BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

Aggiornato:

x

Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


24/6/2011 ● Cultura

La Bohème: una storia d’amore e una musica suggestiva


  Pietro Di Tomaso ● 1642


In piazza XXIV Maggio a Guglionesi il giorno del Corpus Domini, alle ore 12 dopo la Santa Messa, è prevista l’esecuzione di brani dell’opera La Bohème di Giacomo Puccini da parte dello Storico Gran Concerto Bandistico Città di Conversano (Giuseppe Piantoni).
Più invecchio, più mi convinco che La Bohème è un capolavoro e che adoro Puccini…” (così Igor Stravinskij, Venezia 1956).
L’opera è ambientata nella Parigi del 1830 dove un gruppo di giovani artisti conducono un’esistenza gaia, spensierata e ciò costituisce lo sfondo dei diversi episodi. Nel 1891 Puccini si era stabilito a Torre del Lago, dove con altri artisti fondò il Club La Bohème, iniziando la collaborazione con Illica e Giacosa appunto con La Bohème. Rappresentata la prima volta a Torino nel 1896 sotto la direzione del giovane Toscanini con poco successo, l’opera entusiasmò in seguito a Palermo alla presenza del compositore ed ebbe così inizio la sua trionfale ascesa. Drammaturgicamente si tratta di un’opera piena di umorismo e di lievissima malinconia, che racconta l’amicizia tra uomini, la solidarietà femminile e l’amore. Puccini volle raccontare con musiche appassionate e tenerissime la stagione dei sogni e dell’amore di un gruppo di artisti in una fredda Parigi ottocentesca. L’opera è divisa in quattro atti, nel cui primo si stagliano già netti i due protagonisti con il duetto d’amore tra Mimì e Rodolfo.
Il poeta Rodolfo, insieme agli amici, abita in una soffitta. E’ la vigilia di Natale ed è quasi sera quando sente bussare alla porta. Una voce femminile chiede di poter entrare. E’ Mimì, giovane vicina di casa: le si è spento il lume e cerca una candela per poterlo riaccendere. Una volta riacceso il lume, la ragazza si sente male: è il primo sintomo della tisi. Sta per andarsene, quando si accorge di aver perso la chiave della stanza. Inginocchiati sul pavimento, al buio (entrambi i lumi si sono spenti), i due iniziano a cercarla. Rodolfo la trova per primo e la nasconde in tasca. Quando la sua mano incontra quella di Mimì (“Che gelida manina”), il poeta chiede alla fanciulla di parlargli di lei. Mimì gli confida d’essere una giovane ricamatrice e di vivere sola (“Sì, mi chiamano Mimì”). Infine l’idillio dei due giovani viene interrotto dal ritorno degli amici, gli altri bohèmiens. E qui mi fermo per provare ad indicare, in sintesi estrema, alcuni tratti caratteristici della musica pucciniana.
Operista nel senso più completo della parola, Puccini è considerato il più autentico successore di Verdi nella continuità della tradizione melodrammatica italiana. “Ogni risorsa espressiva – sottolinea Gustavo Marchesi - è infatti calata senza trucchi all’interno di un’anima latina, sensuale e appassionata nella disperazione e nella gioia, bisognosa di espandersi nel canto melodico allo stesso modo che avevano dimostrato i grandi operisti italiani dell’800. Per quanto la sua personalità sia inconfondibile anche nella qualità della tavolozza armonica e nell’agile tessuto orchestrale, è alla voce umana che egli affida il proprio ritratto interiore: dall’articolazione di un recitativo duttile, fino all’urlo e al singhiozzo o alla cantilena esangue…”.
Nell’esecuzione dell’Orchestra di Fiati (nel gergo comune la Banda, vero ‘teatro immaginario’), molti recitativi e connesse suggestioni musicali (come la dolcezza del corteggiamento tra Rodolfo e Mimì) ce li fanno rivivere i maestri strumentisti: dai solisti di flicorno tenore, flicorno baritono, flicorno sopranino, agli altri componenti del complesso. Né può essere dimenticato il Maestro concertatore, la cui direzione è innanzitutto d’aiuto per la coordinazione dei musicisti tra loro indicando il tempo, gli ingressi di strumenti e le dinamiche.
Dunque, non ci resta che attendere domenica 26 giugno.


Cartellone

Cartellone





© FUORI PORTA WEB

FUORI PORTA WEB © BLOG DAL 2000
Vietata la riproduzione, anche parziale e/o in digitale (e attraverso post sui social), senza autorizzazione scritta e rilasciata, esclusivamente, dal blogger fondatore.

Per pubblicare sul blog FUORI PORTA WEB inviare la richiesta di divulgazione all'e-mail: fpw@guglionesi.com