BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


8/4/2022 ● Eventi

Il Sermone: "Prendiamoci dunque i frutti dell’albero più bello"

L’albero più bello è la gloriosa Vergine Maria, i cui frutti furono l’umiltà e la povertà.

  Confraternita SAP ● 367


IV. L’ENTUSIASMO E LE ACCLAMAZIONI DELLA FOLLA A CRISTO
12. “La folla numerosissima stese le sue vesti per terra: alcuni tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via; le folle che precedevano e quelle che seguivano, gridavano dicendo: Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!” (Mt 21,8-9). Fa’ attenzione a questi tre fatti: stesero le proprie vesti, tagliavano i rami, e gridavano: Osanna! Le vesti raffigurano le membra del nostro corpo, con le quali si veste l’anima: di esse dice Salomone: “In ogni tempo siano candide le tue vesti” (Eccle 9,8). Dobbiamo stenderle sulla via, vale a dire essere pronti ad esporle alla passione e alla morte per il nome di Gesù, per meritare di riaverle gloriose e immortali nella risurrezione finale, quando questo corpo corruttibile si vestirà di incorruttibilità e questo corpo mortale si vestirà di immortalità (cf. 1Cor 15,53).
I rami sono gli esempi dei santi padri, dei quali dice il Signore: “Vi prenderete i frutti dell’albero più bello, spate di palma, rami di alberi dalle dense fronde e salici di torrente e gioirete davanti al vostro Dio” (Lv 23,40). L’albero più bello è la gloriosa Vergine Maria, i cui frutti furono l’umiltà e la povertà. Le palme furono gli apostoli, che riportarono vittoria su questo mondo. Le spate sono i frutti delle palme, prima di aprirsi: in esse vediamo la fede, la speranza e la carità degli apostoli. L’albero dalle dense fronde è la croce di Cristo, che ha allargato le dense fronde della fede in tutto il mondo.
I rami di quest’albero furono le quattro estremità della croce, alle quali furono inchiodati i piedi e le mani di Cristo. In queste quattro estremità ci furono quattro pietre preziose: la misericordia, l’obbedienza, la pazienza e la perseveranza. Nell’estremità superiore ci fu la misericordia, in quella destra l’obbedienza, in quella sinistra la pazienza, e in quella inferiore la perseveranza. I salici del torrente, che restano sempre verdi, raffigurano tutti i santi, che nel torrente di questa vita mortale e passeggera sono rimasti sempre verdi nell’operare il bene.
Prendiamoci dunque i frutti dell’albero più bello, vale a dire la povertà e l’umiltà della Vergine Maria, le spate delle palme, cioè la fede, la speranza e la carità degli apostoli, i rami dell’albero di dense fronde, cioè la misericordia, l’obbedienza, la pazienza e la perseveranza della passione di Gesù Cristo, i salici del torrente, vale a dire le rigogliose opere di tutti i santi, ed esultiamo davanti al Signore, nostro Dio, Gesù Cristo, gridando con le turbe e con i fanciulli degli ebrei: “Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!” (Mt 21,9).
Osanna s’interpreta “salvezza”, oppure “salva, ti scongiuro!”. Osanna dunque, cioè la salvezza appartiene al Figlio di Davide, o viene dal Figlio di Davide o per mezzo del Figlio. Benedetto, cioè immune dal peccato: quindi sei benedetto in modo particolare tu, o Cristo, che vieni nel nome del Signore, cioè in onore del Padre, oppure “che vieni”, cioè che verrai. Infatti tu che dapprima sei apparso nella condizione di servo, verrai alla fine quale glorioso Signore. Osanna nell’alto dei cieli, cioè “salva nell’alto dei cieli”; quasi a dire: Tu che hai salvato in terra con la redenzione, salva, te ne scongiuriamo, dandoci un posto nei cieli.
Ti scongiuriamo, dunque, o Gesù benedetto: fa’ che anche noi ci avviciniamo a Gerusalemme con il tuo timore e con il tuo amore. Riportaci a te dal villaggio di questa peregrinazione terrena; riposati, tu, nostro re, nell’anima nostra, affinché insieme con i fanciulli che hai scelto da questo mondo, cioè con gli apostoli, siamo fatti degni di glorificarti, di lodarti, di benedirti nella città santa, nell’eterna beatitudine.
Accordacelo tu, cui è onore e gloria per i secoli eterni. Amen. E ogni anima fedele risponda: Amen!

"Sermoni" - Domenica delle Palme
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190° ANNIVERSARIO (1832-2022) DELLA CONFRATERNITA DI S. ANTONIO A GUGLIONESI





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