BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


18/6/2018 ● Politica

Tra Didimo e Diogene


  Giuseppe Vaccaro ● 1306


La recente campagna elettorale è risultata essere tanto scialba nei contenuti politici quanto sterile in virtù dei personalismi esasperati. E anche questa formula è stata esibita da qualcuno in versione tutt’altro che propositiva: anziché proporsi come il “meglio che avanza”, si è preferito far ricorso alla sistematica delegittimazione dell’avversario, attraverso anche malcelati ignoti di comodo, lasciandosi alle spalle un clima arroventato dove i competitor, anziché accettare democraticamente il responso delle urne, preferiscono tuttora intorbidire le acque esercitandosi a scaricare su precostituiti bersagli le loro paranoie elettorali.
I protagonisti di tale psicodramma appartengono a varie tipologie della commedia dell’arte: dai singoli trombati alla ricerca di comodi traditori si arriva ad intere liste che, invece di soffermarsi a riflettere sulle cause genuine della propria sconfitta elettorale e procedere al mea culpa, inventano trame oscure e complotti orditi da chi nella nostra comunità è chiamato a svolgere il proprio ruolo di guida spirituale. Ad onor del vero va evidenziata la corresponsabilità, nell’imbastire tali trame, di quei candidati che hanno furbescamente cercato di strumentalizzare certuni episodi per accreditare a se stessi il voto dell’intera area di riferimento collaterale.
Ad impreziosire un simile contesto elettorale ecco irrompere sulla scena l’ignoto Didimo che, dapprima intervenuto nei social in schermaglie di matrice puramente culturale, successivamente si rende protagonista di alcune incursioni nell’agone politico, bersagliando una lista e dileggiando in particolare un candidato e alcuni supporter della stessa.
I destinatari di tali invettive, che la logica avrebbe voluto intenti a concentrare i propri sforzi alla ricerca della verità, come nell’esempio di Diogene con la sua lanterna, potendo pervenire alla individuazione dell’ignoto Didimo tramite i canali legali da attivare, dirottano invece su un “non meglio identificato Riccardo” gli strali dei loro disappunti, invocando nel contempo la solidarietà da parte degli altri utenti dei social nel condannare il reprobo di turno.
Sviare la realtà facendo ricadere su altri le ragioni della propria sconfitta elettorale, così come “sviare le indagini" rinunciando a perseguire Didimo inventandosi un comodo capo espiatorio, sono le facce di una medaglia al disvalore da appuntare sul petto di coloro che, dopo aver esternato l’obiettivo di voler perseguire il bene della collettività, non hanno saputo far meglio che creare un clima di rissosità e di sospetti in una comunità che ha al contrario bisogno di serenità e coesione per guardare al proprio futuro.
Io “stoconRiccardo” non solo per gli ovvi legami affettivi quanto perché nel mio impegno amministrativo prima, e oggi sociale, ho sempre avuto come bussola la ricerca della verità che è anche quella della giustizia sociale.
Che S. Adamo, non solo nelle parole di circostanza, sia un’opportunità per azzerare il tutto affinché si torni ad essere una comunità orientata alla laboriosità e all’impegno verso gli altri.





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