BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


21/5/2025 ● Eventi

Salone internazionale del Libro 2025, "Rita Pavone, Gemma e le altre"

Ci sono «Donne ferme», deluse e «ignare di essere vittime di loro stesse», e «Donne che camminano», capaci di voltare pagina e ricominciare da capo.

  Giorgio Senese ● 224


Rita Pavone
Autrice di "Rita Pavone, Gemma e le altre"(La nave di Teseo)

Nel palco live del piazzale 5, un’esile figura sfila stringendo mani e lanciando baci tra la gente assiepata ad accoglierla.
Sapevo che fosse minuta, ma non fino a questo punto.
La sua voce però è inversamente proporzionale alla sua statura.
Lei ci scherza su e dice che non è cresciuta perché, la casa dove abitava con la sua famiglia e i suoi fratelli era cosi piccola che lo spazio a lei riservato era poco più di un metro, tra la porta del bagno e l’uscio di casa.
Rita, in realtà è una donna forte che di sfide ne ha vinte tante nella vita.
Talentuosa, intelligente, lavoratrice instancabile ma sempre con i piedi in terra da brava figlia di operai.
Qualcuno le chiede cosa pensa dell’autotune e lei dice semplicemente che chi ne ha bisogno dovrebbe comprendere che quello di cantare non può essere il suo mestiere.
Racconta la sua vita e soprattutto l’amore contrastato e contestato dai media, con Teddy Reno, all’epoca suo produttore.
Una relazione scandalosa mal vista sia dal modo artistico che dal suo stesso padre.
Lo stesso che, siccome era a suo tempo ancora minorenne, le fece perdere il treno per una carriera in america.
Una passione che, secondo le malelingue, sarebbe durata “ lo spazio di una canzone” ma che invece oggi festeggia 57 anni di matrimonio piena ancora d’amore.
Rita è a suo agio, è una di noi e quando il pubblico comincia a farle delle domande con la difficoltà di farsi sentire, lei salta agilmente dal palco e porta il suo microfono tra le persone.
Qualcuno le chiede d’intonare qualche canzone e lei lo fa meravigliosamente, è veramente una donna incredibile!
La sua presenza la Salone è dovuta all’ultima sfida che lei ha lasciato a se stessa, grazie anche all’amicizia con Elisabetta Sgarbi.
Rita non è stata solo interprete di canzoni, ma ha sempre amato anche scrivere.
Non solo, era ed è, una donna che ha la capacità di anticipare i tempi.
Infatti, nel 1989 usciva Gemma e le altre, un album in cui veniva indagato l’universo femminile in tutte le sue sfumature e accezioni. Trentasei anni dopo, queste storie e questo disco riemergono “con una grande e inaspettata forza”.
“Gemma e le altre è il disco di cui mi si chiede e mi si parla in continuazione durante le interviste. Allora mi sono chiesta io: perché non mettere le storie di questo disco, le storie di queste donne in un libro?
Ci sono «Donne ferme», deluse e «ignare di essere vittime di loro stesse», e «Donne che camminano», capaci di voltare pagina e ricominciare da capo. Ci sono donne vere: «strepitosamente sempre donne, inguaribilmente sempre donne, spudoratamente sempre donne».
Sembrerà strano, o perlomeno inconsueto, scrivere un libro a partire da un disco rilasciato 35 anni fa. Un disco però per lei decisivo. Un concept album, che pochi conoscevano, e pochi forse tuttora conoscono. Un album dove lei, per la prima volta, oltre a indossare i panni di produttore esecutivo dell’intero progetto – le musiche sono di Carolain –, è autrice dei testi in cui ho scelto di rivolgere lo sguardo all’universo femminile, in tutte le sue sfumature e accezioni. Compresa quella degli amori diversi. E questo accadeva in tempi non sospetti. Ora è fin troppo facile parlare di qualcosa che allora era invece considerato dalla società inammissibile, improponibile, inaccettabile.
“ In quei brani, ci sono le storie vere di alcune donne, le cui vite, disperse tra gioie, dolori e rimpianti, mi hanno preso per mano, coinvolgendomi al punto tale da desiderare di mettere i loro sentimenti, la loro rabbia interiore, la loro fierezza o decadente debolezza, anche in musica. “Gemma e le altre” fu recensito magnificamente da molti critici musicali, ma, per gli argomenti trattati, subì una voluta indifferenza da parte delle radio e della TV. Ma il tempo è galantuomo e oggi, d’improvviso, questo disco riemerge per suo conto, con una grande e inaspettata forza.
A onor di cronaca lei dice che in tv le uniche persone che passarono e apprezzarono l’album furono Raffaella Carrà e Corrado Mantoni cui va la sua eterna riconoscenza.


Cartellone

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