BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


10/12/2008 ● Cultura

60 anni fa Onu proclamava la dichiarazione universale dei diritti umani


  Pietro Di Tomaso ● 1262


Cari amici di 'Fuoriportaweb', 60 anni fa, il 10 dicembre 1948, l'Assemblea dell'Onu proclamava la Dichiarazione universale dei diritti Umani. Una carta fondamentale, che nelle intenzioni dei governanti di allora doveva costituire un baluardo insormontabile a difesa di tutti gli esseri umani, senza alcuna distinzione.
A 60 anni da quella storica decisione, alla sua attualità e alle sue violazioni, mi sia consentito - nel mio piccolo - dedicare le seguenti brevi riflessioni con l'impegno di prendere poco spazio in questo frequentatissimo 'Blog', contraddistinto peraltro da un pluralismo di opinioni e interessi.
In occasione di tale anniversario, mi viene in mente il paradosso che caratterizza il nostro tempo: viviamo in un mondo nel quale ci sono decine di paesi che non rispettano quasi in nessun campo i diritti umani ma anche nei paesi più civili ed evoluti siamo lontani dalla realizzazione di quel che dice l'articolo 1 della Dichiarazione: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti."
Norberto Bobbio ha sostenuto che il problema di fondo relativo ai diritti umani è non tanto quello di giustificarli, quanto quello di proteggerli. Quello dei diritti umani sarebbe, dunque, un problema non filosofico ma politico. Uno studioso attento e autorevole - Amartya Sen - sostiene che la natura dei diritti umani è essenzialmente morale. Questo significa, a suo avviso, che la nozione dei diritti umani è peculiarmente universale. Il suo approccio si basa sull'idea che la rilevanza etica dei diritti umani possa imporsi nella pratica se le si dà un riconoscimento sociale di alto profilo. Esplicita è la sua presa di posizione quando sollecita a guardare alla povertà come deprivazione delle diverse dimensioni che costituiscono la vita umana e quando solleva, in prospettiva, il problema dell'affermazione dei diritti umani sia sotto il profilo civile e politico sia sotto quello sociale ed economico perchè questo significa mettere ciascuno nella possibilità di praticarli. Ed impegnarsi nell'elaborare normative che trascendano le barriere di cultura, nazionalità, religione, razza e classe ed escogitare concetti descrittivi e normativi adeguati a tale compito. Un compito alto a cui Martha Nussbaum, docente all'Università di Chicago, non si sottrae e a cui intende fornire una soluzione all'altezza della sfida che la contemporaneità offre. Il concetto descrittivo e normativo ritenuto, dalla predetta studiosa, filosoficamente necessario è individuato nell'approccio delle "capabilities", le capacità umane. Un termine questo che Nussbaum riprende dalla riflessione dell'economista Sen, ampliandone lo spettro semantico al fine di indicare ciò che le persone non solo hanno diritto di fare, ma sono realmente in grado di fare, in un orizzonte che è quello della dignità umana. E che occorra una massiccia dose di volontà politica per affrontare il problema della ineguale distribuzione delle opportunità di vita in un mondo globalizzato, personalmente non ho dubbi.
Uno studioso come David Held non si limita a sottolineare tale stato di cose in un mondo dove 1,2 miliardi di persone vive con meno di due dollari, mentre il 20% consuma più dell'80% del reddito mondiale, e dove tutti gli altri indicatori di 'human development' mettono in evidenza analoghe disparità. Di certo, venendo alla conclusione di queste brevi note, non dobbiamo concepire il mondo in termini di 'noi' contro 'loro'. Sarebbe questo un mondo governato dall'instabilità. Ma, come ci ha insegnato Yohn Rawls, non c'è stabilità senza giustizia.
Occorre tener conto che nel mondo globalizzato in gioco ci sono i diritti e le libertà fondamentali, la lotta alla povertà e possibilità di vita più eque per tutti.





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