Aggiornato:
22/12/2009 ● Caro Direttore
“Allegro ma non troppo”, un libro per Natale sulla stupidità umana
Caro direttore, nel
periodo natalizio un libro può essere l’occasione buona per un dono culturale.
Colgo l’occasione per proporre la lettura di un testo dell’insigne storico
dell’economia Carlo Maria Cipolla dal titolo “Allegro ma non troppo”, Il
Mulino,1998. L’autore tra le altre cose di storia materiale (il ruolo e la
funzione del pepe nella storia sociale e economica dell’Europa dopo il Mille),
nel testo tratta, in maniera divertente, ironica e, a mio avviso, utile il tema
della stupidità umana.
Partendo dalla descrizione del comportamento umano giudicato in base ai danni o
vantaggi che procura a se stesso e agli altri, l’autore suddivide le persone in:
Intelligenti: coloro che fanno il proprio vantaggio e quello degli altri;
Sprovveduti: coloro che danneggiano sé stessi e avvantaggiano gli altri;
Banditi: coloro che danneggiano gli altri per trarne vantaggio;
Stupidi: coloro che danneggiano gli altri e sé stessi.
Questa classificazione, incrociata con le risultanze degli studi storici sui
casi, porta l’autore a proporre una tesi che, a mio avviso, potrebbe costituire
efficace chiave interpretativa per spiegare l’evoluzione delle società.
La tesi è così enunciata: “ ...ogni paese in ascesa ha la sua inevitabile
percentuale di persone stupide. Tuttavia un paese in ascesa ha anche una
percentuale insolitamente alta di individui intelligenti che cercano di tenere
…. sotto controllo” la frazione di stupidi ” .. producendo guadagni …per
se stessi e per gli altri membri della comunità sufficienti a rendere il
progresso una certezza ”.
Per contro in “un paese in declino, la percentuale di individui stupidi”
non è diversa da quella dei paesi in ascesa. “Tuttavia nella restante
popolazione, si nota, specialmente tra gli individui al potere, un’allarmante
proliferazione di banditi con un’alta percentuale di stupidità e , fra quelli
non al potere una ugualmente allarmante crescita del numero degli sprovveduti.
Tale cambiamento nella composizione della popolazione dei non stupidi, rafforza
inevitabilmente il potere distruttivo della frazione degli stupidi e porta il
Paese alla rovina”.
Infine enuncia le leggi fondamentali della stupidità:
1. Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui
stupidi in circolazione;
2. La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi
altra caratteristica della persona stessa;
3. Una persona stupida è una persona che causa danno ad un’altra persona o
gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o
addirittura subendo una perdita;
4. La persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale di nocivo delle
persone stupide dimenticando costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e
in qualunque circostanza, trattare o associarsi con individui stupidi
costituisce infallibilmente un costoso errore;
5. La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista;
Nell’appendice propone un grafico utile per rilevare le azioni delle persone
stupide o gruppi con cui si ha correntemente a che fare. Rilevazioni utili
affinché si possa mettere in campo una strategia razionalmente diretta a
contrastare i danni che potrebbero produrre.
Personalmente sono convinto che, nell’età post-ideologica (qual’ è quella
nostra), un utilizzo di tali categorie per valutare con equilibrio e realismo le
situazioni politico/sociali possa costituire un esercizio molto più efficace
rispetto alle analisi che utilizzano schemi basati sulle appartenenze
ideologiche. Fatto salvo, ovviamente, per i tanti banditi e stupidi, ai quali, a
ben guardare, la riproposizione della misura dell’appartenenza ideologica fa
comodo per ammaliare gli sprovveduti.