettorale, spesso nascosta come la polvere sotto il tappeto proprio dall'effetto dei "grandi" numeri, quantomeno superflui alle esigenze e alle priorità della nostra collettività.





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