 
Aggiornato:
 
		22/9/2021 ● Cultura
UNPAESEPERGIOVANI.IT: "PROGETTO SAFE, RETE PER L'INCLUSIONE E LA SALUTE"
 Redazione FPW ● 808
  Redazione FPW ● 808 
        
        Coinvolge anche il territorio della provincia di Campobasso il “Progetto 
SAFE - rete per l’inclusione e la salute†(https://www.progetto-safe.it/), 
nato grazie al finanziamento del Ministero del Lavoro e che coinvolge 24 partner 
(a carattere nazionale e locale) tra il Trentino e la Sicilia. Lo scopo del 
progetto è quello di attuare strategie e realizzare progetti che sensibilizzino 
sul tema della povertà sanitaria e dell’inclusione lavorativa.
“È un grande onore, ma anche una grande responsabilità per noi essere 
capofila del progetto SAFE†racconta Mario Galasso, direttore della Caritas 
di Rimini, “abbiamo una grandissima opportunità: ampliare le nostre 
competenze per servire al meglio le persone che si rivolgono a noiâ€. 
Hanno aderito al progetto enti nazionali e locali, tra i quali: Banco 
Farmaceutico, ACLI - CTA, Caritas Italiana; ma non meno importanti sono tutti i 
partner locali. Si tratta di realtà esperte, competenti, attive da anni per 
rispondere in maniera puntuale ai bisogni crescenti dei poveri, come quelle 
coinvolte sul nostro territorio: il “Circolo MCL - Un Paese per Giovani†
di Termoli, la Caritas di Trivento e l’associazione Shomer di 
Campobasso 
Ad oggi sono più di 2 milioni le famiglie che vivono in condizioni di povertà 
assoluta, il 7,7% del totale. Non ci si può aspettare che gli enti caritatevoli 
da soli risolvano problemi di questa portata. Serve un intervento culturale, ed 
è quello che il progetto SAFE si propone. Non solo rispondere ad un problema, ma 
sostenere progetti di reinserimento lavorativo e la sensibilizzazione sul 
tema della povertà sanitaria. 
SAFE è un termine inglese che significa sicuro, protetto, affidabile, descrive 
uno “stare bene†in relazione con gli altri, non da solo. Così SAFE vuole 
diventare una rete, spazio di confronto e di incontro dove ognuno ha qualcosa da 
dire, una storia da raccontare, un aiuto da donare: l’operatore come il 
volontario, l’ospite come il cuoco, il direttore come il senzatetto. Un gioco 
delle parti, in cui non esiste chi salva e chi è salvato: siamo tutti sulla 
stessa barca.
