BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


6/10/2022 ● Poesia

Fratelli d'Italia

"Il muggire dei buoi, il suono dei campanacci, lo stridore delle ruote del carro sulle pietre vive del selciato..."

  Filippo Salvatore ● 534


Il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana e vigilia della Sant'Adamo, patrono di Guglionesi in Molise.
Ecco dei versi di Filippo che celebrano le due ricorrenze.
'Fratelli d'Italia' è la descrizione di come etnie diverse convivono in un borgo dell'umile Italia di oggi.

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Fratelli d’Italia

I.
La musica in Piazza XXIV Maggio
Il giorno del santo patrono Adamo
è di Verdi e di Puccini. La prima
cornetta intona le note e rivive
il dolore degli Israeliti senza più terra,
Il dramma di Madama Butterfly.

II.
All’angolo, nel bar sotto i portici,
Abdù, il dodicenne che stamattina
ha comprato il mio stesso pane dal fornaio
e all’alza bandiera, con la mano sul cuore
davanti al monumento ai caduti
di tutte le guerre, ha cantato
Fratelli d’Italia con altri scolari,
saluta gli amici che portano a spalla
per i vìcoli del centro storico la statua
d’argento del benedettino Adamo,
di Nicola, vescovo di Mira in Anatolia,
di Antonio il portoghese, di Sebastiano,
di frate Francesco e di sorella Chiara.

III.
Spicca sul petto del primo cittadino
la fascia tricolore tra il fumo
degli scoppi sul sagrato, il labaro,
i cappelli a pennacchio dei carabinieri,
la porpora del vescovo, i chierichetti,
le suore in nero, il bianco delle vergini,
la confraternita impettita al completo,
la marcia della banda, il muggire
dei buoi, il suono dei campanacci,
lo stridore delle ruote del carro
sulle pietre vive del selciato, l’eco
della melopea stonata delle zitelle.

IV.
Attonita la madre guarda Fatima
ridere con Noemi e rispondere
in dialetto al telefonino.
Senza velo è il viso
e nera ha la criniera di capelli
di leonessa mediterranea.

V.

Bogdan, il muratore, mentre beve
una nastro azzurro con Adamo
il falegname e con Alì, il venditore
ambulante di tappeti, nota le differenze
tra le statue e le icone bizantine
della sua Craiova o di Timisoara.

VI.
Al parco giochi a Castellara,
anfiteatro naturale, echi di gioia
sulla giostra volante di Eva,
di Myriam, di Margherita, di Mihai
e di Ekaterina, la biondina ucraina.
Unica la raccomandazione delle mamme
in lingue diverse: - Non farti male! -

VII.
Ecco la realtà del tre giugno
in un borgo dell’umile Italia,
captata di nascosto, vissuta
di rimando dall’aedo frentano
che cinque decadi fa
provò la gogna dell’esilio.

VIII.
Ride in lontananza, splendida
al tramonto, la rosea Majella
al Gran Sasso, suo geloso amante.
Avvolto nella foschia di Lesina
è il Gargano e gialle si stagliano
le Diomedee, con un tocco di verde,
nel lenzuolo blu dell’Adriatico.





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