7/12/2024 ● Cultura
"Al Popolo Santo di Dio della Chiesa che è in Termoli-Larino" (Mons. Claudio Palumbo)
Al Popolo Santo di Dio della Chiesa che è in Termoli-Larino
e a S.E. Mons. Gianfranco De Luca fratello nell’Episcopato
Pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo
Trivento, 7 Dicembre 2024
Memoria di Sant’Ambrogio, vescovo
Carissimi fratelli e sorelle,
nel giorno in cui viene ufficializzata la notizia della mia nomina a nuovo
Pastore e Padre della comunità cristiana di Termoli-Larino, giunga a voi il mio
fraterno saluto e augurio di pace!
Dal momento in cui mi è stata comunicata la nomina del Santo Padre Francesco a
vostro Vescovo, non sono mancati momenti di trepidazione, misti a quelli di
comprensibile mestizia, dovuta al pensiero di dovermi congedare dall’amata
Chiesa di Trivento, che in questi primi anni di ministero episcopale ho amato,
sforzandomi di servirla con tutto me stesso. Ma, nella preghiera dinanzi a Colui
che solo decide i tempi e i momenti della vita, sono stato subito confortato dal
pensiero che potrò continuare ad alzare il calice della salvezza e invocare il
nome del Signore con e per un popolo desideroso di camminare insieme a Gesù Buon
Pastore e a quanti Lo rendono presente, Vescovo, Sacerdoti e Diaconi, e crescere
sulla via della santità.
Vengo a voi rispettoso della vostra maternità ecclesiale, memore di ciò che
Sant’ Ambrogio scriveva ai fedeli della sua Chiesa: «Voi, che possedete il
sacerdozio universale, siete per me dei genitori. Proprio così: voi siete
contemporaneamente genitori e figli. Presi ad uno ad uno siete figli, mentre
tutti insieme formate un corpo, siete dei genitori che danno la vita» (Commento
al Vangelo di Luca, 8,73).
Un devoto, fraterno abbraccio a S.E. Mons. Gianfranco De Luca, che ringrazio per
l’infaticabile, amorevole lavoro svolto in Diocesi e al quale auguro ogni bene e
consolazione nel Signore, assicurandogli la vicinanza della preghiera.
A voi presbiteri e diaconi, primissimi collaboratori nel ministero pastorale,
che nella fedeltà e fatica feriale vi spendete per la crescita del popolo santo
di Dio, giunga il mio cordiale e fraterno saluto, unitamente alle vostre
comunità parrocchiali, alle famiglie e, in modo particolare, a quelli che sono
segnati da ferite corporali o spirituali. Camminando insieme dietro Gesù
Maestro, Via, Verità e Vita, potremo reciprocamente sentire, lungo questa
strada, i nostri passi, la nostra passione che ci spinge, nella speranza, a
edificare una Chiesa viva, mite, misericordiosa, sinodale, attenta e aperta ai
bisogni di tutti.
Ai Religiosi e alle Religiose esprimo la mia personale gratitudine. La vostra
scelta d’amore – di voi che siete la «luce del mondo» e che avete scelto «la
parte migliore» - sia il segno di un’oblazione orante e caritatevole, faro che
illumina in questi nostri tempi cupi e minacciosi.
Saluto i fedeli laici, i membri delle varie associazioni, gruppi e movimenti
ecclesiali, le confraternite e le aggregazioni laicali tutte. Saluto coloro che
appartengono ad altre confessioni religiose e tutti coloro i quali credono di
essere lontani dal Buon Dio o pensano di avere smarrito per sempre la strada che
a Lui conduce. A tutti ricordo ciò che annunciava Papa Francesco nella Quaresima
del 2016: «Non c’è santo senza un passato né peccatore senza futuro». Spes non
confundit! Questa è la speranza cristiana, che nell’ Anno Giubilare 2025 vorremo
ogni giorno “riattizzare” come singoli e come Comunità.
Saluto i papà e mamme di famiglia, i giovani, i ragazzi, i bambini, gli anziani,
gli ammalati, i poveri, i bisognosi, ogni uomo e donna di buona volontà. Saluto
quanti hanno lasciato la nostra terra per motivi di studio, di lavoro o di
salute, mentre esprimo vicinanza e solidarietà ed elevo al Signore una fervente
preghiera per quanti vivono le difficoltà e i travagli del lavoro e vedono
seriamente minacciati i loro diritti e la loro dignità.
Ai catechisti, agli operatori pastorali, agli insegnati di Religione dico fin da
adesso il mio grazie e il mio incoraggiamento a stare nella Chiesa di Cristo
prodigandosi per Lui, camminando ogni giorno “oltre”, cercando con sapienza vie
nuove nella storia degli uomini, mantenendo sempre intatta la gioia evangelica
del “primo momento”.
Il mio deferente ossequio giunga infine a tutte le Autorità civili e militari e
a tutte le istituzioni presenti sul territorio, cui assicuro leale
collaborazione, nel rispetto delle reciproche identità, affinché si cammini
insieme, concordi e unanimi, nella ricerca di tutto ciò che necessita al vero
bene di ogni persona, soprattutto degli ultimi e dei più bisognosi.
Alla materna intercessione della Vergine Maria, ai Santi Patroni Basso e Pardo,
a San Timoteo “discepolo dell’Apostolo Paolo” e ai Ss. Martiri Larinesi, affido
tutti voi, assieme alla mia persona e al mio ministero episcopale, perché come
servo e pastore possa camminare con voi, popolo santo di Dio, giovando alla
vostra santificazione.
Nell’attesa di potervi presto incontrare, vi auguro di vivere un sereno Natale
del Signore. Un Natale foriero di pace, in questo tempo di sofferenza e di
dolore. Che la stella ci guidi a Betlemme “Casa del Pane” e ciascuno di noi
riconosca la potenza d’amore del Bambino Gesù, assaporando il pane della
famiglia di Dio, il pane della fraternità, del perdono e dell’amore reciproci.
Con una affettuosa benedizione.
+ Claudio, vescovo