BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


18/6/2009 ● Politica

La democrazia non è dominio, ma servizio per la comunità


  Cloridano Bellocchio ● 1389


Cari Amici della Stampa, nell’articolo sul disastro del PD, apparso su Primonumero a cura di Manuela Iorio, tra le ragioni viene giustamente menzionata l’affermarsi di una pratica trasformistica di ” … passaggio al centrodestra di consiglieri eletti nel Pd: prima Scarabeo, poi Cavaliere, infine Di Falco. Tutte situazioni che hanno ingenerato confusione nell’elettore di centrosinistra, disorientato anche da fenomeni come quelli del Cosib dove molti rappresentati del Pd si sono prodigati nel cercare sintonie d’ogni genere con il presidente Del Torto, longa manus di Iorio. E’ il caso… dell’ex diessino Cloridano Bellocchio (poi ripagato con la poltrona di presidente della Net Energy) e in ultimo del sindaco di San Martino, Facciolla. Di fronte a tutto ciò c’è da stupirsi se gli elettori di centrosinistra voltano le spalle al partito di Franceschini? “.
Pur condividendo questo aspetto dell’analisi, per quanto mi riguarda la trovo offensiva. Pertanto non intendo tacere.
La mia nomina a presidente di Net-Energy è stata proposta da un Cda del Cosib all’unanimità. D’accordo anche il rappresentante del Comune di Termoli. La mission era quella di risanarla. Dopo due anni di intenso lavoro l’obiettivo è stato raggiunto. Con il bilancio tornato in attivo. Oggi, la società, si è dotata di una strategia di sviluppo che produrrà, molto presto, i primi risultati in termini di servizi offerti al territorio ed al sistema della PMI. Potrei chiudere con questa precisazione. Ma per amore di verità, per l’ennesima volta, intendo ribadire i fatti.
Nel Cosib, in qualità di Presidente dell’Unione e di Sindaco di Guglionesi ( periodo 2007-2008) ho portato avanti una strategia di sviluppo territoriale, condivisa da tutti i Sindaci dell’Unione. Ispirato ai modelli dello sviluppo locale proposti dal Cnel e dalla scuola di De Rita-Bonomi ( assunto a paradigma virtuso dalla stessa commissione). I contenti metodologici e concreti ( che il vostro giornale dovrebbe conoscere bene perché nate molto prima che Greco diventasse Sindaco di Termoli) sono state accolte come interessanti e credibili dall’attuale presidente del Cosib, Del Torto. Essi costituiscono la base teorico-pratica del tentativo di superamento di quel particolare modello relazionale dominato dalla logica mercatista e centralista del dualismo territoriale. Che per 40 anni ha caratterizzato i rapporti Termoli - Molise Costiero. E che è all’origine, a mio avviso, di una serie di fenomeni negativi sul piano della struttura demografica ed economica dei comuni dell’area ( su cui per ragioni di spazio non mi soffermo) che con il piano strategico messo in campo dall’Unione di Comuni si cerca di superare.
Cosa c’è di scandaloso in tutto questo?
Fuori da questa logica c’è il rapporto personale Sindaco-Assessori regionali fatto di richieste di finanziamenti che sono all’origine del fenomeno della distribuzione a pioggia ( e clientelare!!) delle risorse che, com’è noto, non solo non ha prodotto sviluppo. Ma è all’origine di una particolare ‘cultura’ assistenzialistica che rischia d’inchiodare il Molise e la sua società nell’atavica ‘arretratezza’.
Si tratta, dunque, di proposte che mettono al centro lo sviluppo e la crescita compatibile dell’intero territorio del Molise Costiero pensato come sistema unico ( così come richiedono i PISU). Che supera visioni tardo-municipaliste e attraverso il dialogo tra rappresentanti istituzionali e partenariato territoriale aggredisce e supera le debolezze strutturali nell’interesse delle popolazioni e soprattutto di quelle più giovani.
Il dibattito si nutre di analisi swot, di raccolta delle opinioni degli attori locali, di pareri degli esperti dello sviluppo. Non di declamazioni elettorali o dibattiti politicisti francamente surreali che, nel tentativo disperato e patetico di legittimazione si richiamano a presunte culture/visioni tradizionali di destra e di sinistra che non esistono più.
Abituato in consessi nazionali ed internazionali dove “si fa sviluppo locale” trovo che la prassi inaugurata da due anni nel Cosib è cosa assolutamente il linea con quanto avviene ormai in tutta Europa. Ma anche con una visione di democrazia ‘inclusiva’, nella quale la differenza non è considerata ostacolo, ma risorsa per uno sviluppo condiviso ed equilibrato. Rimango convinto, nonostante l’aspirazione ( destinata al fallimento!!) di qualcuno ad essere misura di tutte le cose, che questa nuova prassi costituisca l’unico modo per rimettere nell’agenda politica della regione la questione bassomolise.
E sono orgoglioso come uomo di sinistra ( sottolineo di sinistra) di aver dato, assieme a numerosi altri amici militanti/ dirigenti di base della sinistra, un contributo importante all’affermarsi di questa politica.
Combatterò con tutte le mie forze per evitare che il patrimonio conquistato ( vera discontinuità rispetto alla prassi precedente ) composto di relazioni positive tra i rappresentanti delle istituzioni a vari livelli e tra questi ed il partenariato privato e sociale in applicazione del principio di sussidiarietà, possa per mere ragioni di propaganda, diventare ‘cosa di destra’.
Come vede, siamo di fronte a cose molto diverse dal cambio di casacca. Schema aprioristico ( ideologico?) imposto come giudizio su scelte individuali ( qual è il caso del sottoscritto e dello stesso amico Facciolla) che nulla hanno a che vedere con il trasformismo o peggio con l’opportunismo immorale.
Il sottoscritto nonostante tutto ( le angherie, le critiche ingiuste e gratuite di persone malate di egocentrismo!! o peggio di stalinismo di ritorno) rimane uomo di sinistra ed iscritto al PD. Convinto di ‘tornare’‘ a dare una mano. Con spirito critico ed aperto. Senza tema di farsi nemici. Se c’è qualcuno che ha altre idee, le metta in campo cercando il consenso necessario per attuarle. La vicenda del mio rapporto con il COSIB è altra storia. Anche di innovazione culturale. Che non appartiene alla bassa cucina inciucista e trasformista, utilizzata da chi per mantenere un ‘amministrazione non disdegna del soccorso blu. Con assegnazione, in cambio, di Presidenze ( come è il caso di qualche consigliere provinciale oggi pentito) o di distrazioni/assenze momentanee. O di chi, in questo sono totalmente d’accordo con l’articolo, pur di avere una carica dimentica di essere stato sostenuto da voti di centro-sinistra. O ancora di chi, aggiungo io, all’ultimo momento ( dimenticando i voti che ha ottenuto per portare avanti dal Parlamento questa strategia) per opportunismo si “ rimette pur senza condividerli gli ordini del capo”. O di chi riscopre la sinistra dopo tre anni di propaganda circa la positività della politica del fare. Tutto questo come lo giudicate voi?
La libertà critica è un’ esercizio troppo importante per rinunciarvi. Io non sono persona che dimentica i torti subiti da chi distante storicamente dalla cultura di sinistra, con piglio autoritario si esercita a dispensare giudizi sulla base della fedeltà alle sue certezze senili.
Questo, nonostante la consapevolezza che il ‘dissenso interno’ per una triste tradizione della sinistra autoritaria e stalinista, spesso viene bollato come tradimento.
Il vero tradimento, invece, è quello di chi usa metodi e contenuti che sono la negazione della cultura democratica e di sinistra. Tra questi il manicheismo di chi si pone come ‘misura di tutto’. Siamo alla negazione non solo della cultura della sinistra. Ma della stessa visione laica del mondo. Mi fermo qui. Pronto, se si continuerà con la ‘denigrazione’ a descrivere/restituire i dettagli di una storia triste ed ormai patetica di una nomenclatura ( di non eletti) che voleva imporre il proprio dominio sull’area basso molisana. Anche con proposte più o meno allettanti. Fatte a personalità di sinistra e di destra. Dimenticando che la democrazia non è dominio, ma servizio per la comunità.


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