BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

Aggiornato:

x

Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


30/12/2008 ● Caro Direttore

È morta la politica, viva la politica


  Cloridano Bellocchio ● 1394


Caro direttore, il 2008 sta volgendo a termine. Una domanda ricorrente in questi giorni: come sarà il nuovo anno? Limitando la nostra riflessione sulla politica locale l’auspicio è: speriamo cambi qualcosa. Aggiungo, in meglio.
Quello che più colpisce in questi ultimi mesi è il silenzio. Talvolta sembra che la classe dirigente di questo paese sia abbozzolata in un atteggiamento di rimozione generale. Impacciata. Persino nella scelta dei temi. Anche di quelli su cui si è svolta la campagna elettorale pochi mesi fa (Rifiuti, Il Cinema Teatro, Il Polo Culturale, il modello di gestione dei servizi pubblici locali, ecc.). Tralasciando ovviamente le infamie e gli schizzi di fango, su cui oggi si cerca di ‘stendere un velo pietoso’. Nei primi mesi del 2008 il cambiamento è stata la parola più usata e più condivisa. Taluni in nome della libertà. Altri in nome del buon governo e del ripristino dell’onestà. Entrambi per ‘inaugurare’ una governo locale, finalmente, trasparente ed aperto alla partecipazione dei cittadini.
A qualcuno venne qualche scrupolo (o qualche preoccupazione elettorale?) è fece sapere che la lista era ‘per Guglionesi’ non contro qualcuno. Quasi una confessione. In realtà, com’è ovvio, le liste si fanno sempre contro qualcuno e qualcosa ed a favore di qualcos’altro (in quanto cosa ed in quanto persona).
Infine, c’è stato chi ha evocato la necessità di un cambiamento nella continuità. Un ossimoro che ha convinto solo il 33% dell’elettorato. Potenza della parola in tempi dove ‘parola’ e ‘ cosa’ sono diventate estranee tra loro. La parola liberata, finalmente, dall’abbraccio ‘costrittivo’ della realtà (la cosa) e, quindi, dalla verifica tra il dire ed il fare, diventa il sostegno ‘al possibile’. E’ possibile dire tutto in un crescendo che riesce a trasformare il dibattito sul che fare in invettive contro chi ha fatto. Sempre colpevole di aver fatto poco. I fatti diventano fattoidi. I moralisti finalmente possono sfogare la loro ‘rabbia’ su chi si è ‘sporcato le mani’. Scatenatissimi alimentano opinioni attorno alla corruzione degli altri. Giurano di essere a conoscenza di fatti e circostanze a supporto dei loro ‘racconti fantasiosi’. Abilissimi nell’evitare un dibattito serio sull’avvenire. Professionisti nel nascondere la propria mediocrità vissuta con incontenibile frustrazione. Cosa è rimasto di quel dibattito? Nulla. Non c’è da meravigliarsi. Chi viene dal nulla, torna nel nulla.
Il 2009, (passato il 28 gennaio!) la ‘società civile’ ed i suoi rappresentanti torneranno nel loro comodo letargo. Cullandosi, magari, ‘sul tanto peggio tanto meglio’ cercheranno, nel frattempo, di individuare qualche ‘politico’ di turno che, in barba al merito ed al costo, gli potrà essere utile per risolvere qualche personalissimo problema. Aspettando di mettere alla gogna qualcuno. Le mort saisit le vif per contro il 2009 sarà un anno importante. Che speriamo venga vissuto con uno spirito diverso. Qualche avvisaglia c’è.
Nell’orizzonte si profilano impegni difficili che necessitano di risposte adeguate. La crisi generale dell’economia renderà sempre più scarse le risorse pubbliche trasferite per finanziare servizi essenziali sia per la qualità della vita, sia per lo sviluppo del territorio. Occorreranno, da una parte, politiche di razionalizzazione della spesa sul lato della riduzione dei costi per acquisto di beni e servizi. Dall’altra, la messa in campo di iniziative volte al reperimento di risorse dal lato delle entrare. Sia per sostenere gli investimenti, sia per sostenere l’offerta di servizi innovativi volti alla formazione dei giovani, sia all’apprestamento del contesto per favorire eventuali iniziative di sviluppo delle PMI. Non è quindi eludibile la ristrutturazione dei sistemi di gestione dei servizi pubblici locali aprendoli alla logica della concorrenza e della competitività. Come non è più rinviabile la decisione circa i tematismi fondamentali su cui impostare un piano strategico di comunità (Turismo? Agroalimentare? Cultura e formazione?).
Infine, il tutto pensato e progettato all’interno del contesto territoriale del bassomolise superando le anguste visioni tardo-municipaliste ed assumendo senza indugio l’ispirazione glocalista. Una classe dirigente, al di là, della collocazione di governo o di minoranza, dovrebbe ispirare il proprio impegno ai temi che ci accompagnano verso il futuro. Questo per evitare che la nostra comunità ancora una volta si troverà a subire le dinamiche ‘impersonali’ del mercato. Sappiamo come siamo entrati nella crisi. Ma nessuno sa come ne usciremo. Certamente cambieranno molte cose.
Il silenzio degli ultimi mesi non lascia sperare niente di buono. Quindi occorrerà fare qualcosa affinché ci sia una sveglia generale, rispetto al sonno dogmatico di chi si ricorda del proprio paese solo nella occasione delle elezioni. O peggio solo quando c’è da ‘tagliare la testa a qualcuno’.
È morta la politica, viva la politica. Auguri di Buon Anno 2009.


Cartellone

Cartellone





FUORI PORTA WEB

FUORI PORTA WEB BLOG DAL 2000
Vietata la riproduzione, anche parziale e/o in digitale (e attraverso post sui social), senza autorizzazione scritta e rilasciata, esclusivamente, dal blogger fondatore.

Per pubblicare sul blog FUORI PORTA WEB inviare la richiesta di divulgazione all'e-mail: fpw@guglionesi.com