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		3/6/2011 ● Cultura
Il grande esempio di Sant'Adamo Abate
  Bartolomeo Antonacci ● 2308 
        
        Caro don Gianfranco, cari concittadini, autorità civili e religiose
con grande emozione torniamo tutti davanti a Sant’Adamo nel giorno della sua 
festa.
Lo spirito di condivisione di questo momento di cui tutti sentiamo di far parte, 
insieme ai nostri concittadini all'estero, rinnova una dimostrazione di 
devozione profonda nei confronti del nostro Santo Patrono, grati per l'esempio 
che ci ha lasciato, esortandoci a preservare e coltivare quell’attitudine alla 
carità che rende una città ed un territorio uniti, attenti e aperti alle 
necessità del mondo che ci circonda.
L’intervento del sindaco per la tradizione in questa solennità riveste due 
significati: è l'omaggio delle istituzioni locali alla Chiesa, in un rapporto di 
collaborazione e di comune impegno per il bene generale; ed è anche l'occasione 
per proporre alcune riflessioni sulla condizione della nostra comunità.
Animati dallo spirito di unità e di solidarietà, portiamo oggi un saluto 
affettuoso alla Chiesa locale, al nostro Parroco e al nostro Vescovo, una 
dimostrazione di stima e di vicinanza per il loro ruolo forte, che agisce nella 
profondità sociale e culturale del nostro tempo.
La prima mia riflessione non può non riguardare il 2011, in cui l'Italia celebra 
il 150° anniversario dell'Unità nazionale: naturalmente, anche la nostra 
comunità vi aderisce, con convinzione ed oggi, 2 giugno, festeggia anche la 
festa della repubblica italiana.
L'aspirazione ad un’unità che tiene insieme e valorizza al meglio le peculiarità 
locali, è per tutti noi irrinunciabile. Una nazione, tante città: sono proprio 
le tante comunità locali il punto dove le aspirazioni ed i progetti di vita 
delle persone si realizzano appieno, qui il passato ed il futuro di ogni 
cittadino si fondano ogni giorno e possono arrivare a chiamarsi con il nome di 
Italia.
Davanti a Sant’Adamo non vogliamo presentare oggi i risultati delle nostre 
azioni che, anche se portate con grande impegno e senza paura nella attività 
amministrativa quotidiana e in contatto continuo con la gente, sono sempre poca 
cosa in confronto ai tanti bisogni e alle problematiche che ci propone un 
momento storico davvero di emergenza, con una profonda crisi, non solo 
economica, che colpisce in modo pesante la nostra realtà e sembra non avere via 
d’uscita. Vogliamo però riconfermare in modo forte il nostro impegno e l’impegno 
di tutti, ciascuno per le funzioni che gli sono proprie, consapevoli del dovere 
di misurarci con l'obiettivo del bene comune.
A sostenere questo impegno ci sono l'applicazione e la serietà dei tanti 
lavoratori che, tra enormi difficoltà, provvedono al benessere delle proprie 
famiglie e di tutta la comunità; c'è la passione civile di chi dedica il proprio 
tempo all'impegno civico, inteso come attivismo e partecipazione; e un ricco 
tessuto di associazionismo e di volontariato, che ha la capacità di rinnovarsi e 
di seguire con attenzione l'evolversi delle tante necessità che emergono nella 
nostra realtà. In particolare, vorrei evidenziare il ruolo che agenzie educative 
quali le scuole, la parrocchia, le associazioni sportive, le associazioni 
culturali, di volontariato e del tempo libero ricoprono a Guglionesi, aiuto 
indispensabile al compito formativo delle famiglie, che cercano di aiutare la 
crescita dei nostri bambini e ragazzi, per prepararli ad affrontare una realtà 
complessa e in continuo cambiamento.
Anche il nostro territorio infatti è coinvolto da sempre nuovi fenomeni sociali, 
dai quali non si può pensare di restare esclusi e che vanno affrontati in una 
logica di "rete", vedendo in questi fattori di cambiamento le opportunità di 
crescita che possono offrire, anche quando ciò comporta passaggi difficili. 
Perché ogni cambiamento che ci viene proposto (i mutamenti del mondo del lavoro, 
lo sviluppo della società della comunicazione, i bisogni assistenziali di una 
popolazione sempre più anziana e fragile) ci porta ad interrogarci su che cosa 
vogliamo per la nostra Guglionesi.
Vogliamo che diventi sempre più una comunità: nell'ascolto e nell'accoglienza 
del diverso, nella solidarietà, nel maggior rispetto di tutti delle norme di 
convivenza, nella qualità dello sviluppo, nell'investimento educativo, nelle 
buone relazioni e nell'apertura oltre i nostri confini locali.
Queste, io credo, sono le possibilità concrete per essere un paese e una 
comunità. Sono convinto che ne siamo in grado, oggi come ai tempi di Sant'Adamo: 
ma la condizione è che siamo davvero proiettati con coraggio a confrontarci 
seriamente con la realtà che viviamo, con i suoi problemi e le sue speranze, 
impegnandoci a far prevalere le risposte di tutta la comunità sulle spinte dei 
singoli, ritrovando l’unità di intenti necessaria.
E' un obbligo morale di responsabilità singola, prima ancora che collettiva, 
anche politica. Sentirsi responsabili verso gli altri è il primo passo verso 
questo traguardo, per allontanare la tentazione a chiuderci in noi stessi.
E’ la solidarietà a fare la differenza tra una vera comunità ed un insieme di 
cittadini, indifferenti gli uni verso gli altri.
Dimostrarlo oggi per tutti noi significa rispondere alla richiesta di aiuto di 
quanti, in questo difficile momento di crisi si aspettano dalla comunità la 
conferma di esserne parte, di meritare attenzione, di essere affiancati da 
qualcuno nelle difficoltà, di non essere lasciati ai margini.
Bisogna continuare ad agire in questo modo, con una partecipazione sempre più 
allargata e diretta alle decisioni che coinvolgono tutti e su cui nessuno deve 
rinunciare a far sentire la sua voce. In caso contrario, si lascia campo libero 
al disinteresse verso il proprio paese ed al silenzio e questa sarebbe veramente 
la fine.
Invece sta a noi, alla nostra responsabilità, la possibilità di migliorare 
sempre.
Non possiamo rinunciare a farlo; e ogni giorno questo paese, anche per come lo 
conosco io da sindaco, ne dà una forte testimonianza. Questa è la strada per 
uscire da ogni crisi.
In questa responsabilità, in questo coraggio e in questa serenità possiamo 
vedere il grande esempio di Sant'Adamo e le virtù che fanno di lui l'espressione 
più alta della nostra comunità; non una semplice rappresentazione del "buon 
costume" locale, ma un valido esempio di attaccamento profondo al bene della 
collettività.
La bellezza delle immagini e delle tradizioni di questa festa solenne, anche se 
piena di suggestività, non è niente, se dietro le immagini non ci fosse il cuore 
di ognuno di noi.
L’augurio, allora, è che oggi nella devozione per il nostro Patrono ci possa 
davvero essere il cuore di ogni guglionesano che si rivolge con riconoscenza e 
speranza a Sant’Adamo per trovare le vere e grandi motivazioni di una vita 
sociale più solidale e più bella, vissuta non in modo individualistico, ma 
insieme.


