Aggiornato:
25/2/2013 ● Caro Direttore
Contro il populismo: inesperti... esperti
Cloridano Bellocchio ● 1194
Caro direttore,
Contro il populismo: INESPERTI…ESPERTI
Francamente non convince. Credo che il popolare cantante Celentano, abbia
commesso l’errore di chi butta l’acqua sporca con il bambino dentro. Oggi la
polis è chiamata a confrontarsi con problematiche inedite e difficili connesse
con la globalizzazione. Per farlo ha bisogno del supporto di saperi , persino
specializzati e sofisticati. A me pare che il vero nodo irrisolto,da porre in
evidenza, sia il rapporto tra esperti ed etica. In Italia, e non solo, la vera questione quindi è quella
morale ( come osservava molti anni fa Berlinguer).
D’altra parte se è vero com’è vero che “ … un popolo ha il governo che si
merita” non possiamo sottacere che le scelte del popolo non sempre
corrispondono alle necessitĂ dei tempi: la qualitĂ degli eletti nella legislatura che si chiude (non solo quella nazionale!!) per
buona si è rivelata molto al di sotto delle necessità . La breve esperienza del
governo tecnico è il risultato di questo deficit.
Le persone ( e credo anche Celentano) afflitte da una malattia cercano il medico
più esperto e capace. Perché nella politica si dovrebbe rinunciare ad usare il
medesimo criterio. Evitando di votare: demagoghi, ricattatori, cercatori di prebende e bugiardi.
Non c’è soluzione. La democrazia per essere in salute ha bisogno di un popolo
maturo, composto di persone che hanno un’autonomia morale ed intellettuale,
quindi capaci di utilizzare il pensiero critico. Per
accordare il proprio consenso ( a chi farĂ il bene comune ) o per proporsi come
rappresentante ( capaci e vogliosi di impegnarsi nella cura del bene comune).
L’ elogio dei fatti
In questi giorni ho avuto modo di riflettere sul valore della bugia nel
dibattito pubblico. In generale mi sono convinto che quando si è costretti a
ricorrere alla bugia per giustificare il proprio operato o per negare valore all’operato altrui, oltre alla necessità evidente di
nascondere qualcosa,ci si allontana dal compito proprio del rappresentante che
opera per il bene comune. Con intuizione profetica maturata in anni terribili Orwell annotava che ” il linguaggio politico è
concepito in modo che le menzogne suonino sincere…”.
Come ci si può difendere?
La memoria debole, per chi dice troppe bugie, può essere naturalmente uno dei
possibili punti di debolezza del bugiardo. Circostanza questa che consente, per
fortuna, a chi vuole difendersi dalle conseguenza negative di una democrazia
ridotta a demagogia di fare in modo che i fatti non vengano abbandonati
nell’oblio. Questo aiuterebbe i politici a fare maggiore attenzione ed evitare
di trasformarsi, determinando la rovina della polis, in miserevoli venditori di fumo.
Purtroppo “non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle
elezioni” (Bismarck).
Guglionesi, 23 febbraio 2010
