Aggiornato:
13/10/2008 ● Caro Direttore
Bellocchio (CPF): "Sempre di Sinistra ma non con questa Sinistra"
Cloridano Bellocchio ● 1901
"Caro direttore, al comunicato stampa a firma del sig. Matteo Caruso,di qualche giorno fa, a
proposito della ‘crisi’ al Comune di Termoli ed il ruolo presunto avuto dai
rappresentanti dei Comuni presso il Cosib, ci eravamo ripromessi di non
rispondere. Ma consapevoli però che una ‘bugia’ ripetuta ossessivamente può
insinuarsi nelle coscienze delle persone come ‘verità ’, ci vediamo costretti,
nonostante tutto, a fare alcune precisazioni.
Procedendo per gradi.
Per quanto riguarda il Cosib. Cosa avremmo commesso di tanto grave e lesivo dei
valori del centro-sinistra?
1. Ci siamo impegnati per l’entrata nel Cosib dei Sindaci dell’Unione del Basso
Biferno e per far approvare una riforma della legge regionale che assicurasse un
governo democratico all’Ente. Ed evitare che il suo governo dipendesse dalla
volontà del Sindaco di Termoli, a prescindere, naturalmente, da quello
pro-tempore. Finalmente il COSIB è diventato del territorio. Nessuno lo potrÃ
più usare per sistemare gli equilibri interni delle maggioranze.
2. Abbiamo contribuito a far vivere, nell’anno in corso, dei tavoli tematici per
la costruzione di un piano d’interventi territoriali, che saranno parte decisiva
del PISU;
3. Abbiamo ottenuto una correzione degli accordi con Sorgenia che prevedevano un
ristoro ambientale ad esclusivo beneficio di Termoli. Ignorando che l’acqua è
l’aria sono patrimonio di tutti a fronte di qualche ettaro di terra, su cui
qualcuno incamera, giustamente, l’ICI.
4. Abbiamo contribuito ad organizzare l’Eurodistretto adriatico;
5. Abbiamo negoziato l’allargamento del territorio da includere nel nuovo PRG
del Cosib, per rendere disponibili aree per nuovi insediamenti e mettere a
sistema le aree comunali destinate ad insediamenti produttivi;
6. Abbiamo avviato la riorganizzazione dell’Ente, innalzando la sua efficienza
e, quindi, la sua attrattività ;
7. Abbiamo avviato il risanamento economico-finanziario.
Di quale inciucio si parla?. Quale sarebbe lo scandalo? Quello di essere
riusciti a raggiungere gli obiettivi programmatici dell’Unione dei Comuni,
nonostante una “ fase di coabitazione†imposta, oltretutto, dalla legge?.
Noi abbiamo sempre saputo che questi obiettivi, non solo erano condivisi dai
Sindaci, a prescindere dalla appartenenza. Ma erano anche largamente condivisi
dal centro-sinistra.
Questo patrimonio di dialogo possibile ed utile al territorio forse crea qualche
disturbo a chi progettava ‘egemonismi impossibili’ e forse anche inutili?. Siamo
onorati di aver fatto questa bella ed innovativa esperienza. A cui assegniamo un
significato molto importante.
Quanto sta accadendo al Comune di Termoli.
1. Se avessimo avuto voce in capitolo, avremmo suggerito ai consiglieri e agli
assessori di Termoli di motivare le ragioni di un dissenso che dura da un anno e
mezzo, lasciar da parte le ‘poltrone’ e di essere fermissimi nel pretendere
coerenza e stile democratico nel governo della città . Bloccando derive
neo-municipaliste e settarie, ragionando invece sul programma stipulato tra
l’Unione e le Realtà Civiche e aprendo un dibattito con il territorio basso
molisano e con la città ed i suoi variegati interessi.
2. Crediamo che una sana visione della democrazia debba mettere in conto che le
maggioranze vivono se le opinioni di chi vi fa parte hanno pieno diritto di
cittadinanza. La voglia di affermare il primato delle proprie opinioni proposte
come verità incontrovertibili a cui ci si deve convertire o piegare costituisca
grave errore metodologico. Ed in democrazia il metodo è sostanza, come insegna
l’89. Fatto salvo per i ‘conformisti’, i quali stanno, come dice una canzone,
sempre dalla parte di chi ha ragione.
Inoltre:
1. Non abbiamo condiviso la posizione di Di Falco e, prima di lui, di Cavaliere.
A prescindere dalle considerazioni ‘politiche ed umane’ portate a supporto della
decisione, di ‘.. andare con Iorio’. Loro sono stati eletti in rappresentanza
del popolo di centro-sinistra. E quindi in ossequio a quella espressione di voto
non possono correre a ‘supporto’ di chi ha vinto contro quella espressione
medesima.
2. Non condividiamo i principi fondamentali della cultura politica della destra
( liberista e mercatista) né le pratiche politiche che la muovono ( partito
leaderistico-carismatico) per cui non sentiamo affatto la necessità di ‘ saltare
il fosso’;
3. Ciononostante, però, siamo altrettanto netti dal prendere le distanze dai
metodi e dalle concezioni di Caruso. Che a noi sembrano ispirarsi a vecchie e,
per fortuna, superate visioni e metodi totalitaristi del primo novecento
italiano.
La nostra appartenenza alla sinistra non è in discussione. La politica del fare
( che ha , se non andiamo errati, ispirato anche la politica di †Di Pietro“),
crediamo sia un metodo da seguire ed imporre nell’interesse dei cittadini. Né
concepiamo la politica come strumento per fare “gli affari nostriâ€. E
sinceramente non ci prendiamo la briga di esibire prove poiché siamo certi del
nostro operato. Siamo consapevoli che, alcuni di solito, amano avere ragione e
se non la hanno cercano di imporla anche utilizzando in maniera, non sempre
civile, i comunicati stampa.
Ma, con noi non attacca. Siamo di sinistra per ragioni che attengono la nostra
coscienza e non per la qualità dei ‘compagni di viaggio che, purtroppo, troviamo
per strada. In ogni caso certo non dobbiamo chiedere scusa a nessuno, certi di
aver consolidato e rafforzato una politica tendente a ricreare le condizioni per
lo sviluppo dei paesi dell’Unione dei Comuni e quindi del territorio
Bassomolisano. Pazienza passerà anche questa.
Cloridano Bellocchio (Componente Cda del COSIB)
Alfonso Tigano (Componente CdA del COSIB);
Anita Di Giuseppe (Componente del C.G. del COSIB)
Antonella Occhionero (Componente del C.G. del COSIB)
Nino Radatti (Componente del C.G. del COSIB)
Luigi Vitulli (Componente C.G. del COSIB) – Ha sottoscritto il presente
documento
condividendo il giudizio sugli obiettivi raggiunti dal COSIB. Astenendosi per
ragioni di opportunità dal sottoscrivere la restante parte del documento.)"
