2/1/2010 ● Cultura
Saprà Guglionesi resistere al fascino di una "resa gentile"?
“GuglionesiFutura” è stata
immaginata come un luogo di conversazione e di scambio. Se riuscirà a diventare
un luogo utile per formare le nostre idee, per scoprire fatti, discuterli per
confrontarci, si sarà raggiunto l’obiettivo. Così, azzardo un’opinione.
Il famoso romanzo ‘Il Gattopardo’ di Tomasi di Lampedusa insegna che vivere nel
declino può essere una scelta suggestiva. “Il sonno, caro Chevalley, -
così dice il principe Salina al rappresentante piemontese- il sonno è ciò che
i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure
per portar loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti dubbi
che il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagaglio (…)”. Se pensiamo
alla realtà guglionesana, non è poi così terribile essere una cittadina dal
passato importante ma che attualmente sembrerebbe un po’ ripiegata su sé stessa,
pacifica e relativamente prospera. Però, non è da dimenticare che i competitori
(penso a Larino, ad esempio) esprimono vivacità e slancio verso il futuro anche
per il tramite di loro associazioni (il progetto dell’Università dell’Olivo e
dell’Olio scaturisce da tali laboratori di idee). Saprà Guglionesi resistere al
fascino di una ‘resa gentile’?
Mi piace qui ricordare quanto detto di recente al Forum tenutosi a Larino
dall’ex Assessore alla Cultura della regione Molise (ora Presidente della
Fondazione Molise Cultura, Sandro Arco): “ridiamo vita ai nostri borghi”.
A tal riguardo, non si può non partire dalla constatazione del fatto che mentre
nelle realtà del centro-nord i centri storici godono di buona salute e
conservano la centralità nel sistema produttivo e di comando della sfera
economica, nonché dell’innovazione (vedi Istituti di alta cultura e formazione),
nel Mezzogiorno il centro storico presenta forti connotati di marginalizzazione.
In realtà, si avverte la necessità di riscoprire il legame con il centro
storico, dove sono stratificate le ‘memorie’ delle generazioni che ci hanno
preceduto, la storia di una comunità di artigiani, di commercianti, di
agricoltori, di studenti, di liberi professionisti, che si configuravano con
l’essenza stessa della città. C’è chi, oggi, definisce il centro storico come
“risorsa ad alto potenziale”. Da questo assunto è attendibile prospettare
interventi che vanno nella direzione attraverso la quale l’auspicato recupero
del centro storico potrebbe avvenire se si costruisse una filiera
dell’attrazione per tematismi e finalizzati prioritariamente alle attività
turistiche. Di talchè alcune idee forti potrebbero riuscire ad innescare una
rigenerazione del tessuto produttivo finalizzato al tempo libero e alle attività
culturali. A me piacerebbe, per dire, che si potesse dormire all’interno del
Borgo nelle case ristrutturate che offrono da due a otto posti letto (leggasi
albergo diffuso; gli arredi sono semplici, il servizio assicura la prima
colazione e il collegamento internet).
In un precedente articolo ho parlato di ‘modello Fiesole’. Ebbene ribadisco
l’auspicio per la nostra comunità affinché possa centrare l’obiettivo di
attrarre investimenti pubblici e privati in sapere, conoscenza, cultura.
Guglionesi sarà una cittadina del XXI secolo se riuscirà ad attrarre le
competenze, le intelligenze, i talenti di pensiero anche scientifico e
tecnologico non solo per lo sviluppo del territorio ma anche come luogo in cui
strutturare centri di eccellenza. Aspirare, altresì, ad essere punto di
riferimento per la ricerca nel campo musicale, nell’area dello spettacolo, sul
versante del teatro e connesso laboratorio teatrale. Talvolta si realizza il
possibile solo sfidando l’impossibile.
Certo, i Comuni italiani stanno aspettando le sospirate risorse ‘compensative’
da parte del Governo nazionale per poter programmare alcune iniziative
importanti per le collettività locali e di ciò ne siamo consapevoli. Ci sia
consentito tuttavia chiedere se a livello regionale i vari Assessori molisani,
per citare, Vitagliano e Muccilli - che conoscono molto bene Guglionesi -
possano o meno darci una mano in presenza di progettualità ‘cucite su misura’
per la nostra città. Viviamo in un’epoca post-ideologica e la concretezza
dovrebbe avere priorità rispetto alle asprezze polemiche della politica
politicante (il Presidente Napolitano docet).
Un Felice Anno Nuovo a tutti.