 
Aggiornato:
 
		11/5/2018 ● Politica
Verso un'Amministrazione comunale di "minoranza", la sfida della "sintonia civica"
 Redazione FPW ● 1584
  Redazione FPW ● 1584 
        
        In un contesto così (ri?)dimensionabile in termini di prospettiva, che non 
escluderebbe, entro il 2023-2028, neppure la tenuta della soglia dei 5.000 
abitanti – per una comunità comunque ad alto tasso di invecchiamento e a 
spopolamento giovanile già in atto – ci apprestiamo ad una campagna elettorale 
per le imminenti Elezioni comunali di Guglionesi con (im)probabili sorprese e 
(di)visioni. 
L’eventualità di una “minoranza” all’amministrazione municipale del “bene 
comune”, nel senso del gradimento complessivo dell’elettorato partecipante da 
circa 3.000/3.300 voti – salvo exploit da oltre 50% del consenso! – (ri)pone non 
pochi interrogativi alle sfide per l’avvenire di Guglionesi.
Il “voto libero”, cioè gli elettorati “volatile” [che non torna] e “liquido” 
[che forse torna] (pre)disposti pure a revisionare il consenso espresso solo 
pochi mesi prima (Politiche, Regionali…) in base alla proposta della classe 
dirigente selezionata nella candidatura, anche in un contesto ridotto, come le 
Comunali, potrebbe pesare nella proclamazione. 
Nel 2018, essendo le convocazioni elettorali (Politiche, Regionali e Comunali) 
consequenziali e così ravvicinante, uno degli argomenti (con)vincenti della 
propaganda (ri)lanciava l’invito alla “filiera istituzionale” per la prerogativa 
territoriale della potenzialitĂ  amministrativa anche nella nostra realtĂ : alla 
luce dei risultati espressi dalle partecipazioni democratiche giĂ  esplicate nel 
2018, andrebbe (ri)considerata l’indicazione propagandistica della “filiera 
istituzionale” alle imminenti comunali? Senza eccessivo (ap)partitismo, forse 
superabile anche culturalmente in un’epoca ad alta volatilità partitica, la vera
sfida dell’avvenire di Guglionesi è obiettivamente sulla “sintonia civica”.
La “sintonia civica” in chiave anche istituzionale, intesa non solo dal punto di 
vista politico, nel tempo ha comunque garantito opportunità positive al “bene comune” e 
contestualmente una certa fase di sviluppo, restituendo concretezza anche ad 
alcune soluzioni di aggregazioni civico-elettorali aperte alla condivisione 
costruttiva con ogni energia del “fare paese”, coerenza tuttavia supportata al 
cospetto di un’Amministrazione comunale quale espressione di una “capacità” 
civica effettivamente inclusiva. 
Scoprire convergenze per razionalizzare le manifestazioni del civismo attivo 
verso le rappresentanze congrue al contesto di un’Amministrazione comunale di 
“sintonia civica” renderebbe la collegialità saggia e potenzialmente 
collaborativa giĂ  alla chiusura delle urne il 10 giugno. 
Al contrario, un’Amministrazione comunale espressione riduttiva di una mera 
“minoranza” politica nonché distante da una consapevole “sintonia civica”, dal 
10 giugno in poi, in un contesto (ri)dimensionabile (ri)troverebbe – come nel 
passato! – (in)certezze nel (con)dividere anche la “coesione civica”, energia 
pur indispensabile nella crescita culturale del “fare paese”, quale aggregante 
sociale verso le sfide dell’avvenire di Guglionesi.
