BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000

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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilit alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attivit professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (oltre 4.000.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonch editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, cos , l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


4/3/2013 ● Caro Direttore

Idee (nuove) ed uomini coraggiosi


  Cloridano Bellocchio ● 1391


Caro direttore
ho letto il suo intervento “ la foto elettorale … che ci consegna il rebus del 33% “. Un’analisi critica che sollecita riflessioni non di circostanza. All’interno di uno scenario da tardo impero che ci squaderna la fine (ingloriosa?) della cosiddetta 2° repubblica. Morta prematuramente perché incapace di realizzare la mission per cui era nata : la costruzione di una democrazia normale dove fosse possibile l’alternanza tra proposte diverse.

La pars destruens del bipolarismo muscolare (senza costrutto! ) imploso per corruzione ci ha scaraventati in un caos che ha trascinato nella comune rovina le classi dirigenti colpevoli di esserci acconciati sui partiti personali e sull’autoreferenzialità degli apparati. Caos da cui occorrerà faticosamente riemergere per ri-partire. Attraverso la costruzione di un nuovo ordine. Un nuovo modello sociale inclusivo che sia più amico delle persone attraverso il perseguimento del bene comune. Che rifiuta il feticismo del modello individualistico-competitivo che ha drogato le coscienze dell’Italia ( e non solo) ed anche la sinistra ( cosiddetta moderna!!) negli ultimi trent’anni. Ha inquinato la politica riducendola ad attività di assalto lobbistico e corporativo al bilancio statale che ha fatto esplodere il debito pubblico che sta (con un prelievo fiscale insostenibile ed odiosa) dissanguando le famiglie, i loro risparmi, le loro ambizioni. Che ci ha rubato il futuro. In particolare delle nuove generazioni. Ma questo nuovo caos ( dentro cui c’è anche Guglionesi del 2013), mi permetto di considerare, non viene espresso da quella fotografia: un sistema politico locale “ diviso ordinatamente per treâ€. Cosa che in verità viene sottolineata anche nell’articolo. Ma che forse andrebbe integrata con qualche approfondimento.

1. Sulla frantumazione del centro-destra non occorre aggiungere molte parole. Una rottura maturata, per massima parte, a seguito della delusione sui metodi e contenuti del governo locale. I risultati 2013 confermano una deriva di decadenza clamorosa ( per qualcuno inaspettata ?). Saprà l’arcipelago del centro destra, in vista delle prossime elezioni, ricomporre qualcosa che si avvicini al 33% ?

2. Sui grillini. La grande affermazione, anche a Guglionesi, partendo dal nulla ci racconta di una porzione considerevole dell’elettorato che ha ritirato la delega al sistema dei partiti.
Quindi alla democrazia dei partiti in nome di una democrazia dei cittadini. Un movimento che rimette in discussione, sul piano metodologico, il principio di rappresentanza a favore della partecipazione diretta. La società è cambiata e con essa la domanda di decidere sulla propria vita. Il web, ( come per la primavera araba?), è diventato il veicolo di un’agire comunicativo alimentato dal dialogo consapevole tra pari. Alternativo al lessico specifico, sofisticato quanto incomprensibile,del politichese. E dei professionisti che lo usano.
Mi vado persuadendo che ottenere una delega in bianco sarà sempre più complicato. Pertanto i soggetti della politica, se vogliono sopravvivere, devono rinnovare i luoghi ed i linguaggi della politica pensati per favorire una nuova sintesi tra rappresentanza e partecipazione. Diversamente saranno destinati all’estinzione.
La stanca ‘democrazia’ forse troverà nuova linfa immaginando e sperimentando nuove modalità nel rapporto tra rappresentanti e rappresentati. In merito ai contenuti, molte proposte risultano ragionevoli e condivisibili. Persino troppo ragionevoli. Come il taglio delle indennità attraverso una semplice rinuncia unilaterale dell’eletto. In barba ai tanti ‘profeti’ che annunciano ( per prendere in giro il proprio elettorato?) proposte di leggi. O di quelli che dicevano che la legge lo consentiva. Anche per questa area, però, la differenza tra voti liberi ( politiche) e voti orientati sta indicare un potenziale, per il momento, molto al di sotto del 33%.

3. La sinistra democratica. Sono d’accordo non si è mostrata “… in grado di rappresentare tutto il pensiero che lo sostiene e lo vota (o lo voterebbe!). Essendo l’unica componente della opposizione ufficiale ad essere presente nella competizione poteva certamente aspirare a raggiungere quote più alte. Ma è indubbio che il 33% in questo caso, oltre a risultare mediamente più alto di quello nazionale e regionale, è rappresentativo di un raggruppamento omogeneo e compatto che conserva un discreto prestigio. Circostanza questa che impegna la sinistra democratica a farsi carico di una proposta di rinnovamento nei metodi e nelle proposte. Rafforzare la  propria attrattività nei riguardi di una società che richiede risposte concrete ( recuperando fiducia) ed un riconquistato senso comunitario ( abbandonando l’individualismo egoistico nascosto sotto la coperta del partito e delle vecchie narrazioni ideologiche o del popolo di amici ! ) utilizzato come risorsa per lo sviluppo. Con idee e uomini che hanno la voglia di cambiare, per davvero, il passo della politica. Quindi idee ( nuove) ed uomini coraggiosi. Vogliosi di rimboccarsi le maniche ( che non sempre sono identificabili nelle facce nuove!!) per riportare la moralità pubblica e la competenza nella politica.

Post scriptum.
Dal blog ho appreso la notizia della revoca della delega di assessore al sig. Villani. Sembra che la ragione sia legata al fatto che l’ex assessore non abbia accordato la propria preferenza ad Antonacci. Mi auguro ( ma ne sono quasi sicuro!!) che non corrisponde al vero. Diversamente per coerenza il sig. Antonacci dovrebbe per uniformità di comportamenti dimissionare (anche !!) la popolazione. Data l’impossibilità potrebbe scegliere l’unica alternativa: dimettersi dalla carica di Sindaco.
Il 33% si allontana sempre di più.


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