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		3/8/2023 ● Agricoltura
È ora di cambiare rotta sul pensiero e modo di vivere del Genere Umano
 Giorgio Scarlato ● 1709
  Giorgio Scarlato ● 1709 
        
        La vita odierna, si vuole per limiti , contraddizioni, crisi economica o 
cambiamenti sta rendendo l'essere umano una bestia feroce che pur di 
salvaguardare i propri interessi o davanti a qualche problema, diventa violento 
al punto tale di diventare animale dominato dall'istinto arcaico e non essere 
una nobile creatura forte della sua capacità intellettiva di interazione 
sociale. 
Principio che porta a pensare che l'uomo è più dominato dall'istinto e non 
dall'intelletto; e a far sì di avere, sottomettere, comandare, alias "Mors tua 
vita mea", pronunciato dai gladiatori quando si apprestavano ad entrare 
nell'arena, una lotta per l'esistenza non solo economica ma di superiorità. 
Dovrebbe essere inconcepibile oggi, ma invece è ancora così. C'è chi sfrutta, 
egoisticamente, per il proprio egocentrismo il lavoro, il sudore, la sofferenza 
dei tantissimi che soffrono e vivono di stenti. 
Il neoliberismo globalizzato ha portato a far sì che ciò si compiesse ed i 
danni, sarebbe inutile negarlo, sconvolgenti sono evidenti anche in quelle 
nazioni occidentali europee, prima benestanti, dove "pensavano"(?) che sarebbero 
stati "loro" a dirigere, imporre, proporre le loro idee invece di subirle. Ahimè 
hanno fatto i conti senza l'oste. Assisteremo, in assenza di cambiamenti, a 
sconvolgimenti epocali in peggio e verseremo nei prossimi anni lacrime e sangue; 
la Grecia per sua sfortuna ha fatto da capofila.
La classe media ormai tende sempre più verso il basso a causa degli 
sconvolgimenti economici portati dalla globalizzazione quali la mancanza del 
lavoro per chiusura o delocalizzazione delle aziende, personale sottopagato, 
derrate agricole pagate a prezzi di sottocosto. I poveri se non poverissimi 
aumentano sempre di più, Milano come Roma, Torino o Campobasso non fa 
differenza. Caritas diocesane o le tante altre associazioni benefiche che si 
prodigano ne sono testimonianza della grave crisi e che giorno dopo giorno 
vedono aumentare sempre più le richieste di persone che chiedono di poter avere 
un piatto caldo o un giaciglio dove dormire. L' essere umano dovrebbe 
riflettere. Non è più ammissibile che possa continuare questo stillicidio.
In questa epoca così complessa, quasi priva di princìpi valoriali, basati più 
sull'avere che sull'essere, sull'ansia di prestazioni, dell'avere sempre più, di 
dimostrare all'amico, al famigliare le proprie qualità manageriali e quindi 
possedere imbarcazioni di lusso, ville al mare ed in montagna, aerei, auto 
lussuose, etc. ha fatto sì di " impoverire" la mente umana al punto tale da 
intorpidirla dei veri valori e allo stesso tempo incattivirla. 
La soluzione per rendere, è il caso proprio di dirlo, la vita su questo nostro 
pianeta vivibile ed Esseri Umani degni di essere chiamati tali potrebbe essere:
- L'educazione e la cultura utili a cambiare il suo modo di pensare e quindi di 
riflettere ed agire;
- Ridurre le diseguaglianze economiche e sociali per attenuare i conflitti, gli 
sfruttamenti (alias colonizzazioni);
-La coerenza, il senso di responsabilità e la correttezza politica 
nell'interesse del Bene Comune e non del singolo.
Un personaggio, politico di qualche decennio addietro, davvero "sui generis", 
sicuramente strano per tantissimi politici europei e non, che ha cercato di fare 
questo cambiamento è l'ex presidente dell'Uruguay, Josè Mujica.
Coerente con le sue idee, donava il 90% del suo stipendio, da presidente, in 
beneficenza e oggi vive in una piccola fattoria con una sola camera da letto, 
insieme alla moglie ed ai suoi cani.
La sua filosofia spinge a riflettere sui principi di libertà sociale, 
solidarietà e rispetto per gli altri, qualunque essi siano, e quindi ad una 
reale volontà di cambiamento dell'odierno modo di vivere. E questo, sia ben 
inteso, a vantaggio della intera Umanità.
Alcuni suoi pensieri che potrebbero essere presi da esempio dagli attuali 
governanti del pianeta.
SUL MATERIALISMO
" Abbiamo sacrificato i vecchi "Dei materiali" e ora stiamo occupando il tempo 
del "Dio-Mercato". Lui organizza la nostra economia, la nostra politica, le 
nostre abitudini e ci fornisce mutui e carte di credito che ci danno 
un'apparente felicità".
SUL CONSUMO GLOBALE
"Oggi possiamo riciclare qualunque cosa. Se vivessimo in maniera saggia, essendo 
prudenti, i 7 miliardi di persone nel mondo potrebbero avere tutto ciò di cui 
hanno bisogno. Le politiche globali dovrebbero muoversi in questa direzione. Ma 
pensiamo come individui e come Stati; non come specie".
SULLA REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA
" Le imprese vogliono solo aumentare i loro profitti, è compito del governo fare 
in modo che distribuiscano parte di quei profitti, così che i lavoratori abbiano 
i soldi per comprare beni che producono. Non è un mistero - meno povertà 
significa più commercio - l'investimento più importante è in risorse umane".
Non è più accettabile assistere, come rassegnati, a conflitti, a crisi 
migratorie, a migranti deportati perché è di questo che si tratta. Un esempio su 
tutti sono le scene strazianti di pochi giorni addietro, di una donna 
abbracciata alla figlioletta ammazzate e non morte dalla sete, dalla fame, dal 
caldo. Come ci comporteremmo se succedesse ad uno dei nostri cari? Sono queste 
immagini che non possono e non devono farci restare inermi. Per questo 
cambiamento ognuno dovrebbe dare il proprio attivo contributo. 
Due considerazioni.
La prima. La cultura è fatta dai valori che noi applichiamo nella vita 
quotidiana. Questo fa parte della costruzione di una società migliore. Bisogna 
scegliere le persone dal 
Cuore grande e dal portafoglio piccolo. Un popolo acculturato è un popolo libero 
in una nazione democratica. Bisogna tendere affinché ciò si compia.
La seconda. Il problema è che viviamo in un mondo dove la stupidità è ascoltata, 
l'intelligenza è ignorata e l'educazione è passata di moda.
Non è più concepibile proseguire su questa strada impostaci.
È quindi giunto il momento di riappropriarci del sostanziale e non dell'effimero 
per ritornare ad avere e vivere quella felicità vera di cui l'Essere Umano degno 
di questo nome ha di bisogno.
Giorgio Scarlato
