BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


27/9/2010 ● Cultura

In Italia l’energia prodotta dal vento può considerarsi una scelta risolutiva?


  Pietro Di Tomaso ● 1674


Premesso che produrre energia senza inquinare è assolutamente necessario e doveroso, è però indispensabile farlo non in modo indiscriminato, scegliendo tra le varie metodologie, caso per caso, quelle che consentono un giusto rispetto per il Paesaggio e l’Ambiente.
Altra premessa: a mio parere il concetto di bene culturale è più estensivo, dal momento che va inteso come bene culturale non solo il monumento e/o la chiesa romanica, per così dire, o più generalmente ciò che scaturisce dalla cultura materiale, ma anche il bene ambientale e il paesaggio in quanto entrambi eredità di affetti e di memoria, pari a lingua e storia.
Le scelte energetiche oggi ancora di più hanno una priorità e delle conseguenze che vanno ben oltre il ristretto ambito di una discussione tecnica, e i dibattiti che si susseguono in varie sedi sulle fonti rinnovabili e sul nucleare ce lo confermano.
Uno dei passaggi del discorso del ministro dell’Economia Giulio Tremonti in quel di Cortina (19 settembre) recita così: “…Non dobbiamo credere a quelli che raccontano le balle dei mulini a vento, le balle dell’eolico. Vi siete mai chiesti perché in Italia non ci sono i mulini a vento? Quello dell’eolico è un business ideato da organizzazioni corrotte che vogliono speculare e di cui noi non abbiamo certo la quota di maggioranza”. Già il 15 agosto scorso sul Corriere della Sera il professor Giovanni Sartori ci offriva elementi di riflessione: “…Da noi è fiorita soltanto l’industria dell’eolico, dei mulini a vento. Ed è fiorita quasi soltanto perché fonte di tangenti e di intrallazzi. Perché l’energia prodotta dal vento è largamente un imbroglio, visto che la nostra penisola non ha abbastanza vento per giustificarla”. Occorre quindi essere consapevoli della abissale sproporzione tra i danni causati dagli impianti eolici al paesaggio, all’ambiente naturale e alla fauna e il loro marginale contributo alla soluzione del problema energetico nazionale. Bisogna evitare gli effetti devastanti causati al Paesaggio naturale e storico dell’Italia, nonché agli ambienti naturali e alla fauna, dall’attuale proliferazione degli impianti industriali per la produzione di energia dal vento.
Ed ancora: “L’eolico ha dato un contributo ma non credo che rappresenti la soluzione” (così ha spiegato il dott. Scaroni, Amministratore Delegato ENI), perché “l’Italia è uno dei paesi meno ventosi del mondo”. Tra le rinnovabili, invece, “l’unica tecnologia che ha le gambe per camminare nel medio-lungo periodo è quella solare”. Gli impianti fotovoltaici sono però anch’essi al centro di polemiche che riguardano gli impianti a terra, e in particolare quelli realizzati in aree agricole. L’accusa è che stiano portando alla cancellazione di numerose aree agricole e di deturpare paesaggi di pregio. Per Legambiente “la crescita del solare fotovoltaico è una prospettiva di fondamentale importanza per ridisegnare il modello energetico in Italia e a livello mondiale (…) rappresenta dunque una scelta strategica, che va indirizzata laddove è più importante il contributo che gli impianti fotovoltaici possono fornire: e quindi in primo luogo sui tetti, nella direzione di una riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, e nelle aree degradate (cave, terreni da bonificare, ecc.). E’ invece sbagliato un modello che preveda lo sviluppo del fotovoltaico in sostituzione di colture agricole”.
A conclusione di queste note non possono mancare alcune considerazioni sul Molise e diremo che in questa Regione, già teatro di eolico selvaggio, non c’è cresta delle nostre colline che non sia stata modificata dalla presenza di pali alti fino a 90 metri, con un inevitabile impatto visivo, acustico e sull’avifauna. Chi si oppone all’eolico selvaggio è oggi visto come il Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento. Per parte nostra non defletteremo dalla difesa del Paesaggio, consapevoli che rovinare irrimediabilmente il panorama locale non è solo una questione estetica né voler privilegiare e difendere una visione totalizzante dell’interesse paesaggistico e ambientale. Il Molise lo scempio lo ha già subito, fatte salve alcune aree e sperabilmente il territorio guglionesano. A tal proposito, chi non avesse ancora avuto modo di sfogliare il bel calendario 2010 de “La Molisana” lo faccia e si soffermi ad ammirare la veduta aerea di Guglionesi con prospettiva verso il mare.


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