Aggiornato:
5/4/2012 ● Caro Direttore
La pace tra cultura e politica
Cloridano Bellocchio ● 1435
Caro Direttore,
la riapertura di Fuoriportaweb certamente è una buona notizia. Finalmente
si riapre uno spazio di cultura a cui eravamo abituati.
In una comunità sprofondata in un curioso silenzio, speriamo diventi
l’agorà dove dibattere, con rigore e spirito aperto, sulle questioni che
riguardano il pubblico interesse o il bene comune.
Ri-aprire un dibattito critico e pubblico sul futuro della nostra comunitÃ
impegnata, come tutta l’Italia, in un difficile passaggio epocale costituisce
obiettivo primario. Anche per evitare derive inaspettate ed affidate al caso o
alla fortuna.
La posta in gioco è alta. Guglionesi non può permettersi il lusso di proseguire
su un sentiero di decadenza e di disgregazione sociale.
Da questo punto appare oggettiva la necessità di superare le vecchie
contrapposizioni che hanno caratterizzato la lunga fase della cosiddetta seconda
repubblica (mai nata?), la origine delle quali è da rintracciarsi, spesso, nella
incapacità a rinnovare categorie interpretative inventate in altri momenti
storici e per altre necessità . Senza escludere o sottovalutare, ovviamente, il
ruolo giocato da egoismi ed ambizioni personalistiche ammantate di nuovismo. Sia
a destra che a sinistra.
Abbiamo vissuto pericolosamente una stagione, caratterizzata da un
bipolarismo malato, dove al bene comune venne sostituito la logica amico/nemico
di schmittiana memoria o l’interesse di parte e/o privato. In barba alla legge
(che dovrebbe stare sempre al di sopra di tutti), al merito (sostituito dalle
clientele) e, talvolta, alle più elementari verità (non contava cosa si faceva ,
ma chi lo faceva).
In nome della parte abbiamo smarrito la curiosità di incontrare la realtÃ
e, quindi, la voglia e la capacità di affrontarla. Qualcuno, nei piani alti
della cultura, ha persino teorizzato la ‘scomparsa della realtà ’, come
presupposto per attuare la promessa prometeica di una libertà autentica dove,
finalmente, tutto diventava possibile. La verità , anche quella più elementare,
sostituita dal dominio dell’interpretazione, presentata come unica forma di
conoscenza possibile che apre infinite possibilità ai voli emozionanti
dell’ego individuale in un mondo che ha perso ogni consistenza diventando
liquido.
In simile contesto era gioco forza unirsi più facilmente per l’esser contro
qualcuno (cosa c’è di più facile essere contro nella società liquida dove
ognuno è tutto) che per qualcosa (essere per qualcosa implica l’impegno,
la fatica ed il rischio connesso alla scelta). Ed alla fine ci siamo ritrovati a
vivere tristemente in un mondo dove gli affari privati risultano essere
prevalenti fino a raggiungere il cuore dello Stato.
Oggi occorre rovesciare queste logiche e unirsi sul che fare. Facendo della
diversità una risorsa e non un limite.
La diversa opinione se fatta vivere all’interno di ‘dialogo costruttivo’
costringe a verificare il valore della propria opinione. E quindi modificarla di
fronte alla ‘falsificazione’ operata da opinioni più ragionevoli e concretamente
verificarli. Il dialogo non come atto di rinuncia o di compromissione per fini
altri, ma come strumento per una ricerca comune del bene generale. Il dialogo
come punto d’incontro tra libertà individuale e ricerca consapevole del singolo
rivolto al bene comune.
La società è cambiata negli ultimi vent’anni ridisegnando l’atlante dei bisogni
e delle aspirazioni. Le problematiche che incombono minacciose sul globo e sui
modelli sociali welfaristi richiedono ricette nuove che sfidano le vecchie e,
talvolta, nobili culture politiche del novecento. Condizioni queste che
sollecitano una profonda revisione (non totale abbandono!!) delle narrazioni
chiare e distinte che una volta venivano sostenute da termini quali destra e
sinistra. E da qui che bisogna ripartire e con la buona volontà , abbandonando
qualsiasi malafede, cercare soluzioni dentro l’orizzonte del bene comune.
So bene che un blog può essere solo uno degli strumenti facilitatori se ben
usato. La parte fondamentale spetta ai soggetti della politica e della cultura.
Si, della cultura. A questo proposito una delle emergenze dell’oggi è la pace
tra cultura e politica. Ma di questo avremo modo di parlare in altre occasioni.
Ma indubitabile risulta la utilità degli strumenti di comunicazione di massa per
coinvolgere persone e mondi che hanno il diritto dovere di riappropriarsi del
controllo democratico del potere.
Quindi, un ringraziamento sincero per la generosità usata, come sempre, verso la
comunità e la sua crescita. Aggiungo che la nuova grafica e la maggior ricchezza
di contenuti veicolati sottolineano una sorta di nuovo inizio di
Fuoriportaweb. Speriamo sia di buon auspicio per l’avverarsi di un nuovo
inizio anche per la nostra comunità e per un progetto di crescita e sviluppo
civile che riapre la speranza soprattutto ai giovani. Che avrebbero molto da
dire e da fare per loro e per l’intera comunità .
Con cordialità ed ammirazione.
CLORIDANO BELLOCCHIO
